Aiuola fascino di colore d’ottobre

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Progetto d’autunno: meraviglioso ottobre, ha ancora in se il fascino del colore e in più una intensa e malinconica atmosfera…

 

Ottobre: alle spalle l’estate calda e solare di girasoli e papaveri, davanti l’inverno, di bacche, cortecce, fiori e frutti. L’aiuola di questo mese mette d’accordo spiriti allegri e più pacati, il risultato è una “stanza” con le tante sfumature dell’ocra, giallo e rosso; la forma è quella di un “abbraccio” che circonda una bella panca in legno, posta su un parterre di ghiaia o ciottoli non troppo voluminosi.

Diamo la preferenza a piante rustiche e capaci di adattarsi alle situazioni più diverse, in pieno sole o in mezz’ombra. Serve un po’ di spazio: sei metri per quattro sarebbero l’ideale (ma anche 7×5). Piantiamo innanzitutto gli arbusti, quindi le erbacee perenni in primo piano.

Euonymus alatus ‘Compactus’

Ai lati della panca e appena arretrati rispetto ad essa, poniamo un paio di Euonymus alatus, bellissimi, per la corteccia formata da espansioni suberose, ma ancora di più per il fogliame rosso scarlatto di questo periodo. La cultivar ‘Compactus’ ha la particolarità di formare cespugli abbastanza regolari nella forma sferica e dal fogliame compatto, quasi impenetrabile. Eleganti anche come esemplari isolati.

Cotinus coggygria

Alle spalle della panca formiamo un gruppo di tre o quattro Cotinus coggygria o albero della nebbia, capaci da soli di affascinare per le infiorescenze piumose e dal fogliame porpora. Insieme si eleveranno fino a due metri (o 2,50) d’altezza, chiudendo la prospettiva come una siepe.

Pyrus calleryana ‘Chanticleer’

Ed ora un alberello che verticalizza la composizione, senza opprimere per un’altezza eccessiva, un bell’esemplare di Pyrus calleryana ‘Chanticleer’ diventerà l’alberello più apprezzato del giardino per l’abbondante e candida fioritura primaverile quindi per i cromatismi autunnali degni di un pittore: giallo, rosso e oro si alterneranno per molti giorni.

Cornus kousa

Non dimentichiamo i frutti, anzi le bacche, e cosa c’è di meglio di un gruppo di Cornus kousa (3-4) sistemati a lato o davanti al nostro pero da fiore. Alla fioritura formata da brattee bianco crema sfumate di rosa, succederà una vigorosa emissione di bacche voluminose e simili a fragole (commestibili). Una delizia che impareremo a contenere in forma e dimensioni adatte alla pur abbondante aiuola.

Acer palmatum ‘Katsura’ e Acer palmatum ‘Corallinum’

Ancora degli arbusti e in questo caso i più conosciuti e apprezzati: gli aceri giapponesi. A questo gruppo appartengono Acer japonicum e A. palmatum, tutti con fogliame palmato e dall’evidente nervatura, ovviamente caduco. Per esempio un Acer palmatum ‘Katsura’ giallo intenso o un Acer palmatum ‘Corallinum’ dal fogliame rosa e scarlatto. Questi piantiamoli sul lato opposto al gruppo del pero da fiore e dei Cornus.

Liriope muscari

Dopo alberelli e arbusti, qualche erbacea perenne da utilizzare in macchie ampie, tali da poter competere con i volumi degli arbusti. Per esempio davanti e sotto agli aceri lasciamo spandersi una folta famiglia di Liriope muscari, dalla fioritura blu porporina, proprio in questo periodo. Originaria dei boschi della Cina e del Giappone, tollera ogni esposizione, anche se dà il meglio di se al sole e su terreno fertile.

Sedum spectabile ‘Brilliant’

Tra le erbacee più fiorifere del momento, non deve mancare il Sedum spectabile ‘Brilliant’, una crassulacea conosciuta e apprezzata per il fogliame grigio-verde carnoso e le infiorescenze compatte di un bel rosa intenso. Di questa erbacea non si possono che stendere lodi a profusione: è rustica, non si ammala (quasi mai), non invade, si sostiene da sola, attrae le farfalle, non richiede concimazioni ne irrigazioni (se non durante le siccità più intense). Con il Sedum spectabile facciamone un’ampia macchia di fronte agli aceri a chiusura dell’aiuola.

Rudbeckia fulgida ‘Goldsturn’

Sull’altro lato invece formiamo un gruppo fittissimo di Rudbeckia fulgida ‘Goldsturn’, una composita indispensabile nel bordo misto tardo estivo e autunnale, per la fioritura continua e vigorosa giallo-oro. Si tratta di un’erbacea utilizzata anche come fiore da taglio, perché i fiori recisi durano a lungo. Come le altre perenni non richiede cure, e durante l’inverno lasciamo pure tutta la sua parte aerea rinsecchita a ricoprire il terreno. Alla fine dell’inverno e prima dell’emissione dei nuovi getti, con l’aiuto di un paio di guanti e una ramazza per le foglie si ripulirà l’aiuola, che sarà così pronta a ripartire per una nuova stagione. 

Il terreno

Ottobre è anche il mese ideale per i trapianti, soprattutto in pianura e collina, meno nei fondovalle alpini dove la temperatura potrebbe già essere prossima allo zero. Dopo aver delimitato l’area, s’ingloba una buona quantità di concime organico (concimazione di fondo), vangando e zappando fino a ridurre la terra in particelle sufficientemente sottili.

La ghiaia

Per trattenere la ghiaia serviamoci di vecchi mattoni o coppi, da infilare uno accanto all’altro in modo da formare un perimetro ben definito. Prima di spargere la ghiaia poniamo sul fondo un telo di tessuto sintetico da pacciamatura, eviteremo l’insorgere di tante malerbe. Quindi allarghiamo un buon strato di ghiaia (5-7 cm) livellandola perfettamente con un rastrello.

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(Disegni di Daniela Baldoni)

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