




















Specie perenni da recidere
Testo e Foto di Paolo Cottini
La decisione di curare in giardino un settore di piante erbacee, che poi saranno disinvoltamente tagliate per farne mazzi e decorazioni di vario tipo, non deve sembrare cosa di poco conto, nemmeno sotto il profilo “etico”. Il primo ostacolo da superare, infatti, alberga nel nostro io più profondo, specialmente se siamo portati a rispettare la vita in tutte le sue forme, non ultima quella vegetale. Così come non poche persone inorridiscono alla sola idea di doversi nutrire di carne animale (anche se poi, necessariamente, ricorrono ad “esseri” differenti, come frutta e ortaggi), altre invece si rifiuterebbero di coltivare garofani o achillee per poi sacrificarli sull’altare di un gelido vaso di cristallo. Ovviamente tutte le opinioni sono rispettabili, e poiché non è nostro compito catechizzare chicchessia, ci limiteremo qui a fornire qualche utile consiglio a coloro che questo dilemma interiore non se lo pongono neppure, ovvero se lo pongono ma poi lo superano senza troppe angosce. In fondo, penserà qualcuno di loro, se si portasse il ragionamento fino all’estremo, non dovremmo neppure usare la carta per scrivere, al nobile fine di non dover segare pioppi per fabbricarla. Il secondo ostacolo è invece di natura pratica e si traduce in numerosi quesiti: quali specie coltivare? quali aree del giardino utilizzare? come si recidono i fiori? E così via. E’ a questi dubbi che qui cercheremo di rispondere, sia pure in modo succinto. Per il momento, ci sembra utile avanzare anche una motivazione “positiva” per continuare quest’antica pratica di giardinaggio domestico. Non è forse più genuino avere in casa, per esempio, un bel mazzo di campanule che noi stessi abbiamo visto crescere, piuttosto che sgargianti fiori “esotici” ottenuti in una serra olandese o israeliana? A voi la scelta.
I nostri consigli
- Il primo consiglio è di non ascoltare troppi consigli, almeno per ciò che riguarda la scelta delle specie. Questa è infatti un’operazione strettamente personale, soprattutto perché l’attrattiva di un mazzo di fiori non risiede solo nella bellezza estetica delle corolle, ma ancor più nelle emozioni che essi riescono ad evocare in ognuno di noi. Per es., chi scrive si commuove di fronte a un bel fascio di “malvoni” (Alcea), perché gli ricordano il giardino delle sue vecchie prozie.
- Dove coltivare le piante che poi saranno utilizzate all’interno? Se si possiede un giardino di ampie dimensioni, è meglio destinare un’area ritagliata a questo solo scopo. Se invece il sito è piccolo, è preferibile tagliare le piante che abbiamo messo a dimora per scopi ornamentali in una bordura o in un’aiuola, anche se ovviamente si dovrà poi tollerare che queste ultime vengano in parte private di certe forme e certi colori proprio nel momento più bello della fioritura. In ogni caso, si potrà ricorrere ad un “rattoppo” con nuove specie di crescita veloce.
- Superati (o ignorati) i problemi “etici” cui s’è accennato, va altresì ricordato che in genere le perenni traggono solo benefici dal taglio dei fiori, perché le energie deputate alla produzione di semi – non più necessari, in questo caso – si rivolgono invece alla formazione di nuovi fiori e nuovi getti.
- Come si scelgono i fiori “giusti” da tagliare? Essi non devono essere troppo chiusi, perché potrebbero non schiudersi del tutto una volta posti in vaso, ma nemmeno troppo aperti, perché la loro vita in casa sarebbe breve. Se si tratta di spighe fiorali (certe salvie o veroniche), il momento opportuno è quando l’apertura dei fiori è giunta verso la metà della spiga stessa.
- La scelta del momento della giornata più corretto per recidere i fiori è pure molto importante, ma anche un po’ problematica. Il mattino, infatti, va bene perché le piante sono più erette e “robuste”, ma in pari tempo sono spesso ricoperte di rugiada e quindi più soggette a vari attacchi fungini. Viceversa, di sera i fusti sono più ricchi di zuccheri, ma i fiori sono più deboli e “lassi”. Occorre dunque trovare un compromesso fra i due momenti, anche se il mattino sembra essere maggiormente indicato, a condizione che l’atmosfera non sia eccessivamente carica d’umidità.
- Nell’effettuare il taglio, in primo luogo bisogna evitare di “strappare” i fusti: si usino invece forbici o cesoie ben affilate. Poi, occorre far sì che le fronde d’accompagnamento lasciate sul fusto non siano troppe: ad esempio, per le rose sono sufficienti due ordini di foglie. Infine, va posta attenzione nell’evitare i fusti ammalati o malsani, il cui taglio, oltretutto, potrebbe aiutare a diffondere le malattie, tramite l’uso dell’attrezzo in altre parti del giardino.
