Aiuola di siepe alpina

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Per nascondere la via che passa a fianco del giardino di montagna

Molti giardini confinano con una via che dall’interno del giardino non si vorrebbe vedere. In alternativa alle solite siepi sempreverdi di lauroceraso, cipresso di Leyland, Photinia, ligustro, proponiamo in questo numero siepi miste di arbusti da fiore adatte ad un giardino alla montagna.

Il giardino alpino se ben esposto può dare enormi soddisfazioni, ma molto dipende dalla quota e dalle condizioni climatiche locali (vento, neve, sole). Questa siepe si adatta perfettamente ad una valle alpina con quota variabile da 1200 a 1500 m di altitudine, esposta al sole, con terreno neutro o appena calcareo e poca disponibilità di acqua.

Innanzitutto, la struttura principale della siepe deve essere formata da un paio di essenze sempreverdi, per avere il fogliame anche nella brutta stagione, la più lunga da queste parti. Quindi intervalliamo gruppi di due o tre arbusti da fiore adatti alla quota e che ci offrano il loro spettacolo in momenti diversi: maggio-giugno, luglio- agosto e settembre.

Pinus mugo

Sempreverde, è una conifera molto compatta che talvolta è reperibile nei vivai già discretamente sviluppata, ma attendiamoci una crescita lenta, l’ideale per un ambiente dove la neve la fa da padrona per tanti mesi. In gruppi di tre o quattro esemplari alternati da altre specie, dovrebbe rappresentare l’ossatura principale della siepe. Si trova in vendita in quasi tutti i vivai situati sulla fascia prealpina, ma anche nei vivai gestiti dalle regioni, dove però gli esemplari sono piccoli, anche se praticamente gratuiti. In mancanza di questa pianta selvatica, ripieghiamo su Pinus densiflora ‘Umbraculifera’, anch’essa con una crescita lenta e dal fogliame molto compatto.

 

Cotoneaster franchetii

Bacche rosse a profusione con questa pianta sempreverde già utilizzata per siepi classiche mono-essenza. Raggiunge velocemente l’altezza voluta (150-200 cm) e diventa fitta e impenetrabile. Cotoneaster si utilizziamo per il fogliame verde scuro, argentato sotto, persistente e coriaceo. Le bacche rimangono sulla pianta almeno fino a dicembre-gennaio. In alternativa possiamo usare Cotoneaster lacteus, anche più vigoroso del precedente, utile anche per attirare gli uccelli che si cibano dei suoi frutti e le api che bottinano volentieri il suo nettare.

 

Chaenomeles speciosa

Una bella rosacea dalla ricca fioritura rossa o rosa (a seconda delle varietà) precoce, che in montagna avviene in aprile-maggio, poco prima dell’emissione del nuovo fogliame. Pianta generosa che offre oltre ai fiori dei profumatissimi frutti autunnali simili a meline cotogne. L’aspetto vigoroso e la fitta vegetazione sono quanto di meglio per una siepe mista e rustica. Se possibile, all’impianto è meglio scegliere piante abbastanza sviluppate.  

 

Syringa vulgaris

Sono tantissime le varietà adatte al clima montano. La ricca fioritura profumata che in montagna avviene nel mese di giugno-luglio, la rusticità e la vigoria, fanno di questo arbusto la primadonna per la siepe alpina. Robusta ai geli invernali più taglienti, si ripresenterà ad ogni primavera sempre più fiorifera e rigogliosa. I fiori si prestano anche al taglio, da effettuarsi al mattino presto per non perdere la turgidità.  

 

Euonymus europaeus ‘Red Cascade’

Non per i suoi fiori, piccolissimi ed insignificanti, ma per la meravigliosa produzione di frutti rosso-arancio che vogliamo introdurre nella siepe alpina questa pianta dall’indubbio merito di dare colore dalla fine dell’estate all’autunno inoltrato. Per assicurarci lo spettacolo, è però necessario disporre almeno un gruppo di tre quattro esemplari. Tollerante di ogni condizione climatica, dà il meglio di se in terreni fertili e tendenzialmente calcarei e piuttosto soleggiati.  

Consigli per l’impianto

La breve stagione calda impone il trapianto delle giovani piante della nostra siepe appena la temperatura primaverile non promette più gelate tardive o notturne. Le piante hanno così tutta la stagione per affondare le radici e arrivano al prossimo, e lungo inverno, abbastanza fortificate da poterlo sopportare. Il primo anno sarebbe meglio irrigare la giovane siepe con regolarità, mantenerla libera dalle erbacce e possibilmente fornirle un apporto di concime organico primaverile e anche autunnale.

Attenzione alla neve! Molte persone premurose pensano che la giovane siepe possa danneggiarsi con il gelo e fanno l’errore di creare protezioni provvisorie di nylon o peggio di telo antibrina. Non serve a nulla, anzi si rischia di vedere i sacrifici fatti letteralmente schiacciati sotto abbondanti nevicate. Ricordiamo il vecchio detto: “sotto la neve pane, sotto l’acqua  fame…”.

VIVAIO ALPINIA
Maurizio Zarpellon
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