Aiuola con colori d’autunno

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Il progetto:
1 Ginko biloba
2 Liquidambar styraciflua ‘Worplesdon’
3 Quercus palustris
4 Cotinus coggygria
5 Parrotia persica
6 Prunus ‘Accolade’
7 Euonymus alatus ‘Compactus’

Per questa aiuola di stagione che ha come elemento dominante i colori caldi dell’autunno, scegliamo essenze arboree e qualche arbusto. Il progetto presuppone spazio a sufficienza all’espandersi degli alberi, ovvero almeno 22 m x 12 m (circa 250 mq). La forma della composizione è studiata in modo tale da attirare l’attenzione su un punto focale, ma parzialmente nascosto. In questo modo si da una impronta particolare all’aiuola rendendola più intrigante e misteriosa.

1 Ginkgo biloba 
Ginkgo biloba formava già nel giurassico, al tempo dei dinosauri, ampissime foreste, in pratica è un fossile vivente che viene assimilato alle conifere per alcune sue caratteristiche botaniche, anche se per forma, portamento e colore la fanno più assomigliare alle latifoglie. Inutile dire della bellezza di quest’albero, elegante senza mai sembrare disordinato o eccessivamente ombroso. I colori che sprigiona nell’autunno sono nelle tonalità del giallo oro e durano abbastanza dal far desiderare che lo spettacolo non abbia fine… La pianta raggiunge anche 15-18 m di altezza, la sua posizione in giardino va quindi sempre meditata a fondo e comunque sempre a debita distanza dall’abitazione.

2 Liquidambar styraciflua ‘Worplesdon’
Liquidambar styraciflua ‘Worplesdon’ è forse uno degli alberi più colorati dell’autunno con le sue tonalità rosso arancio,cremisi, giallo, porpora violaceo. Questa varietà, rispetto alla specie tipo, è più piramidale e a crescita più rapida, sino a 10-12 m, anche il fogliame è più lobato, tanto da ricordare alcuni aceri orientali. Si adatta a tutti i terreni, ma non a quelli calcarei.

3 Quercus palustris
Quercus palustris si riconosce subito rispetto alle altre querce per il portamento dei rami allargati e un po’ spioventi alle estremità. La foglia è profondamente lobata e abbastanza grande. È la quercia che d’autunno dà il meglio di se colorandosi di rosso e porpora. Preferisce i terreni umidi, ma è facilmente adattabile alle più disparate situazioni, tranne che ai terreni calcarei. Le dimensioni sono da tenere sempre in considerazione: altezza fino a 15 m e larghezza anche di 6-7 m.

4 Cotinus coggygria
Cotinus coggygria è un arbusto che raggiunge volentieri i 2,50-3 m di altezza. Comunemente chiamato “albero della nebbia” o “albero delle parrucche” per le appariscenti infiorescenze rosa chiaro a forma di pennacchio durante l’estate. In autunno il fogliame verde, prima di cadere, si tinge di un arancio brillante molto vistoso. Adatto a tutti i tipi di terreno, fertili e ben drenati, non richiede cure particolari, ma solo una sfoltitura dei rami più vecchi ogni due o tre anni.

5 Parrotia persica
Parrotia persica è l’immancabile piccolo albero che non può mancare nel giardino di chi ama i colori autunnali. Le foglie rosse, arancio, porpora virano da una tonalità all’altra offrendo uno dei migliori spettacoli di questa stagione. Produce fiori rossi in primavera, prima ancora dell’emissione delle foglie. Ama i terreni umidi, ma come la quercia si adatta perfettamente se posta in terreno fertile e ben esposto al sole.

6 Prunus ‘Accolade’
I prunus sono conosciuti per le stupende fioriture primaverile, ma Prunus ‘Accolade’ oltre ai fiori rosa e doppi, offre un secondo spettacolo di giallo e rosso, senza avere la pretesa di diventare un grande albero, ma anzi, aggraziato e flessibile, mantiene una forma contenuta sui due metri.

7 Euonymus alatus ‘Compactus’
Euonymus alatus ‘Compactus’ ha forma più compatta della specie tipo e fogliame verde che in autunno si tinge di un intenso rosso e rosso porpora. Raramente supera il metro e mezzo, e si adatta bene anche a vivere nell’ombra degli altri alberi già piantumati. Una barriera di 3-4 esemplari può essere posta a schermatura di una panca, fulcro e unico arredo nella grande aiuola d’autunno.

Gli alberi proposti sono soggetti alle disposizioni comunali in fatto di distanze dai confini, prima di piantare qualsiasi essenza che supera i due metri occorre sentire il parere dell’Ufficio tecnico del Comune.

VIVAIO ALPINIA
Maurizio Zarpellon
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(Disegni di Daniela Baldoni)

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