07 Lavori di SETTEMBRE in giardino

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INTERVENTI GENERICI

Interventi fitosanitari

Le condizioni climatiche di questo periodo favoriscono l’insorgenza di numerose malattie fungine, quali verticilliosi, oidio, ticchiolatura, muffa grigia, marciumi, ecc.

Contro queste patologie si può impiegare Enovit metil DF (il cui principio attivo è il tiofanato metile) nella dose di 70 g per 100 l di acqua.

Si consiglia l’utilizzo di un collante (ad es. Etravon: 50 cc per 100 l di acqua).

ARBUSTI

Si possono ammirare le fioriture di: Abelia x grandiflora, Buddleia davidii, Ceratostigma plumbaginoides, Clerodendrum trichotomum, Hibiscus syriacus, Hydrangea paniculata, Osmanthus heterophylla, ecc. 

Continuare le normali operazioni di manutenzione: estirpare le erbe infestanti eventualmente presenti, irrigare in base all’andamento stagionale, effettuare con regolarità i trattamenti antiparassitari.

Piante a dimora da primavera

Nelle ore serali è consigliabile somministrare un concime fogliare alle piante messe a dimora in primavera e che non hanno ancora ben sviluppato l’apparato radicale. Nel caso di specie acidofile, distribuire alla base un concime ternario addizionato di chelato o solfato di ferro (10 g per ogni pianta di medie dimensioni).

Se si nota la presenza di piante morte e con sintomi di malattie, provvedere ad eliminarle, avendo l’accortezza di asportare completamente l’apparato radicale che potrebbe rappresentare un focolaio d’infezione. Se necessario, disinfettare il terreno con solfato di rame prima di procedere con un nuovo impianto.

Sempreverdi

Iniziare il trapianto degli arbusti sempreverdi e preparare il terreno per le essenze spoglianti, che saranno messe a dimora a partire dalla fine di ottobre. Scegliere accuratamente la posizione, vangare il suolo ed incorporare letame maturo, scavare delle buche di dimensioni adeguate all’apparato radicale.

La profondità deve essere tale che il colletto della pianta (il punto dal quale si dipartono, in direzioni contrarie, il fusto e le radici) rimanga appena al di fuori del terreno. L’interramento del colletto causerebbe, infatti, la formazione di una “strozzatura” nei tessuti, che impedirebbe la regolare circolazione della linfa.

Potature di siepi

E’ il periodo giusto per potare le siepi di Chamaecyparis lawsoniana, x Cupressocyparis leylandii, Euonimus japonicus, Ligustrum ovalifolium e Lonicera nitida. Pareggiare la vegetazione per renderla più compatta e stimolare la produzione di foglie alla base delle piante. Eliminare i fusti fioriferi secchi della Lavandula (se non è già stato fatto dopo la fioritura), e cimare leggermente i cespugli per aiutarli ad affrontare l’inverno. Evitare invece di asportare le infiorescenze di Calluna vulgaris, in quanto saranno ornamentali anche durante l’inverno.

Moltiplicazioni

Chimonanthus praecox, Weigela, e Lonicera possono essere moltiplicati tramite propaggine le nuove piantine di Lonicera potranno essere staccate dalla pianta madre dopo un anno, mentre quelle del calicanto dopo 2 anni.

Possiamo moltiplicare per talea Aucuba, Forsythia, Laurus nobilis, Pyracantha, Prunus laurocerasus e P. lusitanica, Spiraea: prelevare le talee e piantarle in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali, in cassone freddo.

Irrigazioni

Verso la fine del mese, quando le temperature iniziano a scendere, ridurre le irrigazioni per evitare la formazione di ristagni idrici.

ALBERI

Proseguire le normali operazioni di manutenzione: estirpare le erbe infestanti, irrigare in base all’andamento stagionale, e fare regolari trattamenti  antiparassitari.

Trapianti di grandi sempreverdi

Settembre è il mese ideale per trapiantare alberi sempreverdi di grandi dimensioni; si tratta di un’operazione molto impegnativa da eseguire nell’arco di due anni. Il primo anno si segna sul terreno una circonferenza pari a circa 7-8 volte il diametro del tronco misurato a 1 m dal suolo, e si scava un solco. Con l’aiuto di una vanga affilata si tagliano tutte le radici che si incontrano, in modo da stimolare l’emissione di radici “di assorbimento”, che aiuteranno la pianta a svilupparsi e crescere dopo il trapianto. Terminate queste operazioni, si colma la trincea con torba e terriccio organico.

