







Concimare perché
Prima di dare dosi e ricette, è utile domandarsi se è veramente necessario e perché si debbano concimare le piante da frutto.
In un ambiente naturale gli organismi vegetali ed animali vivono in equilibrio secondo una precisa e complessa catena alimentare: i carnivori vivono a spese degli erbivori, questi dei vegetali e così via. Ciò che appare un “rifiuto” per un organismo diviene nutrimento per l’altro, in un perfetto sistema di “riciclaggio” che conserva inalterate le risorse ambientali.
Così i residui organici dei vegetali (foglie, frutti ecc…), come pure quelli degli organismi animali, vengono degradati dalla microfauna e microflora che popola il terreno e sono trasformati in composti minerali semplici, acqua ed anidride carbonica, che restituiscono al suolo le sostanze assorbite dai vegetali.
L’intervento dell’uomo come agricoltore altera inevitabilmente questa situazione di “ciclo chiuso”; prima di tutto perché favorisce lo sviluppo di alcune piante a danno di altre, poi perché asporta frutti o altri prodotti per alimentarsene. Diventa allora necessario reintegrare parte delle sostanze minerali sottratte dai vegetali al terreno per evitare una diminuzione della fertilità.
Quindi lo scopo della concimazione non è quello di alterare l’attività della pianta per ottenere raccolti incredibili, ma piuttosto di evitare le possibili carenze nutritive e conservare la fertilità del terreno.
Concimare quando
Sul numero scorso (Giardini n. 241 – marzo’10) abbiamo illustrato il ciclo annuale di una pianta da frutto, illustrando i diversi processi che avvengono durante le stagioni. Ebbene per essere corretta la concimazione dovrà seguire e soddisfare le esigenze della pianta nelle diverse fasi, somministrando i diversi elementi nutritivi quando i processi fisiologici della pianta lo richiedono.
Gli elementi essenziali (indispensabili per lo sviluppo dei vegetali) sono elencati nella tabella sottostante. Tutti gli elementi sono importanti proprio perché, in quanto essenziali, la carenza di uno solo può alterare lo sviluppo delle piante. In effetti nel terreno i vegetali trovano generalmente una quantità sufficiente di sostanze nutritive. Di conseguenza la maggiore attenzione va prestata verso i macro e meso elementi, cioè quelli che le piante consumano in quantità elevate o consistenti per i quali è più frequente che si possano creare situazioni di carenze o scarsa disponibilità.
Per decidere quando concimare si deve sapere quando la pianta richiede i diversi elementi nutritivi. Il grafico illustra come variano nel corso della stagione i consumi della pianta.
Appare evidente che la somministrazione dell’azoto deve essere anticipata rispetto al potassio, mentre ancor prima dell’azoto si dovrà somministrare il fosforo, e così via.
Infine nelle tabelle successive sono riportati in una i tempi di somministrazione dei principali elementi nutritivi, mentre nell’altra troviamo i consumi medi dei principali elementi nutritivi per le diverse specie di piante da frutto.
Il gruppo più numeroso degli elementi minerali essenziali per i vegetali è quello dei “microelementi”, che vengono utilizzati dalle piante in piccolissime quantità. Una pianta da frutto consuma pochi grammi o milligrammi all’anno.
Tra i microelementi la carenza più frequente è quella del ferro, che si manifesta con la “clorosi”, evidenti ingiallimenti delle foglie nelle quali non si forma la clorofilla, un pigmento che dà il colore verde alle foglie ed entra nel processo foto sintetico.
Per le specie più sensibili, come kiwi e pesco, si può prevenire con la somministrazione di fertilizzanti a base di chelati di ferro, da distribuire all’inizio della ripresa vegetativa.
