
ALBERI
Continuano le operazioni di messa a dimora e inizia la raccolta delle foglie che converrebbe riutilizzare per compostare.
Abbattimento degli alberi
Se nel giardino vi sono degli alberi morti o deperenti, è bene provvedere al loro abbattimento, prima che la caduta accidentale possa causare dei danni. Nel caso di grossi esemplari (con altezza superiore a 5 m), è raccomandabile affidare l’incarico ad una ditta specializzata; se invece le dimensioni sono ridotte si può procedere all’abbattimento, tenendo conto che si tratta di un lavoro potenzialmente pericoloso.
Il tronco
Per prima cosa è necessario controllare che intorno alla pianta ci sia uno spazio sufficiente affinché possa cadere in sicurezza, e, a questo scopo, bisogna studiare attentamente la direzione di caduta.
E’ sempre consigliabile legare l’albero con una fune robusta verso il lato dove si vuole far cadere.
E’ molto importante procedere per gradi dedicandosi, innanzitutto, all’eliminazione delle branche principali: bisogna accorciarle un po’ per volta ed infine recidere i monconi in prossimità del fusto.
Dopo aver asportato i rami più grossi, si può effettuare il taglio del tronco: occorre posizionarsi nel lato verso il quale si dovrà verificare la caduta, praticare due tagli obliqui e convergenti per circa i due terzi del diametro del tronco e ad un’altezza di circa 1 m da terra, ed asportare il cuneo di legno così ottenuto.
A questo punto ci si sposta sul lato opposto e si taglia diagonalmente dall’alto verso il basso fino a raggiungere il cuneo; dando una leggera spinta o tirando la corda di ancoraggio si provoca la caduta.
Il ceppo con le radici
Scalzare il terreno all’altezza del colletto e, con l’aiuto di una vanga, cercare di asportare l’intero ceppo con le radici.
Se questa operazione risulta particolarmente difficoltosa, può essere conveniente tagliare il ceppo a filo del terreno ed utilizzare dei composti chimici per facilitarne l’estrazione.
Con l’aiuto di un trapano praticare un foro di circa 5 cm di diametro nella parte centrale della superficie di taglio, riempirlo con nitrato di potassio (g 100) e richiuderlo. Dopo circa un anno (tempo necessario affinché il prodotto penetri nell’apparato radicale) si dovrà riaprire il foro, versare all’interno della benzina e accenderla con un fiammifero; il fuoco si diffonderà lentamente nelle radici bruciandole e trasformandole in carbone. Questa tecnica è adatta per piante che non ricacciano, come ad es. le conifere.
Se si tratta invece di essenze ricaccianti (robinia, castagno, ecc.), è necessario prima devitalizzare la ceppaia praticando sulla superficie tagliata alcuni fori e facendo penetrare all’interno del cloruro di sodio o del diserbante.
Queste operazioni sono importanti per evitare che i monconi lasciati nel terreno vadano incontro a marcescenza e diventino un focolaio di infezione.
RAMPICANTI
Controllare le legature e lo stato dei supporti per evitare che con eventuali nevicate possano cedere sotto il peso della neve. Per i rampicanti delicati che crescono a ridosso di un muro, si consiglia la copertura con una rete di tessuto di nylon, da sistemare dopo aver riempito con della paglia lo spazio compreso tra i rami e il muro.
ARBUSTI
Le basse temperature non consentono di effettuare molte operazioni all’aperto. Proseguire con i lavori di manutenzione e pulizia del giardino raccogliendo le foglie e i rametti caduti, che potrebbero ospitare le forme svernanti dei patogeni.
Protezioni dal gelo
Le piante poco resistenti possono essere protette in vari modi: circondando la base delle piante con cilindri di rete riempiti con fronde di felci o paglia, oppure con paraventi in tela di sacco, o con “velo da sposa”, che lascia passare la luce e una piccola quantità di aria. La parte aerea può essere protetta con un telo di canapa o del “tessuto non tessuto”.
E’ necessario legare le ramificazioni degli arbusti che potrebbero essere danneggiate dal peso della neve, e tagliare i rami deboli che abbiano già dato segni di cedimento.