L’anno successivo si riapre il solco, si inclina la zolla tagliando le radici che la tengono attaccata al suolo e si fa passare al di sotto una rete metallica ben tesa. Si lega bene il pane di terra ricoperto dalla rete e si serra con dei fili di ferro; si solleva la pianta aiutandosi eventualmente con una piccola gru e si trasporta nella nuova posizione servendosi di un carrello apposito.

RAMPICANTI

Si può moltiplicare Trachelospermum jasminoides per propaggine.

Se si vuole mettere a dimora una pianta rampicante a ridosso di un muro, scaviamo la buca ad una distanza di almeno 30 cm, in modo che le radici possano essere raggiunte dalla pioggia.

PIANTE ERBACEE PERENNI

Sono in fiore Aster, Coreopsis lanceolata, Delphinium, Helianthus multiflorus, Rudbeckia e molte altre. Continuare la raccolta dei semi delle specie che hanno concluso la fioritura: Hosta, Lupinus, Nepeta, ecc.

Moltiplicazione

Verso la fine del mese propagare per divisione Anthemis, Bergenia, Campanula, Convallaria, Hypericum, Ophiogon, Pachysandra, Paeonia erbacea, Tiarella, Viola, Vinca, ecc. Estrarre i cespi con una vanga forca, ripulirli dalla terra e dividerli in porzioni provviste di radici, eliminare il nucleo centrale più vecchio e interrare le nuove piantine alla stessa profondità a cui si trovava la pianta madre.

Per talea si possono moltiplicare: Centaurea gymnocarpa, Penstemon e Ruta.

Propagazione di felci

Le felci si propagano per mezzo delle spore: si tagliano le fronde migliori, si mettono tra due fogli di carta e si conservano per una settimana in un luogo caldo e asciutto. Dopo questo periodo, si scuotono, si raccolgono le spore e si spargono in un vaso pieno di terriccio, e si ricopre con pellicola trasparente. Si colloca il contenitore in un recipiente pieno di acqua non calcarea, si sistema in un luogo caldo e ombreggiato e si controlla regolarmente il livello dell’acqua, che dovrebbe mantenersi a 2-3 cm dalla base del vaso. Dopo circa 7-8 mesi si trasferiscono le nuove piantine in una seminiera, fino a quando saranno sufficientemente robuste per poter essere trapiantate in singoli vasetti.

Da essiccare per l’inverno

È il periodo migliore per essiccare i capolini e le infruttescenze di piante adatte per la decorazione invernale delle case: Achillea filipendulina, Anaphalis, Astilbe, Sedum spectabile e S. telephium, Solidago, ecc.

PIANTE ERBACEE ANNUALI BIENNALI 

L’aumento delle precipitazioni, accompagnato da una graduale riduzione delle temperature, favorisce la fioritura di numerose annuali: Ageratum, Begonia semperflorens, Calendula, Gaillardia pulchella, Impatiens, Limonium, Petunia, Tagetes, Salvia splendens, Scabiosa atropurpurea, ecc.

E’ consigliabile dedicare un po’ di attenzione a queste piantine per prolungare il più possibile la presenza dei fiori: eliminare le erbe infestanti, recidere gli steli fioriferi man mano che appassiscono, annaffiare regolarmente, sarchiare il terreno e distribuire un concime complesso, nella prima metà del mese, interrandolo con una leggera sarchiatura.

Semine

Seminare a dimora: Calendula officinalis, Delphinium ajacis, Godetia, Gypsophila elegans, Iberis umbellata, Scabiosa atropurpurea, ecc.

Trapianti

Trapiantare tutte le specie seminate nei mesi precedenti (Cheiranthus, Digitalis, Viola, ecc.), impiegandole per colmare i vuoti eventualmente formatisi nelle bordure miste.

Piante sfiorite

Tagliare raso terra la vegetazione delle specie annuali e biennali che hanno terminato il loro ciclo vegetativo, come Campanula pyramidalis, Coreopsis, Gaillardia, Gypsophila, Scabiosa atropurpurea.

