04 Lavori di MAGGIO in giardino

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INTERVENTI GENERICI

Interventi fitosanitari

Le condizioni climatiche di questo periodo possono favorire l’insorgenza di numerose malattie fungine. Se in giardino si notano sintomi di ticchiolatura, cancri, alternariosi, bolla del pesco o monilia, bisogna intervenire tempestivamente con il Daconil, a base di Clortalonil, nella dose di 250 cc per 100 litri di acqua.

In caso di oidio o ruggine, è consigliabile l’utilizzo di un prodotto a base di Bitertanolo (ad esempio il Proclaim da usare nella dose di 60 g per 100 litri di acqua).

Può essere utile effettuare un trattamento preventivo nei confronti degli afidi, somministrando il Kohinor (50 cc per 100 litri di acqua), a base di Imidacloprid. Aumentando la dose di somministrazione (75 cc per 100 litri di acqua) questo prodotto è efficace anche contro gli aleurodidi.

Per aumentare l’adesione dei prodotti sulla superficie fogliare si utilizza un collante (ad es. 50 cc di Etravon per 100 litri di acqua).

RAMPICANTI

Sono in fiore: Clematis, Wisteria. In questo periodo accorciare la vegetazione di Hedera e Ampelopsis.

Una potatura drastica può inoltre essere utile per rinnovare la vegetazione di un rampicante trascurato e cresciuto disordinatamente. Si procede come per gli arbusti, eliminando i fusti deboli ed aggrovigliati, ed accorciando quelli vecchi a circa 50 cm dal suolo. Man mano che compaiono i nuovi getti, è necessario fissarli agli appositi sostegni, in modo da chiudere i vuoti.

ALBERI

Si possono mettere a dimora gli alberi coltivati finora in vaso (per indicazioni sulla messa a dimora vedere “Messa a dimora” degli arbusti).

Diserbo e concimazioni

Eliminare le erbe infestanti eventualmente presenti alla base delle piante e, se non è già stato fatto nei mesi precedenti, distribuire un concime chimico ternario. Si consiglia di interrarlo, secondo le dosi riportate in etichetta, in buchette disposte a cerchio intorno al tronco a una distanza dal centro pari a due terzi del raggio della chioma.

ARBUSTI

Questo mese è caratterizzato da abbondanti fioriture: tra le più significative, quelle di Abelia rupestris, Azalea, Ceanothus, Deutzia crenata e D. gracilis, Kerria japonica, Laburnum anagyroides (maggiociondolo), Prunus triloba, Syringa vulgaris, Viburnum carlesii e Weigela.

Messa a dimora

  • Mettere a dimora alberi e arbusti coltivati finora in vaso: 
  • sfilare la pianta dal contenitore cercando di non rompere il pane di terra, sistemarla nella buca precedentemente scavata, facendo attenzione che ci sia la giusta profondità d’impianto e colmare con del terriccio
  • per favorire una crescita vigorosa, eliminare i rami deboli o danneggiati ed accorciare i getti troppo lunghi
  • distribuire uno strato di materiale pacciamante ed annaffiare abbondantemente

I primi mesi dopo la messa a dimora, le piante necessitano di cure costanti:

  • irrigare regolarmente ed eliminare le erbe infestanti
  • controllare la stabilità degli ancoraggi e, se necessario, rinforzare la legatura al tronco, avendo l’accortezza di cambiare posizione per evitare strozzature.
  • se si notano dei sintomi di sofferenza o scarsa vitalità, praticare delle concimazioni fogliari con prodotti azotati (è consigliabile intervenire di sera per limitare l’evaporazione che causerebbe l’aumento della concentrazione); in alternativa effettuare iniezioni nel terreno immettendo concimi liquidi a lenta cessione.

Eventuali ingiallimenti fogliari presenti nelle piante acidofile sono in genere causati da un pH del suolo troppo elevato o da squilibri idrici. In questi casi può essere utile intervenire con l’apporto di torba acida o prodotti a base di ferro (ad es. solfato di ferro o chelati di ferro).