Concimazioni
Concimare con letame maturo tutte le essenze per aiutarle a superare i rigori invernali. Fanno eccezione le specie acidofile, per le quali si consiglia la distribuzione di terriccio torboso e di solfato di ferro alla base delle piante.
Trapianti
Nella prima metà del mese procedere con il trapianto delle caducifoglie “di zolla”. Utilizzare le buche preparate nei mesi precedenti, collocando le piante in posizione verticale e colmando lo spazio rimasto vuoto con terra concimata, infine distribuire uno spesso strato di materiale pacciamante. Attenzione alla profondità d’impianto: una profondità eccessiva compromette l’ossigenazione delle radici, mentre radici troppo in superficie possono essere danneggiate dal passaggio del tosaerba.
Foglie bacche colorate
Il giardino ha ancora un aspetto decorativo dato dal colore delle foglie di numerose specie e dalla presenza di bacche.
Bellissimi effetti si ottengono anche grazie alla forma dei rami o al colore della corteccia di alcune essenze, come Cornus alba ‘Sibirica’, Corylus avellana ‘Contorta’ e Sophora japonica ‘Pendula’.
PIANTE ERBACEE ANNUALI
Continuare l’asportazione dei residui fiorali e delle foglie appassite, e zappettare tra i cespi per migliorare il drenaggio del terreno.
Concimazioni e pacciamature
Concimare con del letame maturo e proteggere le piante più delicate spargendo paglia, torba o foglie secche sull’area occupata dalle radici. Necessitano di protezione dal gelo Agapanthus, Althaea, Morina, Romneya, Schizostylis, ecc.
Viole, violacciocche, primule e garofanini
Le piante che hanno terminato la fioritura possono essere eventualmente sostituite con altre più resistenti al freddo, come viola, violacciocca, primula e garofanino.
Ultime moltiplicazioni
Fino a quando il terreno non gela è ancora possibile effettuare la divisione dei cespi.
Ellebori
E’ il momento ideale per piantare Helleborus niger. Meglio conosciuto come Rosa di Natale, è caratterizzato da foglie sempreverdi palmato-lobate di colore verde scuro, e da fiori bianchi con antere dorate che sbocciano da dicembre a marzo. Gli ellebori necessitano di una posizione ombreggiata e di un terreno umido, pesante e ben drenato.
PIANTE ERBACEE ANNUALI E PERENNI
Se non è stato ancora fatto, eliminare le specie annuali dalle aiuole ed effettuare una vangatura. Durante questa operazione è consigliabile interrare un concime a lenta cessione e, se necessario, dei pesticidi efficaci contro i parassiti terricoli che si annidano nel terreno.
Cavoli in attesa della primavera
Le aiuole si possono lasciare spoglie fino alla primavera, o si possono mettere a dimora delle essenze come i cavoli ornamentali, decorative anche durante la stagione invernale grazie al bel fogliame. In questo caso occorre ricordare di eliminare regolarmente le foglie secche o marcite.
Trapianti prima del gelo
Finché il terreno non è gelato, è possibile trapiantare a dimora le specie biennali seminate in estate.
Tempo di progetti
Si può approfittare di questo periodo di “riposo” per iniziare a programmare i prossimi impianti. Per prolungare l’effetto decorativo è consigliabile la scelta di varietà che fioriscano in successione, in modo da avere un giardino colorato dalla fine dell’inverno fino all’autunno successivo.
BULBOSE
Entro la prima metà del mese, se il terreno non è gelato, è ancora possibile mettere a dimora le bulbose a fioritura primaverile.
Distribuire un abbondante strato di materiale pacciamante che svolge una duplice funzione: protegge i bulbi dai danni del gelo e mantiene umido il terreno, evitando la disidratazione delle piante in caso di scarse precipitazioni.
