




Se in marzo erano solo timide comparse ora si può ben parlare di veri protagonisti: i primi fiori di primavera sbocciano con esuberanza, il cielo e la temperatura lo permettono. In questo periodo è una vera gioia stare in giardino. Le forme, i colori e i profumi sono così tanti che è veramente impegnativo ma anche esaltante ricercare il giusto accostamento che faccia vibrare i sensi.
Salix caprea ‘Kilmarnock’
Salix caprea ‘Kilmarnock’ sono gli arbusti-alberello che disposti in numero dispari fanno la magia di un giardino. La forma piangente, le dimensioni contenute, la trama elegante dei rami, ma soprattutto la miriade di amenti pelosi e candidi che appaiono dall’inizio del mese (anche prima in località più tiepide), li fanno assomigliare ad un colpo di flash sull’ultima nevicata dell’inverno, un fermo immagine su ciò che in realtà sono fiori. Tanti, tantissimi, da guardare ma soprattutto da toccare: pompon allungati e argentati che si formano prima delle foglie su tutti i rami. I ‘Kilmarnock’ non diverranno mai grandi alberi, non superando i 200-250 cm, ma potrebbero scendere con i loro rami fino a terra assomigliando così a grossi cilindri con la cupola sferica. Si accontentano di poco: un buon terreno fertile e drenante, sole e acqua in abbondanza soprattutto nel periodo estivo, magari un po’ di concime organico in autunno e primavera. In un’aiuola di 3×5 m se ne possono disporre 3, anche di altezze diverse.
Dicentra spectabilis
Per esaltarne il candore metallico, ma anche perché da soli i salici darebbero spettacolo per un periodo limitato, disponiamo un buon numero di Cuori di Maria. Quelle Dicentra spectabilis che seppur lentamente, stanno tornando in auge dopo un periodo di quasi oblio, dimenticate dai giardinieri stanno avendo la giusta rivalutazione, essendo piante rustiche e dalla fioritura piuttosto lunga e intrigante. Un buon abbinamento il rosso discreto dei loro fiori nostalgici con il bianco argento di quello dei salici. Ad un certo punto uno toccherà l’altro, Dicentra dal basso e i salici dall’alto si troveranno in una perfetta sintesi, un abbraccio, magari non subito al primo anno, ma di certo in quelli che verranno. Dicentra spectabilis sbocceranno dai primi giorni di aprile fino a maggio inoltrato, ricoprendo buona parte della primavera. Anche loro si accontentano di buon terreno, acqua a cedenze regolari e si gioveranno dell’ombra discreta dei piccoli salici.
Viola labradorica
Salici e Dicentra, dolce e salato, toni bassi e toni alti, forme statuarie (i salici, questo tipo di salici) con forme morbide: una ricetta armonica che avrà bisogno di una terza pianta per coprire la primavera nella sua interezza, anzi per arrivare fin nel pieno dell’estate: Viola labradorica. È una pianticella di aspetto esile e prostrato, ma nelle giuste condizioni sa diventare vigorosa e prorompente, tanto che spesso uscirà dai territori assegnatele per vagabondare alla ricerca di altro terreno. Capiterà spesso di ritrovarla sotto altri arbusti, magari sotto le rose, dove riuscirà perfino a cacciare graminacee infestanti comportandosi essa stessa da invadente. Viola labradorica è però sempre la benvenuta per il suo fogliame cordiforme scuro e porporino e i tantissimi fiori violetti non più alti di una spanna. Ne pianteremo tante (una ogni 20-25 cm) tra le Dicentra e i Salix caprea ‘Kilmarnock’, facendole diventare un tappeto porpora a difesa da altre erbacce invadenti. Anche le viole adorano le condizioni di terreno e umidità adatte alle Dicentra. Bianco, rosso e porpora, sarà interessante capire chi se ne gioverà di più.
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