Potatura di rinnovamento

Maggio è il mese ideale per praticare la potatura di rinnovamento dei sempreverdi che lo necessitano come Aucuba, Berberis, Choisya, Euonymus fortunei e E. japonicum, Lonicera nitida e pileata, Nerium oleander, Taxus, Viburnum burkwoodii e tinus. Gli arbusti vecchi, se non sono stati sottoposti a controlli e cure regolari, possono aver sviluppato una vegetazione disordinata o eccessivamente espansa che ostacola la circolazione di luce e aria nella parte centrale della chioma, con un conseguente indebolimento della pianta.

Per dare nuovo vigore a queste essenze si effettua una potatura drastica:

  • tagliamo tutti i rami vecchi a circa 40-50 cm dal suolo ed eliminiamo i fusti deboli, aggrovigliati o danneggiati; è necessario recidere anche gli eventuali getti che possono rovinare la simmetria dell’arbusto, in modo da ottenere una struttura ben impalcata e con una vegetazione equilibrata
  • terminato questo intervento, è consigliabile aiutare la pianta con un concime a lenta cessione, distribuire uno strato di materiale pacciamante ed annaffiare abbondantemente e con regolarità fino all’autunno
  • la primavera seguente saranno presenti dei nuovi getti originati dalle branche potate: eliminare quelli meno vigorosi facendo in modo di lasciarne soltanto 2 o 3 su ogni fusto
  • anche nelle stagioni successive è importante che vengano recisi gli eventuali ricacci generati nei punti di taglio.

Se non si vogliono fare dei tagli troppo severi, si possono distribuire le operazioni di rinnovamento in un periodo di tempo più lungo, comprendente 2 o 3 stagioni vegetative. In questo caso, è necessario intervenire il primo anno recidendo a circa 10 cm dal suolo soltanto una parte dei rami vecchi e accorciando i restanti di circa la metà della loro lunghezza. La primavera successiva occorrerà concentrarsi su questi ultimi tagliandoli a loro volta a 10 cm dal terreno. Dopo ogni operazione, somministrare un fertilizzante, distribuire una buona pacciamatura ed annaffiare.

Oltre ad Aucuba, Berberis, Choisya, Euonymus fortunei e E. japonicum, Lonicera nitida e L. pileata, Nerium oleander, Olearia, Taxus, Viburnum burkwoodii e V. tinus, anche alcune specie decidue, come Genista, Philadelphus, Spartium, Syringa, Viburnum opulus, possono essere “ringiovanite”, ma in questo caso è opportuno operare in inverno o all’inizio della primavera, prima della comparsa delle foglie.

Se invece dobbiamo dare nuovo vigore alle siepi, è consigliabile intervenire il primo anno su un lato, dimezzando i rami vecchi, e l’anno successivo sull’altro lato.

Potatura delle siepi a rapido sviluppo  

Maggio è il mese ideale anche per accorciare la vegetazione delle siepi a rapido sviluppo, come Ligustrum, Pyracantha, Photinia, ecc.

PIANTE ERBACEE PERENNI

È tempo di seminare in cassone freddo o in serra Acanthus mollis, Cyclamen europaeum, Iberis sempervirens, Lupinus polyphyllus e numerose altre erbacee perenni.

Si distribuiscono i semi ad una distanza di circa 0,5 cm l’uno dall’altro, e si coprono i contenitori con una lastra di vetro o dei fogli di plastica per trattenere l’umidità. Nella primavera successiva si potranno mettere a dimora le piantine così ottenute.

Moltiplicazione

Maggio rappresenta il mese ideale per la divisione di numerose perenni (Arabis, Bellis, Aubrietia, Helleborus, Primula, ecc.), in quanto le piante avranno davanti a sé un’intera stagione per stabilizzarsi ed accrescersi. Si consiglia di intervenire in un giorno caldo, umido e con cielo coperto, e di impiegare cespi robusti e privi di malattie o infestazioni.