Elementi minerali essenziali per i vegetali
MACROELEMENTI | MESOELEMENTI | MICROELEMENTI |
Azoto (N)
Fosforo (P) Potassio (K) |
Calcio (Ca)
Magnesio (Mg) Zolfo (S) |
Ferro (Fe) Boro (B)
Rame (Cu) Zinco (Zn) Manganese (Mn) Molibdeno (Mo) Cloro(Cl) Sodio (Na) Cobalto(Co) |
Tempi di somministrazione dei principali elementi nutritivi
epoca / fase vegetativa | Elemento da somministrare | note |
Primavera
Ripresa vegetativa Fioritura Allegagione frutti |
fosforo | distribuire alla ripresa vegetativa circa la metà del quantitativo annuale. Il fosforo ha un effetto “starter” sull’attività e sulla crescita dell’apparato radicale. |
azoto | Fino alla fioritura la pianta utilizza le riserve accumulate nell’anno precedente. Dopo questa fase distribuire il 40-50% del fabbisogno annuale per sostenere la forte richiesta dovuta alla crescita della nuova vegetazione. | |
Estate
accrescimento frutti fine accrescimento dei germogli |
azoto | Su piante con forte carico di frutti eseguire una seconda somministrazione, corrispondente al 20-30% del totale |
potassio | È uno degli elementi maggiormente richiesti dalla pianta per l’accrescimento dei frutti. Va quindi distribuito principalmente in estate (Giugno-luglio), meglio se frazionato in due passaggi distanziati di 20-30 giorni circa. | |
Autunno
Termine dell’attività vegetativa Caduta delle foglie |
azoto | In questo periodo l’assorbimento dell’apparato radicale è molto intensa poiché la pianta deve creare le riserve che saranno utilizzate nella primavera dell’anno successivo. E’ importante somministrare soprattutto l’azoto, distribuendo circa il 30% del totale annuale. |
Inverno
Completo riposo vegetativo |
Fosforo
potassio |
Nei terreni sabbiosi, spesso poveri di questi elementi, si può eseguire una concimazione invernale di”arricchimento”. Fosforo e Potassio sono poco solubili e, se vengono incorporarli nel terreno, si può creare una riserva per diversi anni. |
Consumi annuali dei principali elementi in grammi per pianta
specie |
azoto |
Fosforo |
Potassio |
calcio |
magnesio |
MELO su M9
Altri portinnesti |
100
50 |
60
40 |
150
80 |
120
100 |
40
20 |
PERO su cotogno su franco | 100
80 |
60
40 |
150
80 |
100
80 |
30
20 |
PESCO | 150 | 40 | 120 | 120 | 30 |
CILIEGIO SUSINO ALBICOCCO | 100 | 40 | 100 | 80 | 20 |
Le quantità riportate in tabella sono indicative, riferite a piante adulte di medie dimensioni, in piena produzione.
Le quantità sono espresse in grammi del singolo elemento come valore totale. La quantità di concime da distribuire andrà calcolata in base alla composizione del formulato (es. 100gr di un concime al 20% di azoto contengono 20 grammi del singolo elemento)
Concimare come
Abbiamo illustrato perché e quando concimare, ora rimane da dire il “come”. E’ ovvio che la concimazione si fa distribuendo un concime, ma è altrettanto vero che tra i numerosi prodotti in commercio ci si può confondere. Esistono concimi liquidi, granulari, a lenta cessione, complessi, organici… Occorre imparare a leggere le etichette sulle quali si trovano tutte le informazioni necessarie.
La caratteristica più importate di un concime è la composizione. Su ogni prodotto vengono indicati i simboli e le percentuali dei singoli elementi minerali presenti: il fosforo viene espresso come anidride fosforica (P2O5), il potassio come ossido di potassio (K2O) e l’azoto come elemento elementare (N).
Per fare un esempio, in primavera sceglieremo un concime con un “titolo” (concentrazione) elevato in azoto e fosforo ma basso di potassio. Viceversa nel periodo estivo.
La maggioranza dei concimi sono formulati in granuli, ma esistono anche prodotti liquidi che possono essere più pratici da dosare ed hanno un’azione più veloce. In ogni modo, qualsiasi tipo di concime si utilizzi, non si dimentichi di eseguire un’irrigazione dopo la concimazione che risulta indispensabile per solubilizzare le sostanze nutritive e per portarle a contatto con le radici assorbenti.
In alcune situazioni, come alternativa alla classica distribuzione al terreno, si può ricorrere alla concimazione fogliare, utilizzando prodotti specifici.
La concimazione fogliare può essere utile nel caso si debbano somministrare dei microelementi in piccole quantità, o per aiutare la pianta a superare condizioni di stress dovute ad esempio a periodi stagionali freddi e piovosi.