Aiuola per terreni sabbiosi in pieno sole

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Un progetto che non teme la siccità

 

Ecco la più estiva delle aiuole per qull’angolo del giardino in pieno sole e con terra sabbiosa che non sa raccogliere l’acqua. Una condzione spesso presente anche nelle nebbiose e uggiose pianure del Nord, dove da giugno a settembre il sole è spesso pignolo e l’acqua tarda a mostrarsi.

L’importanza del terreno

Ciò che determina il successo o l’insuccesso di un impianto è la qualità del terreno, il sole infatti, anche quando è troppo di per se non è un problema, il 70% delle piante ornamentali può vivere e vegetare in pieno sole. È invece un fattore limitante la percentuale elevata di sabbia nel terreno, e diviene quindi indispensabile correggerne la tessitura. La “Dry Farming” ovvero l’aridocoltura, consiglia in questo caso di aumentare la capacità di ritenzione idrica aumentando i cosiddetti colloidi idrofili nel terreno, cioè la sostanza organica. Come? Utilizzando il buon vecchio letame, o dell’humus o compost ben maturo. Si sconsigliano le concimazioni minerali perché riducono il potenziale osmotico tra pianta e terreno, ossia l’assorbimento dell’acqua da parte delle radici. È poi importante aumentare l’apporto di pacciamatura, sia coprendo il terreno intorno alle piante con l’opportuno telo (agri-tela) nero traspirante e permeabile, sia con materiale organico tipo paglia, strame fogliare, scorza di pino, cippato di latifoglia, gusci di nocciolo, mandorla, pistacchio ecc. Così si riduce quasi a zero l’evaporazione naturale del terreno, conservando il più possibile le magre riserve di acqua al suo interno.

Yucca gloriosa

Due piante di Yucca gloriosa sono l’ideale per sottolineare l’entrata al nostro giardino. È una bellissima agavacea dal portamento eretto che con l’età si espande un po’ nella parte alta. In estate diventa un vero trionfo di fiori, quando ne sbocciano tanti, grandi e campanulati, bianco crema, addossati uno sull’altro in lunghe spighe erette. Fin dalla base si sviluppano invece lunghe foglie lanceolate, strette e sempreverdi, coriacee e verdi bluastre. Il consiglio è quello di posizionarle ad una distanza rispettosa dai passaggi, perché le foglie possono infastidire. I fiori appassiti devono essere eliminati se si vuole stimolare la nuova vegetazione.

Lavandula angustifolia ‘Hidcote’

Una magnifica lavanda! Lavandula angustifolia ‘Hidcote’ per la duratura della sua fioritura, l’intenso colore blu velluto, per il portamento abbastanza composto e compatto e l’altezza non eccessiva, per la sua rusticità che la fanno vegetare bene sia in montagna che al mare, infine per le emozioni sensoriali (il profumo innanzi tutto) che sempre sanno suggerire questo genere di piccoli arbusti. Il consiglio è di cimarla regolarmente per stimolare l’accestimento e una nuova fioritura. Nell’aiuola ne diponiamo un bel gruppo, in macchia o meglio in siepe.

Ceratostigma willmottianum

L’origine di Ceratostigma willmottianum già suggerisce il suo utilizzo: sono piccoli arbusti che in natura vivono nei versanti secchi e assolati di certe vallate montane della Cina e del Tibet, piante che quindi tollerano senza difficoltà il terreno asciutto, un po’ meno il freddo, anche se poi sanno rigenerarsi nuovamente dai germogli basali. Hanno una fioritura generosa di piccoli fiori tubulari azzurro blu brillante dall’estate all’autunno. Con il tempo copre bene il terreno e in autunno il fogliame si tinge di rosso.

Tamarix ramosissima

Ecco un paio di alberelli, Tamarix ramosissima, allevabili anche ad arbusti, utili per creare un’ombra lieve e al momento della fioritura regalare la sensazione di vivere dentro una nuvola rosa. Infatti, producono piccolissimi fiori rosa riuniti in spighe erette che sbocciano in giugno luglio, le foglie sono piccolissime, strette, di color verde blu. Per evitare ramificazioni eccessivamente lunghe si consiglia di potarlo ad ogni primavera, così da stimolare anche un’intensa fioritura.

Cytisus x praecox

Per formare un folto gruppo di arbusti ai lati della piazzola, utilizziamo Cytisus x praecox, una magnifica leguminosa, un ibrido di ginestra a fiori giallo-oro che a maggio-giugno produce profusione lungo tutti i rami. Il portamento è eretto e lievemente ricadente sulle punte. Le foglie sono minute e composte da tre foglioline verde grigio. L’unica accortezza per mantenerle robuste e fiorifere è di potarle subito dopo la fioritura, accorciando tutti i rami con vigore e lasciandoli lunghi non più di 1/3.

Limonium platyphyllum (L. latifolium)

Limonium platyphyllum (L. latifolium) è l’ideale per creare un parterre vaporoso che s’intoni a quello etereo dei Tamarix, un primo piano lieve e omogeneo e che contrasti l’aspetto scultoreo delle Yucca e quello comunque un po’ più formale della siepe di lavanda. Limonium nel periodo estivo produce una miriade di piccolissimi fiori violetti riuniti in pannocchie espanse su steli sottili ma robusti che si ergono bene dalla rosa di foglie cuoiose, lanceolate, ma larghe e verde scuro un po’ lucide. Pianta senza pretese, coltivabile anche in altri tipi di terreno e perfino in una moderata mezz’ombra, ma per il risultato migliore vuole il pieno sole.

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