Cure periodiche

Le perenni sono in pieno accrescimento e necessitano di cure periodiche.

Irrigazioni: ci si regola in relazione alle precipitazioni, facendo in modo che il terreno sia sempre umido. Annaffiare spesso Phlox e Delphinium, che prosperano nei terreni freschi e non calcarei, aggiungendo del solfato di ferro.

Tutori: controllare che tutte le piante che lo necessitano ne siano provviste (Delphinium, Aconitum, Acanthus, Lupinus, Aster, ecc.).

Infestanti: si eliminano con una leggera scerbatura.

Cimature: eliminare la cima dei fusticini che hanno raggiunto un’altezza di 10-12 cm, così da favorire una maggiore ramificazione e quindi una fioritura più abbondante (ad esempio Aster, Helenium).

Concimazioni: distribuire verso la metà del mese un fertilizzante complesso ternario

Messa a dimora: preparare il terreno di aiuole e bordure per le erbacee a fioritura estiva e autunnale

PIANTE ERBACEE ANNUALI E BIENNALI

Si possono seminare le essenze a fioritura tardiva come Alyssum, Ageratum, Begonia semperflorens, Coreopsis, Digitalis, Ipomoea, Salvia splendens, Scabiosa, Tagetes, ecc., e le biennali quali Matthiola, Dianthus e Lunaria, che fioriranno il prossimo anno.

Terminabilità dei semi

Il successo della semina è legato, oltre che alle condizioni climatiche e del terreno, anche alla capacità germinativa del seme. Per questo motivo è raccomandabile acquistare ogni anno dei semi freschi e conservarli in un luogo asciutto fino al momento dell’utilizzo.

Il “potere germinativo” esprime la percentuale di semi nascenti nei confronti di un certo numero preso come riferimento (solitamente 100).

Per conoscere la capacità germinativa dei semi, se ne avvolgono 10 in 2 fogli di carta assorbente inumidita e, dopo averli chiusi in un sacchetto di plastica a tenuta stagna, si mettono vicino al termosifone. Dopo una settimana si verifica il loro stato: se 8 semi su 10 sono germinati, la germinabilità è pari all’80%.

Semina

Prima di seminare è necessario preparare il terreno, eliminando le infestanti e vangando in profondità, s’incorpora poi del letame maturo, si rastrella e si livella bene. La semina in piena terra può essere effettuata secondo due modalità: a file o a spaglio.

A file

Permette di ottenere file regolari di piante ed offre il vantaggio di rendere più evidenti le infestanti che cresceranno in modo disordinato. Si procede incidendo dei solchi nel terreno con il bordo di un rastrello o la punta della zappa e distribuendo i semi in modo uniforme, ad una profondità di circa 1 cm. Si coprono con un sottile strato di terra e si compattano delicatamente. Per ottenere delle file regolari può essere utile tendere una cordicella sul suolo prima di procedere con l’incisione dei solchi.

A spaglio

Consiste nel distribuire uniformemente i semi sul terreno dopo averlo “pettinato” in un’unica direzione con il rastrello, poi ricoprire i semi rastrellando in direzione ortogonale alla precedente.

Proteggere le piantine più delicate con un velo di “tessuto non tessuto” per la prima settimana, e in caso di siccità bagnare abbondantemente e con regolarità.

Diradamento

Alla comparsa delle prime 2 o 3 foglioline, se le piante si presentano in numero eccessivo e troppo vicine tra di loro, se ne estirpano alcune, in modo che le rimanenti si trovino ad una distanza adeguata alle dimensioni che raggiungeranno da adulte. Si procede con la massima cautela per non rovinare le radici ancora deboli delle piantine rimanenti: dopo aver inumidito il terreno, delicatamente con la mano si tolgono le piantine in eccesso, tenendo premuto con l’altra mano il terreno circostante. Le giovani piante rimosse, se sono sufficientemente robuste, possono essere trapiantate in un’altra parte del giardino, o possono essere utilizzate per colmare eventuali fallanze.

