Aiuola di fine estate

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Una sferzata di colore e di energia

Legenda
A. Sentiero in ghiaia
B. Grossa radice o tronco irregolare
1. Miscanthus
2. Pennisetum orientale
3. Echinacea purpurea
4. Rudbeckia fulgida
5. Aster novi-belgii
6. Belamcanda chinensis
7. Helenium
8. Solidago ‘Golden Shower’

Quante canzoni hanno trattato la fine dell’estate e la malinconia che prende in attesa di freddo, nebbia e cieli grigi… Ma questo stato d’animo non appartiene al giardiniere che sa quanto il giardino attende il cambio di stagione, con piogge che rinfrescano l’aria, inumidiscono il terreno, rinnovano le piante che magari cos’ posso esibirsi ancora in seconde e terze fioriture.

Dunque benvenuta la fine dell’estate! e progettiamo un aiuola con fioriture autunnali che siano una sferzata di energia cromatica, olfattiva e perfino tattile. Come questa composizione ricca di tessitura, dall’aspetto naturale e un po’ selvaggio più simile ad un angolo di Pampa che ad un curato giardinetto cittadino. Per l’occasione servirebbe un elemento fortemente rappresentativo: una grossa radice o un tronco irregolare, di quelli che si trovano sui greti dei fiumi oppure spiaggiati da una burrasca marina. Un sentiero in ghiaia vi passerà accanto.

Miscanthus
Una quinta di piante alte come i morbidi e flessuosi Miscanthus sono necessari. Nei vivai specializzati sono reperibili numerose varietà tutte piuttosto efficaci per ottenere masse voluminose formate da migliaia di lunghissime e sottili foglie che però in autunno ci offriranno una spettacolare fioritura di piumose e morbide pannocchie argentate.

Pennisetum orientale
Quà e là, casuali come fossero sempre stati sul posto, si piantano alcuni cespi di Pennisetum orientale, ancora graminacee piuttosto voluminose ma di taglia inferiore ai Miscanthus, che da settembre in poi sviluppano infiorescenze cilindriche e piumose, simili a spazzole rosate. Se ne utilizziamo un buon numero l’aspetto finale del giardino risulterà sicuramente selvaggio.

Echinacea purpurea, Rudbeckia fulgida
Non mancheranno gli outsider, ovvero Echinacea purpurea e la cugina Rudbeckia fulgida. La prima dai grossi fiori simili a margherite porpora; la seconda forma folti cespi da cui si sviluppano tardivamente numerosissime margherite giallo dorate. Anche per queste due belle erbacee sono disponibili numerose varietà, tutte piuttosto fiorifere, ma darei sempre la preferenza alle specie indicate essendo di aspetto meno “artificioso”.

Aster novi-belgii
Se il terreno non è eccessivamente asciutto si possono ancora aggiungere alcune macchie di astri, sia Aster novi-belgii che altri astri a fioritura tardiva: A. novae-angliae o appartenenti alla specie A. domosus, scegliendo tra quelli alti almeno 60-80 cm, ma senza superare il metro e venti. Solitamente sono reperibili nelle tonalità del rosa e del lillà, ma conviene sceglierne anche di bianchi per avere più varietà di colori.

Belamcanda chinensis
Ora scendiamo di taglia e piantiamo nei pressi del nostro bel ceppo o del tronco coricato (che potrebbe fungere da panca contemplativa se fosse sufficientemente grande) delle Belamcanda chinensis, delle iridacee con lunghe foglie glauche simili agli iris ma dai fiori tardivi, stellati, color arancio o ramati e punteggiati di bruno. In autunno sviluppano numerose bacche nere simili a perle, che rimangono sugli steli fino all’inverno inoltrato. Sono erbacee che si riproducono facilmente e spontaneamente.

Helenium
Qualche cespo di Helenium, magari scegliendo le varietà rosse o arancio, non guasteranno di certo, meglio se poste accanto ai folti Pennisetum.

Solidago ‘Golden Shower’
Infine, se lo spazio abbonda, pianteremo Solidago ‘Golden Shower’, o altre solidago poco vigorose (meglio varietà medio basse, che non superano il metro e venti), vere rustiche di campagna, facili da coltivare e generose di infiorescenze a pannocchia ricadente, gialle o giallo oro.

L’aiuola che scaccia la malinconia

VIVAIO ALPINIA
Maurizio Zarpellon
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I disegni sono di Daniela Baldoni

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