Fiori essiccati

I fiori di Limonium sinuatum sono particolarmente adatti per essere essiccati: tagliamo gli steli appena i fiori sbocciano, riuniamoli in mazzi e appendiamoli a testa in giù in un luogo asciutto e ventilato.

BULBOSE

Sono in piena fioritura: Canna indica, Dahlia e Lilium tigrinum.

Prepazione delle aiuole

All’inizio di settembre si può iniziare la preparazione delle aiuole che ospiteranno le bulbose a fioritura primaverile: Crocus, Fritillaria, Galanthus, Hyacinthus, Leucojum, Muscari, Narcissus, Tulipa, Scilla, che potranno essere messe a dimora a partire dalla seconda metà del mese. Eliminare le erbe infestanti e i sassi eventualmente presenti, vangare profondamente il terreno e interrare del letame maturo o del terriccio da giardino. Se il suolo è argilloso può essere utile aggiungere della sabbia grossolana o del ghiaino per migliorare il drenaggio. I bulbi s’interrano ad una profondità pari, o al massimo doppia, della loro lunghezza, e si dispongono ad una distanza che tenga conto dello sviluppo in larghezza.

La collocazione delle bulbose in ordine sparso permette di ottenere un effetto più naturale ed evita la presenza d’antiestetici vuoti, nel caso di mancato attecchimento.

Fioriture anticipate

E’ il momento ideale per invasare i bulbi da sottoporre a forzatura. Questa tecnica, particolarmente adatta per crochi, giacinti, narcisi, scille e tulipani, permette di ottenere una fioritura anticipata all’interno delle abitazioni. Eliminare tutte le radici vecchie e sistemare i bulbi ravvicinati tra loro in contenitori riempiti con terriccio umido o fibra per bulbi. Trasferire i vasi in un ambiente fresco (5-6 °C) e buio per circa 8-10 settimane (fino a quando i nuovi germogli avranno raggiunto un’altezza di 4-5 cm.), mantenendo il substrato umido.

Lilium  

I bulbi della maggior parte dei gigli sono formati da foglie trasformate, denominate tuniche o squame, unite alla base e disposte in modo concentrico intorno ad un disco centrale chiamato “girello”.

Moltiplicazione per squamatura

Settembre e ottobre sono i mesi ideali per moltiplicare i Lilium con il metodo della “squamatura”.

Questa tecnica consiste nel dissotterrare i bulbi dormienti e staccare delicatamente il numero di squame necessarie. E’ anche possibile procedere lasciando il bulbo “in loco” e togliendo il terriccio che lo ricopre.

Dopo aver eliminato le squame danneggiate, sistemiamo le altre in una cassetta riempita con una miscela di torba e sabbia in parti uguali. E’ consigliabile interrarle per metà della loro lunghezza e disporle ad una distanza di circa 5 cm l’una dall’altra.

Infine coprire i vasi con un sacchetto di plastica e mantenerli ad una temperatura di 10-13°C.

Dopo circa 6 settimane verifichiamo che alla base delle squame siano presenti dei piccoli bulbilli. Quando compaiono i primi germogli al di sopra del terriccio, si possono trasferire i singoli bulbi in vasi con un diametro di 8-10 cm, da interrare all’esterno in una posizione riparata. Dopo circa un anno le varietà più rustiche potranno essere trapiantate a dimora, mentre per quelle meno vigorose occorrerà aspettare ancora uno o due anni.

Specie vigorose

Alcune specie molto vigorose, come Lilium  pyrenaicum, L. bulbiferum var. croceum e L. regalis si moltiplicano naturalmente e devono essere divise ogni 3-4 anni. Ad ottobre si dissotterrano i bulbi con l’aiuto di una vanga-forca, si ripuliscono dal terriccio in eccesso, si dividono e si ripiantano subito. E’ importante assicurarsi che ogni porzione sia provvista di un apice vegetativo.

L. wardii e L. nepalense

In L. wardii e L. nepalense si verifica la comparsa di bulbetti subito al di sotto del terreno: in autunno occorre staccarli delicatamente dalla pianta-madre e ripiantarli. La fioritura delle nuove piante avverrà dopo 1-3 anni.