Successivamente, si dispongono dei tutori vicino alle annuali che si accrescono molto in altezza, come alcune specie di Coreopsis, Delphinium, Gypsophila, Helianthus, Schizanthus.

Messa a dimora

Man mano che le piantine coltivate fino ad ora in serra, raggiungono uno sviluppo adeguato, si procede con la messa a dimora, collocando le specie più piccole ad una distanza di circa 20 cm l’una dall’altra, e le più grandi a circa 30 cm. Per evitare danni causati dagli sbalzi termici è opportuno proteggere le più delicate per la prima settimana con “tessuto non tessuto”.

Una bordura mista

Per creare una bordura mista, si deve progettare uno schema d’impianto che tenga conto dell’epoca di fioritura delle diverse specie, del colore dei fiori e delle dimensioni che verranno raggiunte dalle piante adulte. Si eliminano le infestanti sarchiando il terreno, senza danneggiare le radici poco profonde delle annuali, si distribuisce uno strato pacciamante spesso 2-3 cm, che ostacola lo sviluppo delle infestanti e conserva l’umidità del suolo, e si annaffia abbondantemente, soprattutto in assenza di precipitazioni. 

Viole in fioritura

Per prolungare la fioritura delle viole del pensiero, occorre cimarle ed eliminare regolarmente i fiori appassiti.

BULBOSE

Entro la prima metà del mese è ancora possibile mettere a dimora le bulbose a fioritura estivo-autunnale, in modo da ottenere delle fioriture scalari nel corso delle stagioni. Annaffiare regolarmente mantenendo sempre umido il terreno.

Bulbose che hanno terminato la fioritura

I bulbi delle piante che hanno terminato il loro ciclo vegetativo (giacinti, muscari, narcisi, tulipani, ecc.) e che presentano le foglie ingiallite, possono essere immagazzinati. Dissotterrare i bulbi con l’aiuto di una forca, ripulirli dalla terra ed eliminare i lembi di tunica e le foglie morte; occorre poi scartare tutti quelli con segni di malattie e riporre gli altri ad asciugare in un luogo aerato e secco. Successivamente, dopo averli etichettati, si sistemano i bulbi in una cassetta riempita di sabbia o segatura che deve essere posta in un locale fresco ed asciutto fino ad ottobre, quando potranno essere ripiantati.

Nel caso in cui le bulbose a fioritura primaverile non siano ancora completamente appassite, ma si abbia l’esigenza di liberare l’aiuola, è consigliabile estrarre le piante dal terreno e ripiantarle in un’altra parte del giardino dove potranno concludere il loro ciclo vegetativo.

ROSE

Le rose sono in piena fioritura ed è necessario dedicare qualche attenzione a queste piante al fine di mantenerle sane e rigogliose.

Polloni da estirpare

Un’operazione molto importante consiste nell’eliminare i polloni (rami vigorosi che si originano dal portainnesto) che sottraggono elementi nutritivi e non producono fiori. Generalmente si distinguono dal resto della vegetazione in quanto presentano delle foglie piccole e delle spine aghiformi, e germogliano sempre al di sotto del punto di innesto. E’ necessario strappare questi germogli alla base, in quanto tagliandoli se ne favorirebbe un nuovo sviluppo.

Potature

Tagliare i rametti mal formati o deboli e i germogli in eccesso, per evitare che i cespugli si appesantiscano troppo e che le piante s’indeboliscano.

Accorciare gli steli fiorali appassiti, recidendoli al di sopra di una gemma rivolta verso l’esterno, in modo da favorire la comparsa di nuovi fiori, ma non nei rosai che in autunno abbelliranno il giardino con le loro bacche decorative, come rose botaniche e rugose.

Altre cure:

  • eliminare regolarmente le erbe infestanti cercando di estirpare anche le radici, e se necessario rinnovare lo strato pacciamante
  • fissare la nuova vegetazione dei rosai rampicanti agli appositi sostegni
  • effettuare un trattamento aficida-fungicida
  • annaffiare regolarmente

GIARDINI ROCCIOSI

I giardini rocciosi nel mese di maggio sono nel pieno del loro splendore e numerose piante sono in fiore; occorre quindi eliminare i fiori man mano che appassiscono in modo da stimolare la formazione di nuovi germogli.

