



Chi ha visitato l’ultima edizione di Euroflora a Genova ricorderà l’immagine di alcuni Wisteria (i glicini) che formavano un breve, ma intenso giardino completamente dedicato a loro. Il momento era propizio e la fioritura era al culmine, bellissima con le colorazioni malva, violacea, bianca e perfino rosa, a focalizzare su di sé gli sguardi degli appassionati.
Settembre è il mese giusto per pensare ad un’aiuola con questo duttile rampicante come protagonista. Tanto duttile che si adatta ad impostazioni di portamento su cui nessuno avrebbe scommesso, grazie al vigore e alla forza con cui si presenta. Nei vivai più forniti si possono reperire anche esemplari molto particolari, come i glicini ad alberello, che hanno un fusto che si sviluppa quasi dritto verso l’alto (con poche curve) fino ad un’altezza di due metri e mezzo o tre, e una chioma che partendo appunto dal primo palco di ramificazioni si apre ad ombrello, con un diametro di un metro e cinquanta o due.
Sotto all’alberello
In questa stagione il nostro glicine (Wisteria sinensis) non è altro che un alberello dalla fronda verde e rigogliosa, e potremo solo immaginare come sarà ad aprile-maggio del prossimo anno (ma non sarà difficile, perché il giardiniere è innanzitutto un sognatore, con una immaginazione molto ricca, in grado di vedere l’aiuola già nel pieno del suo splendore): un trionfo di grappoli penduli di fiori papillonacei blu-lilla.
Per sfruttare fino in fondo tutta l’emozione che la pianta saprà dare, emozione provocata dal colore intenso e dal dolce profumo, organizziamo sotto la sua chioma un breve sentiero che ci permetta di raggiungere il glicine nel suo momento migliore, ma anche di gestire le necessarie potature per mantenere la forma ad alberello. La ghiaia è il materiale adatto a ricoprire il percorso, perché c’è un altro momento importante che provocherà in noi una buona vibrazione: la caduta dei petali. Dura poco, ma se il clima non è piovoso, quello che si vedrà sarà fantastico: un tappeto di migliaia di petali azzurri e blu che si mescoleranno alla ghiaia…
Le buone compagnie
Il glicine deve essere circondato solo da arbusti o erbacee perenni che ne sappiano esaltare tutta la bellezza, senza togliergli attenzione, almeno durante la fioritura.
Spiraea arguta
Un gruppo di tondeggianti Spiraea arguta fa il caso nostro, sempre che al termine della fioritura ne limitiamo un po’ lo sviluppo con una adeguata potatura; solo così otterremo delle piante dalla forma regolare che si esprimeranno in perfetta concomitanza al glicine, in una nuvola bianco puro, molto compatta e duratura. Tre o cinque piante di spirea saranno sufficienti. Preferiamo il colore bianco perché ogni altra tinta, eccetto forse il giallo, potrebbe risultare prevaricante.
Festuca glauca
Con le spiree abbiniamo un’erbacea vigorosa ma bassa, un parterre di sicuro effetto che sappia anche portare per il resto della stagione il “ricordo” della pianta a cui presiedono…guardo loro e vedo qualcosa che le assomiglia. Essenziali e senza fiori, una specie di cuscino su cui la protagonista spargerà i suoi petali: Festuca glauca e nulla più. Loro, se piantate in folti gruppi, sono la cornice ideale per una simile composizione e con l’andare della stagione aumenteranno quella lieve tonalità bluastra che le contraddistingue. Si muoveranno appena al vento, essendo abbastanza “rigide” nel portamento, ma perfette per fare da contro campo al glicine, più “anarchico” e ribelle nell’emettere nuovi rami flessuosi e un fogliame mosso da ogni brezza. Non richiedono cure particolari, semmai una ripulita a fine inverno da ogni foglia forestiera catturata all’interno dei fitti cespi.
Un paio di concimazioni all’anno (primavera e autunno) con un buon fertilizzante organico garantisce la crescita regolare della famigliola.
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