Bruciore non parassitario su ornamentali

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Il sintomo del bruciore non parassitario è rappresentato da disseccamenti di colore rosso-brunastro ai margini delle foglie, che ben presto si allargano sino ad interessare gran parte della lamina, la quale dissecca e cade anticipatamente. Questa fisiopatia può interessare sia gli arbusti che gli alberi, in quest’ultimo caso, spesso le necrosi sono localizzate nella parte di chioma più bassa, quella più vicina al terreno. La pianta nel suo complesso si presenta “bruciata” con vegetazione marrone-rossiccia, clorotica e secca.

La causa

Il bruciore non parassitario si manifesta in piena estate, ed è in genere accentuato da determinate condizioni pedoclimatiche e dalla presenza di sostanze inquinanti nell’atmosfera (ossidi di azoto, anidride solforosa, ed altri inquinanti primari o secondari). È accentuato, in particolare, nei periodi estivi più caldi e umidi e soprattutto da una condizione di pseudosaturazione di umidità dell’atmosfera.

Questa condizione si realizza frequentemente quando, sotto le piante interessate dal bruciore, è presente un prato iperirrigato, in cui l’eccesso di umidità (dovuto a bagnature troppo abbondati e troppo frequenti) evapora in atmosfera, creando una saturazione di umidità che circonda le foglie.

In tali condizioni si ostacola la naturale evapotraspirazione fogliare, con vapore acqueo che ristagna nelle camere sottostomatiche, in particolare negli stomi di bordo. Tale vapore acqueo stagnante, surriscaldato dalle elevate temperature estive, produce le tipiche scottature che si evidenziano nel bruciore non parassitario. Questa alterazione può creare gravi problemi estetici e funzionali nei giardini posti nelle regioni più calde e pianeggianti con poca circolazione d’aria.

Esistono piante più suscettibili a tale fisiopatia, in particolare alcune a foglia più tenera e con stomi di bordo più concentrati come il carpino, i tigli, la parrotia, l’ippocastano, certi aceri, molti arbusti ornamentali a foglia caduca (Weigela, ortensie, filadelfo, kolkwitzia, spiree, alcuni Prunus, certe rose, ecc). Il sintomo suddetto è però stato riscontrato anche su alcune piante a foglia persistente e coriacea come Prunus laurocerasus ‘Otto Luyken’.

Prevenzione

Per limitare i danni conviene evitare eccessive irrigazioni dei prati sottostanti le piante, soprattutto di giorno in quanto l’evaporazione aumenta, e favorire al massimo il drenaggio per evitare ristagni idrici in superficie che evaporeranno durante il giorno.

Inoltre, sarebbe importante evitare o limitare le irrigazioni per aspersione (usare le ali gocciolanti per alberi e arbusti) e fare in modo che il prato non arrivi fin sotto il colletto delle piante, lasciando un’area di rispetto con terreno lavorato, che peraltro favorisce anche l’arieggiamento.

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