



Ormai è un tam tam che rimbalza per il mondo. Un monito a cui non eravamo abituati: l’acqua è poca, anche se sgorga ancora copiosa dai rubinetti, ma non in tutte le regioni. Quindi anche la passione del giardinaggio si adatterà nel utilizzare meno acqua, ne sono consapevoli ormai la maggior parte dei progettisti, paesaggisti e giardinieri. La parola chiave per chi vuole approfondire l’argomento è xeriscaping, ovvero una combinazione ottenuta dalla parola greca xeros (“asciutto”) assieme all’inglese landscaping, ovvero gestione del paesaggio.
Con questa prospettiva, e con la consapevolezza che tutti nel loro piccolo possono fare qualcosa affinché si nobiliti l’uso dell’acqua, proviamo a pensare (e lo faremo spesso d’ora in poi…) ad un modello di piccola terrazza, in cui le piante utilizzate richiedono poca o pochissima acqua.
Ipotizziamo un terrazzo di medie misure, circa dieci metri per cinque, esposta a sud, sulla quale predisponiamo subito di una ampia copertura per l’implacabile sole dell’estate. Scegliamo una pergola in parte addossata al muro principale e in parte collegata ad un lungo graticcio che delimita il lato ovest: il muro di un altro palazzo.
Miscanthus sinensis ‘Gracillimus’
Sul lato più esposto al sole metteremo fioriere con piante in grado con le loro fronde di occultare, almeno in parte, la vista dei condomini di fronte. Nel gruppo delle graminacee ornamentali scegliamo Miscanthus sinensis ‘Gracillimus’ dalle foglie nettamente più strette della specie, una pianta che ha manifestato una buona resistenza alla carenza d’acqua. Piantiamone almeno tre-quattro in una fioriera da un metro, così che da maggio al pieno inverno formeranno una barriera alta anche 130-150 cm. Il verde brillante e la forma ben eretta con lunghe foglie flessibili, morbide al vento, rendono questa pianta particolarmente bella, apprezzata anche da coloro che preferiscono specie fiorite. Inoltre le graminacee di qualsiasi specie dall’estate in avanti assumono toni estremamente caldi e decorativi.
Pennisetum alopecuroides
Ancora una graminacea per l’altra fila di vasi: Pennisetum alopecuroides, una pianta dai ciuffi densi e allargati, foglie strette e lunghe, flessibili e ricadenti e con infiorescenze cilindriche a profusione, beige o brune in agosto-settembre. Anche questa graminacea si accontenta di pochissima acqua.
Hippophae rhamnoides
Tra le due file-siepi di graminacee poniamo in un’ampia fioriera Hippophae rhamnoides, l’olivello spinoso. Solitamente utilizzato per formare barriere impenetrabili in ampi giardini di campagna, in posizione soleggiata, anche in riva al mare, è un arbusto che con opportuna potatura può assumere un aspetto compatto e sufficientemente regolare. Inoltre in autunno si ricopre letteralmente di piccole bacche arancioni, che nei Paesi dell’est e in Germania veniva e viene utilizzato come importante fonte di vitamina C. Dai suoi frutti infatti si estrae un succo che mescolato a succo di mela o altri diventa un integratore per sportivi o persone debilitate.
Cotinus coggygria
L’olivello è tra gli arbusti con minor richiesta di acqua, così come il Cotinus coggygria, o albero della nebbia, un arbusto molto decorativo per il fogliame porpora e le infiorescenze piumose rosa chiaro estive. Anche questo trova posizione in una fioriera ampia e quadrata.
Lavandula ‘Hidcote’, Euphorbia myrsinites
Alla base di Cotinus e Hippophae si piantano lavande o euforbie scegliendo tra le varietà a sviluppo più contenuto come Lavandula ‘Hidcote’ ed Euphorbia myrsinites. La lavanda è un vero jolly per molte situazioni, anche estreme, Euphorbia myrsinites è invece una erbacea perenne veramente robusta e vigorosa che non chiede di meglio di una posizione soleggiata e un terreno asciutto. Qui prospererà formando lunghi rami penduli con foglie carnose, pruinose, grigie-azzurrognole. I fiori che in effetti sono brattee colorate di giallo compaiono prestissimo in primavera, all’apice dei rami flessuosi. Al piede degli arbusti completeranno egregiamente l’opera.
Erigeron karvinskianus
Ricopriamo poi la fioriera centrale, che fa anche da supporto al piantone della pergola, con Erigeron karvinskianus, una margheritina che ricorda vagamente le pratoline, ma con una proverbiale resistenza alla siccità. Forma cespi allargati e ben ramificati, con una fioritura molto lunga, da maggio a ottobre.
Bignonia grandiflora
Infine un rampicante, utile a ricoprire completamente la pergola, Bignonia grandiflora (Campsis grandiflora), coriaceo come pochi altri, dalla fioritura color arancio molto lunga (luglio-settembre) e abbondante. Ne basta una pianta per ricoprire un’intera pergola di queste dimensioni, ma vuole un vaso grande, almeno cm 80×80, dove poter espandere le sue radici.
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