- Immediatamente dopo il taglio, ancora in giardino, i fusti vanno immersi in acqua tiepida e poi, in casa, trasferiti in un contenitore d’acqua arricchita con un’apposita soluzione conservante, acquistata in un negozio specializzato. Alcuni ricorrono all’aspirina o a bibite frizzanti e zuccherate, ma la soluzione conservante è sicuramente migliore. In ogni caso, va fatto tutto il possibile perché il reciso non subisca un’eccessiva perdita d’acqua.
- L’uso delle soluzioni conservanti fa vivere le piante per 10-14 giorni e permette di non dover cambiare l’acqua del vaso ogni giorno.
Le nostre preferite
Specie /varietà |
Dimensioni massime (altezza x larghezza) in cm |
Fiori |
Epoca di fioritura |
Coltivazione |
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Aster x frikartii ‘Wunder von Stäfa’ |
70 x 40 |
Margherite azzurre di lunga durata |
VII-XI |
Sole; suolo ben drenato e un po’ fertile |
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Astilbe x arendsii ‘Fanal’ |
60 x 50 |
Pannocchie cremisi di lunga durata |
V-VI |
Mezz’ombra; suolo fertile, umido, ricco di humus |
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Echinops ritro |
60 x 50 |
Capolini sferici di 5 cm, azzurro-blu |
VI-IX |
Pieno sole; suolo ben drenato e poco fertile |
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Campanula persicifolia |
90 x 30 |
Racemi con 2-3 fiori penduli a campana, azzurri o bianchi |
VI-VII |
Sole o mezz’ombra; suolo fertile, neutro, ben drenato |
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Helleborus argutifolius |
100 x 90 |
Fiori verde pallido, penduli, a campana |
II-IV |
Mezz’ombra; suolo fertile, neutro-alcalino |
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Achillea millefolium [cultivar] |
60 x 60 |
Numerosi capolini raggruppati in cime piatte: gialli, rossi, crema |
VI-IX |
Sole; suolo ben drenato; dividere ogni 2-3 anni |
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Eryngium alpinum |
70 x 50 |
Ombrelle cilindriche di fiori bianco-azzurri, con brattee spinose |
VI-X |
Sole pieno; suolo drenato ma non asciutto; evitare l’umidità invernale |
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Schizostylis coccinea |
60 x 30 |
Spighe di 4-12 fiori a campana aperta; rossi, salmone, rosa |
VIII-X |
Pieno sole; suolo fertile, ben drenato, ma umido; dividere ogni 2-3 anni |
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Leucanthemum x superbum |
90 x 60 |
Capolini a fiori semplici o doppi, bianchi con centro giallo, di 10-12 cm |
VI-X |
Sole o mezz’ombra; suolo umido, ben drenato, poco fertile; tutore |
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Le insolite
Specie /cultivar |
Dimensioni massime (altezza x larghezza) in cm |
Fiori |
Epoca di fioritura |
Coltivazione |
Veronicastrum virginicum |
200 x 40 |
Stretti racemi terminali di fiorellini bianchi, rosa, viola |
VI-IX |
Mezz’ombra o sole; suolo ricco di humus, fertile e umido |
Catananche caerulea |
60-80 x 30 |
Margherite solitarie con centro scuro e ‘petali’ azzurro-lilla |
VI-X |
Pieno sole; suolo di media scioltezza, ben drenato |
Chelone obliqua |
50 x 30 |
Fiori di 2 cm, rosa intenso o violacei |
VII-X |
Mezz’ombra; suolo profondo, fertile, umido, anche acquitrinoso |
Aconitum carmichaelii |
150 x 35 |
Pannocchie di grandi fiori blu violaceo; pianta velenosa |
VIII-X |
Mezz’ombra; suolo fresco, fertile e umido; tutore |
Lysimachia clethroides |
90 x 60 |
Racemi terminali con numerosi fiori bianchi, a coppa |
VI-VIII |
Mezz’ombra; suolo umido, ricco di humus, ben drenato; tutore |
Gaillardia ‘Kobold’ |
30 x 30 |
Margherite con centro rosso scuro e ‘petali’ giallo-rossi |
VIII-XI |
Pieno sole; suolo ben drenato, non troppo fertile |
Platycodon grandiflorus |
60 x 30 |
Mazzi di fiori grandi (5 cm), campanulati, blu violacei |
VII-IX |
Mezz’ombra o sole; suolo fertile, profondo, umido e ben drenato |