






Ecco il progetto di un’ampia aiuola, all’ombra di grandi alberi non troppo fitti posta su terreno sabbioso, molto permeabile. Tipica situazione di certi giardini sul litorale, o in terreni alluvionali in pianura padana dove un tempo scorreva il Po. In un terreno con pH neutro, ombreggiato da farnie e carpini, o pioppi, salici e robinie, frassini, ciliegi e aceri (tutte piante abbastanza comuni nelle nostre pianure, dal livello del mare fino alle vallate alpine) può vegetare un po’ di tutto, ma la scelta si restringe se si desiderano copiose fioriture e piante lussureggianti.
Su terreno ombroso gli alberi con il tempo avranno esteso le radici su una vasta superficie, talvolta anche da rendere difficoltosa la coltivazione di specie più piccole ai loro piedi. Occorre quindi lavorare in superficie con attrezzi manuali (il terreno sciolto e sabbioso è comunque di facile lavorazione) ed incorporare del concime organico, in polvere o in pellets. Meglio ancora sarebbe una buona quantità di letame ben maturo, anche se è sempre più difficile trovarne con caratteristiche biologiche ottimali, perché spesso negli allevamenti intensivi si fa largo uso di medicinali, compresi gli antibiotici, che alterano non poco la normale degradazione e trasformazione operata dai microrganismi utili. Il letame o l’humus migliorano la tessitura del terreno, quindi la permeabilità, aumentando la ritenzione idrica, ma poi in autunno si dovrà intervenire con una pacciamatura di paglia o compost ben maturo.
Sambucus nigra ‘Aurea’
In mezz’ombra e su terra sabbiosa non c’è di meglio di questo grande arbusto che nella specie originaria, Sambucus nigra, può arrivare alle ragguardevoli dimensioni di un albero (anche 7-8 m di altezza), mentre la cultivar ‘Aurea’ rimane di forma più compatta e globosa, al massimo 5 x 3 m di larghezza. L’aspetto più interessante del “sambuco dorato” è, come dice il nome, il fogliame caduco giallo oro, che nelle situazioni ombreggiate risulta ancora più elegante e appariscente. I fiori sono come quelli del sambuco nero, anche se le ombrelle appiattite, costituite da tanti fiori piccolissimi e profumati, un po’ più piccole della specie originaria. Tenendo conto delle dimensioni comunque importanti li disporremo in posizione arretrata rispetto a chi li osserva.
Berberis x stenophylla
Sempreverde e spinoso dagli indubbi pregi cromatici, sia quando si offre nel suo show fiorito costituito da tanti piccolissimi fiori giallo oro, riuniti in densi racemi, che ricoprono tutti i rami penduli, sia quando in autunno vira al rosso le piccole foglie lanceolate e acuminate. Non supera mai i 250 cm di altezza, quindi va posizionato davanti ai sambuchi.
Epimedium spp
Tutti gli epimedium o “fiori degli elfi” sono erbacee perenni che amano l’ombra e si adattano bene anche ai terreni sabbiosi, meglio se fertili e al riparo dai venti più freddi. Le loro fioriture non sono mai troppo appariscenti ma i piccoli fiori a coppa con speroni, bianchi, gialli, porpora, spesso bicolore (dipende dalla varietà), sono sempre un’apparizione discreta e affascinante, dotati di una speciale eleganza. Anche le foglie mostrano aspetti ornamentali particolari: caduche o semipersistenti, cuoriformi e verde brillante che però sia in primavera che in autunno (ma alcune varietà per tutta la stagione vegetativa) virano in intriganti variegature bronzee o ramate. Messi in gruppi folti procurano una gioia intensa in primavera, quando i fiori sembrano danzare su un tappeto dai caldi colori. Cure poche: concimazioni regolari in autunno e primavera, tagliare la vegetazione vecchia a fine inverno.
Acanthus mollis, Acanthus spinosus
Si tratta di un’erbacea perenne dalla forma cespitosa e densa, con numerosi fiori imbutiformi porpora e bianchi, portati da spighe alte e robuste che non richiedono tutori (fino a 150 cm). Il fogliame non è meno interessante, ampio, lobato e molto inciso, spinoso, verde scuro e lucido. Amano il terreno fertile e vegetano senza pretese un po’ ovunque, dal pieno sole all’ombra del sottobosco. Per un risultato ottimale realizzare una (o alcune) macchia ampia con diversi esemplari.
Helleborus orientalis
Nell’ombra e con terreno sabbioso sono una delle scelte di erbacee perenni più solide che si possano fare. Amano quest’ambiente e lo dimostrano con la caparbia volontà di rifiorire ogni anno e sempre più abbondantemente. Non sarà difficile reperirli, quasi tutti i vivai e garden center ne hanno, il problema è che si inizia con un colore poi si vorrebbe averli tutti, e allora la caccia diventa per tanti appassionati un fantastico fanatismo. Non vogliono terreni acidi, amano senz’altro l’alcalino e anzi, sarebbe buona norma concimarli almeno una volta all’anno con cornunghia o farina d’ossa.
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