



Sette erbacee perenni per sette mesi di fioritura a scalare, un modulo base di tre metri per due, duplicabile se l’aiuola in giardino è più ampia. Piante rustiche, capaci di rigenerarsi tutti gli anni, resistere alle malattie e regalare fioriture belle e abbondanti.
Prepariamo il terreno
Meglio se è in pieno sole e facilmente irrigabile per superare i momenti di crisi idrica delle calde estati europee. Un diserbo iniziale farà risparmiare tempo e fatica nei mesi a venire. Si utilizza il Glifosate, un principio attivo facilmente degradabile dal terreno che procura l’essiccazione completa delle piante infestanti, di deve attendere dieci o quindici giorni prima di zappare, quindi si ingloba concime organico, meglio se a lenta cessione. Queste piante vogliono una buona concimazione organica a inizio stagione e una pulizia generale con asportazione del fogliame secco a fine inverno.
Una suddivisione dello spazio in macchie irregolari renderà il tutto abbastanza naturale, ma se lo stile del giardino è moderno, allora non guasterà un certo rigore geometrico.
In aprile, la prima pianta che fiorisce è Euphorbia myrsinites, un’erbacea coriacea e dall’aspetto particolarmente ornamentale. I fiori gialli con l’interno più scuro (arancio) sono tanti e piccoli ma molto belli. Riuniti in mazzetti apicali sui molti steli sempreverdi, non hanno una lunga durata, ma la pianta, già di per se, ha fascino da vendere. Si accontenta di niente, sopravvive anche sui muri di sassi, nei giardini rocciosi e in posizioni impossibili per altre erbacee. Nei vivai si trova in vasi da 10-12 cm di diametro e si pianta con distanza di 25 cm una dall’altra. Velocemente ricopre il terreno con i lunghi cordoni di foglie grigie che ricordano il dorso di certi animali preistorici.
Subito dopo, in maggio, fiorisce l’aquilegia, scegliamo la cultivar Aquilegia ‘Nora Barlow’ o ‘Crimson Star’. La prima ha fiori doppi con speroni posteriori molto corti, petali piccoli, molto fitti di colore rosso bordati di rosa chiaro o bianco. La seconda ha fiori più radi e semplici ma molto più grandi e con speroni lunghissimi. Il colore è ancora rosso ma la corolla centrale è bianca. Sono entrambe molto appariscenti nel periodo di fioritura, ottime anche come fiori da taglio, arrivando a 70-80 cm di altezza.
Da fine maggio a tutto giugno fiorisce Lupinus ‘My Castle’ rosso magenta, un vero trionfo di fiori capace di calamitare tutti gli sguardi seppure in un periodo ristretto. Si fa notare anche per l’altezza, arrivando in un buon terreno fertile e fresco a 140 cm di altezza. Quando la fioritura è terminata ricordiamoci di tagliare gli steli sfioriti che stanno andando a seme, così da stimolare la pianta a produrne altri (più piccoli). Oltre ai fiori saranno comunque anche le foglie palmate e composte, verde scuro, a rendere piacevole la pianta. Molti appassionati lamentano di non ottenere sempre buoni risultati con i lupini, ricordiamo che amano soprattutto posizioni bene esposte e terreni acidi e fertili perfettamente drenati; crescono anche in alta montagna, anche meglio che in pianura.
Accanto ai lupini, per non sfigurare in altezza poniamo una macchia di azzurrissime Campanula pyramidalis, più spesso reperibile nella cultivar ‘Alba’. Fiorisce a lungo tutta l’estate da metà giugno a metà agosto. Al contrario di molte campanule alte, queste hanno steli robusti e ingrossati alla base (h. 130-150 cm), così da sostenersi anche senza tutori. Preferisce terreni umidi, ma si adatta anche al pieno sole e a brevi periodi siccitosi. Sono eccellenti da recise, abbinate alle rose antiche o a quelle inglesi, in mazzi dal gusto un po’ retrò.
A fine estate fiorisce Helenium ‘Helena’ nelle cultivar gialle o rosse che si piantano in posizione centrale. Solare e robusta non richiede cure se non l’essere suddivisa, trapiantandone i cespi con regolarità per mantenerne il vigore. L’abbondanza di fiori e di cromatismi (dal giallo e rosso fino al marrone e al bronzo) ne fanno un elemento essenziale nel giardino tardo estivo e autunnale, notoriamente avaro di fiori. Ama il sole e i terreni fertili non soggetti a ristagno idrico. Se piantata in macchie abbastanza fitte si sostiene senza richiedere tutori.
Un fiore che colora l’aiuola fino ai primi geli è Sedum spectabile ‘Brilliant’, una crassulacea dal fogliame verde-grigio carnoso portato su robusti steli, decorativa e appariscente anche non fiorita. I fiori sono piccolissimi ma riuniti in infiorescenze appiattite poste all’apice degli steli, alti anche 45-50 cm. La natura “grassa” ne fa una pianta rustica, capace di superare anche brevi periodi di siccità, ma per ottenere piante sane dalla fioritura abbondante serve una certa fertilità e irrigazioni regolari.
Al termine della stagione l’ultima pianta che mostrerà un aspetto ancora invidiabile, anche se avrà perso la colorazione verde brillante, sarà Stipa tenuissima, una graminacea forte capace di superare ogni avversità. Dona dinamismo alla composizione, il suo aspetto morbido e flessuoso al vento ne fa una pianta sempre “in movimento”. Posta tra Sedum ed Euphorbia ne contrasta perfettamente la rigidità e il colore verde brillante unito alla densità del cespo, completa e copre gli steli di aquilegia, campanula, helenium e lupini, piantati alle sue spalle.
VIVAIO ALPINIA
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