Nel mese di novembre molte bulbose e rizomatose ultimano il loro ciclo vegetativo con il conseguente esaurimento del fogliame. Conviene allora estirpare bulbi e rizomi e porli ad asciugare per alcuni giorni in un ambiente arieggiato e riparato; quando saranno asciutti provvedere al loro ritiro in un locale di stagionatura (va bene una cantina non umida). Spolverarli con un prodotto a base di ossicloruro di rame come prevenzione delle malattie fungine e assegnare ad ogni rizoma un’etichetta in cui sono riportate le caratteristiche della varietà, nonché il colore del fiore o delle foglie, per creare i giusti accostamenti al momento dell’impianto. Controllare bulbi e tuberi già immagazzinati, eliminando quelli che presentano muffe o marciumi.
Fioriture natalizie
Se non è ancora stato fatto, si può ancora trasferire in casa i bulbi che si vogliono veder fioriti a Natale. Devono essere collocati per alcuni giorni in una stanza fresca, per evitare che gli steli si accrescano troppo rapidamente, compromettendo la durata dei fiori. Quando la vegetazione avrà assunto una colorazione più intensa, trasferire i vasi in un luogo più caldo ed intensificare le annaffiature.
Iris unguicularis
Per godere della fioritura di queste piante, tagliare gli steli fiorali non appena compaiono i boccioli e trasferirli in casa per farli sbocciare.
ROSE
Le fioriture si sono quasi del tutto interrotte a causa del freddo e sulle piante si possono ammirare i cinorrodi color rosso o arancio rimasti delle specie botaniche, delle cultivar antiche e degli ibridi di Tea fertili.
In questo mese si possono mettere a dimora i rosai a radice nuda nelle buche preparate nei mesi precedenti.
Ecco come fare?
- spuntare le radici eccessivamente lunghe e recidere quelle deboli, vecchie o danneggiate
- allargare il più possibile l’apparato radicale sul fondo della buca
- controllare che il punto di innesto sia interrato per una profondità di 2-3 cm
- colmare lo spazio rimanente con torba, letame e terra, comprimendo leggermente
- se la piantagione riguarda un rosaio ad alberello, è necessario interrare un palo tutore al quale dovremo fissare la pianta
- in caso di clima siccitoso, annaffiare dopo la messa a dimora
Pulizie, pacciamature, controllo dei tutori
Proteggere le rose più delicate con uno strato di materiale pacciamante alla loro base (torba, foglie, corteccia, ecc.). Asportare le foglie cadute per evitare che diventino veicolo di malattia, accorciare i rami che potrebbero essere danneggiati dalla neve e controllare che le specie rampicanti siano saldamente legate ai tutori.
GIARDINI ROCCIOSI
Anche durante la stagione invernale il giardino roccioso mantiene un aspetto decorativo, grazie alla presenza di conifere e arbusti sempreverdi, e alle bacche colorate di Cotoneaster.
Messa a dimora
Se il suolo non è gelato, piantare e concimare gli arbusti a foglia caduca, sistemandoli alla base delle rocce. Le specie più delicate necessitano di una protezione dal gelo, e devono essere coperte con uno spesso strato di rami sempreverdi o di foglie secche.
E’ necessario continuare con le operazioni di manutenzione indicate nel mese precedente. Eliminare regolarmente le foglie che cadono dalle piante andando ad accumularsi tra le rocce, in quanto potrebbero causare dei marciumi. Distribuire uno strato di sabbia sotto le foglie per evitare una eccessiva umidità del terreno.
PIANTE ACQUATICHE, VASCHE E LAGHETTI
Si consiglia di continuare a ripulire la superficie del laghetto dalle foglie cadute dagli alberi che, andando incontro a decomposizione, potrebbero alterare la qualità dell’acqua e produrre gas tossici per i pesci.
In vista del ghiaccio
E’ opportuno mantenere l’acqua in movimento o procedere al riscaldamento con resistenze elettriche. In questo modo si evita la formazione del ghiaccio, possibile causa di fessurazioni delle vasche e di morte dei pesci per mancanza di ossigeno.
Lungo i margini si può ammirare la fioritura di Schizostylis coccinea.
Manutenzione degli attrezzi
Estrarre dal laghetto e riporre in magazzino le eventuali pompe che alimentano le cascate o un sistema di filtraggio, in quanto potrebbero essere danneggiate dal gelo. Conservare in luogo asciutto anche i tubi di irrigazione e svuotare le cisterne con galleggiante per il controllo automatico del livello dell’acqua.