L. bulbiferum, L. sargentiae e L. tigrinum

Le specie L. bulbiferum, L. sargentiae e L. tigrinum si moltiplicano utilizzando i bulbilli di colore verde o nerastro che si formano all’ascella delle foglie. In estate si staccano i bulbilli e si piantano in una cassetta riempita con terriccio. Si lasciano in cassone freddo fino all’autunno, quando si potranno piantare le giovani piantine a dimora.

Semina

Quasi tutti i gigli si possono moltiplicare a settembre-ottobre per semina. Questa tecnica offre il vantaggio di impedire la trasmissione delle malattie, ma dà origine a individui con caratteristiche variabili rispetto a quelle della pianta madre.

ROSE

Le condizioni climatiche di questo periodo favoriscono una nuova fioritura dei rosai rifiorenti. Eliminare i fiori man mano che appassiscono e, se si nota la presenza di “succhioni”, si asportano alla base in quanto, oltre a creare un effetto disordinato, sottraggono sostanze nutritive alla pianta.

Tagliare i rami troppo lunghi che potrebbero venire danneggiati dal vento e dalla neve dei prossimi mesi, e controllare le legature dei rosai rampicanti.

Moltiplicazione

E’ ancora possibile moltiplicare tramite talea semilegnosa alcune rose non di innesto: si prelevano dai germogli laterali non fioriferi delle porzioni lunghe 20-30 cm; si eliminano tutte le foglie e le gemme, lasciando soltanto la coppia apicale. Si cosparge la base delle talee con polvere di ormoni radicanti, e si piantano per circa i due terzi della loro lunghezza in terra leggermente sabbiosa, in una zona fresca e ombreggiata. Le nuove piantine potranno essere messe a dimora nell’autunno successivo.

Lavorazioni del terreno

Può essere utile effettuare una sarchiatura del terreno per eliminare le erbe infestanti e favorire la circolazione di aria e acqua.

Terreno per nuovi impianti

Si può già iniziare a preparare il terreno per la messa a dimora delle rose a radice nuda, operazione da compiere a partire dal prossimo mese. Si sceglie una posizione soleggiata, con una buona circolazione dell’aria e un suolo fertile e drenato. Meglio non effettuare impianti in un suolo che abbia già ospitato un roseto, in quanto i nuovi esemplari potrebbero soffrire della “malattia delle rose”, causata da funghi, nematodi o virus presenti nel terreno.

GIARDINI ROCCIOSI

Le principali fioriture di questo mese sono quelle di Campanula muralis, Phlox decussata e Sedum album. Con la forca eliminare le erbe infestanti e asportare con regolarità i fiori appassiti e le foglie secche eventualmente presenti tra le rocce.

Può essere utile distribuire uno strato di ghiaia sotto le specie tappezzanti per favorire il drenaggio ed evitare che vengano in contatto con il terreno umido, andando incontro a marcescenza.

Moltiplicazioni

Si possono dividere Acaena microphylla, Adonis, Arabis, Epimedium, Gypsophila cerastioides, Raoulia, Thymus, ecc.

Verso la fine di settembre è consigliabile iniziare a portare al riparo le specie più delicate che hanno trascorso la bella stagione all’aperto.

PIANTE ACQUATICHE VASCHE E LAGHETTI

I bordi degli stagni sono resi gradevoli dalle fioriture di Butomus umbellatus, Houttuynia, Mimulus ringens, Myosotis palustris, ecc.

Fino a quando le temperature si mantengono alte, continuare a rabboccare il livello dell’acqua immettendone di fresca.

Pulizia

Asportare regolarmente i fiori e le foglie appassite che cadono sulla superficie dell’acqua, per evitare che vadano incontro a marcescenza, causandone l’intorpidimento. Questa operazione può essere agevolata dalla presenza di una rete di plastica o di metallo fissata appena al di sotto del livello dell’acqua. Continuare a dividere le specie galleggianti e marginali che si sono accresciute troppo.

Verso la fine del mese è consigliabile iniziare a ritirare le ninfee tropicali, i giacinti, le lattughe d’acqua e tutte le altre specie delicate che potrebbero essere danneggiate dalle prime gelate.

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