Non si deve dimenticare di estirpare periodicamente le erbe infestanti, effettuare una leggera concimazione e, in caso di scarse precipitazioni, annaffiare abbondantemente.

Moltiplicazioni

Si possono moltiplicare per talea Asperula, Cyananthus e Codonopsis, prelevando dai germogli basali delle talee lunghe 5-6 cm e piantandole in cassone freddo in un miscuglio di torba e sabbia.

Si possono sostituire le piantine a fioritura primaverile con quelle a fioritura estiva, in modo da avere un giardino roccioso colorato in tutte le stagioni.

Insetti e parassiti

Se si nota la presenza di insetti o parassiti, occorre intervenire tempestivamente con prodotti specifici, da usare secondo dosi e modalità riportate in etichetta.

Specie alpine

Si possono seminare le specie alpine perenni in un terreno ben drenato, e procedere con una leggera concimazione.

PIANTE ACQUATICHE, VASCHE e LAGHETTI

È il periodo migliore per introdurre nuove piante acquatiche nel laghetto. Si possono mettere direttamente a dimora nella terra di fondo delle vasche, oppure si possono utilizzare dei cestelli di plastica, che offrono il vantaggio di facilitare le successive operazioni di manutenzione. Dopo aver sistemato le piante nei cestelli, si colmano con del terriccio e s’immergono nell’acqua alla profondità richiesta dalle diverse specie.

Pulizie

Controllare che le piante stiano germogliando e, in caso contrario, estirparle e sostituirle. In caso di assenza di pesci erbivori, eliminare le alghe eventualmente presenti con l’aiuto di un rastrello.

Lotta biologica agli afidi

A partire da questo mese si possono verificare attacchi da parte di afidi. Si sconsiglia la lotta chimica per evitare l’inquinamento dell’acqua, meglio invece effettuare una lotta biologica con larve di Chrysopa carnea.

Ninfee

Il genere Nymphaea comprende circa 50 specie di piante acquatiche perenni caratterizzate da grandi foglie galleggianti e fiori molto ornamentali che compaiono, in genere, tra la tarda primavera e l’autunno. Le ninfee, oltre ad essere particolarmente decorative, ombreggiano la superficie dello specchio di acqua con le loro foglie, ostacolando lo sviluppo delle alghe.

Ninfee rustiche e tropicali

Le ninfee rustiche sono piante molto resistenti che richiedono una profondità di impianto di 10-90 cm a seconda delle specie.

Le ninfee tropicali prediligono invece acque profonde tra i 10 e i 30 cm e con una temperatura che non deve scendere al di sotto dei 10°C.

Tutte le ninfee necessitano di acque calme e di una posizione soleggiata.

Moltiplicazione

Questo è il mese ideale per dividere le ninfee che si sono accresciute troppo. Si procede estirpando le piante dall’acqua e lavando bene le radici.

Si scartano le porzioni più vecchie e danneggiate e si tagliano i germogli laterali che si sono formati sul rizoma principale.

Si piantano in vasi riempiti con terriccio e s’immergono questi ultimi in contenitori pieni di acqua. Si lasciano al sole fino alla radicazione e poi si procede con la messa a dimora.

Se le ninfee hanno radice tuberosa, occorre separarle con le mani e piantare singolarmente le porzioni ottenute in vasetti pieni di sabbia. I vasi devono poi essere posti in vassoi riempiti con acqua, in una posizione luminosa e con una temperatura di 18-20°C; infine, si piantano le nuove piantine nella posizione definitiva alla comparsa delle prime foglie e radici.

Messa a dimora

E’ preferibile mettere a dimora le ninfee all’interno di appositi contenitori che, oltre a limitare la vegetazione, impediscono il passaggio dei pesci tra le radici e facilitano le operazioni di manutenzione.

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