Siepe di pianura

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Legenda
1)Photinia x fraseri ‘Red Robin’
2)Lonicera nitida
3)Philadelphus ‘Belle Etoile’
4)Forsythia x intermedia ‘Lynwood Variety’
5)Callicarpa bodinieri var. giraldii
6)Buddleia davidii

Per nascondere gli sguardi indiscreti e allontanare lo smog e i rumore della via accanto
 
Ecco una siepe formata da piante resistenti, rustiche, generose di fiori, e di bacche in autunno, studiata per il clima della pianura: estati calde e inverni spesso senza neve, ma con minime che possono scendere anche a –13 o -15°C. È il clima della Pianura padana, ma è anche il clima di molte pianure del centro Italia, nonché di alcune vaste aree di fondovalle alpino sotto i 500/600 m di quota.

Photinia x  fraseri ‘Red Robin’ 
La sempreverde a fogliame porpora ormai diventata un best seller che sta sostituendo in molti casi l’uso del diffusissimo Prunus laurocerasus può a buona ragione essere impiegata anche in una siepe mista grazie alle sue caratteristiche di colore, persistenza del fogliame e forma non troppo compatta, fioritura breve ma intensa. Si può piantare in gruppi di tre o cinque esemplari. La potatura si fa dopo la fioritura che avviene in aprile-maggio. Se non potata può raggiungere l’altezza ragguardevole di tre metri.

Lonicera nitida  
Ancora una pianta a foglie persistenti. La dimensione minuta del fogliame e la sua compattezza ne fanno un’ottima pianta da “riempimento”, per creare del volume là dove l’esigenza di copertura è più sentita. Da adulta diventa praticamente impenetrabile alla vista. Sopporta stoicamente i tagli ripetuti, ma poiché il nostro scopo è di costruire una siepe “morbida” è consigliabile effettuare la potatura in piena estate e a fine inverno. Di questa specie esiste una cultivar a fogliame dorato, ‘Baggesen’s Gold’, meno fitta ma adatta soprattutto alla mezz’ombra.  

Philadelphus ‘Belle Etoile’ 
Sono tanti i “fiori d’angelo” che possiamo impiegare nelle siepi miste, questa varietà raggiunge senza fatica 180 cm di altezza per 150-160 di diametro. Soprattutto, offre una fioritura primaverile candida e profumata quasi come il P. coronarius, il quale però tende a svilupparsi molto, ed è quindi da preferire solo in giardini senza problemi di spazio. La fioritura è in maggio-giugno, sui rami dell’anno precedente, quindi la potatura si farà a fioritura ultimata, così che la nuova vegetazione abbia tutta l’estate per svilupparsi.

Callicarpa bodinieri var. giraldii 
Ecco una profusione di bacche lucide, simili a piccole perle viola, riunite in infruttescenze. L’arbusto si presenta globoso e molto robusto, sopporta di tutto e tutte le esposizioni, vuole però un terreno fertile. Se in gruppo, la produzione di bacche è garantita. Inoltre, produce piccoli fiori lilla in estate.

Forsythia x intermedia ‘Lynwood Variety’ 
Come rinunciare ad un arbusto che fiorisce così presto (febbraio-marzo) e con tanta energia? Alcuni non apprezzano il giallo-oro dirompente con cui solo questa pianta sa annunciare la primavera. Noi la proponiamo perché è un inno al colore. In ogni caso si tratta di una Forsithya dai fiori grandi e dallo sviluppo non troppo allargato ma piuttosto allungato, quindi se accompagnata da altre cinque o sei piante della medesima varietà, formeranno una buona copertura e offriranno quell’esagerata fioritura che darà la “scossa” primaverile per eccellenza.

Buddleia davidii  
Ecco l’arbusto ideale per l’estate e l’autunno, fiorirà fino alle prime nebbie. Comunemente chiamato pianta delle farfalle, ha la particolarità di produrre fiori ricchi di ottimo nettare, un vero banchetto che attirerà centinaia di farfalle, praticamente un fast-food sempre aperto per una moltitudine colorata e festosa. Di buddleie ne esistono innumerevoli varietà che possono arrivare a misurare anche 3-4 m di altezza, ma se la potatura è fatta correttamente, cioè al termine dell’inverno (essendo una fioritura estiva), la pianta si manterrà entro i 250 cm e oltretutto stimolerà una ricca fioritura.Sono disponibili in quasi tutte le tonalità di colore, dal bianco (‘White Profusion’), al porpora scurissimo (‘Black Knight’). 

Messa a dimora
Con marzo inizia il periodo ottimale per il trapianto di arbusti coltivati in vaso. Scegliamo piante sane, senza radici che spuntano dai fori di drenaggio e diffidiamo di vasi gonfi, che dimostrano un certo disinteresse al rinvaso, e presenteranno un affollamento radicale quasi inestricabile oltre che problemi di nutrizione. La buca dove metteremo la pianta deve essere scavata senza “parsimonia”, la buona riuscita del trapianto si deve proprio alla possibilità della pianta di affondare e allargare le sue radici in tutte le direzioni. Attenzione! Al momento della messa a dimora non comprimiamo eccessivamente il terreno al piede degli arbusti, la maggior parte dei mancati attecchimenti è causata in larga parte dal terriccio troppo compresso contro il colletto e le radici, soprattutto nel caso di terreno argilloso.

Manutenzione
Questa siepe ha poche esigenze colturali e, se potata almeno una volta all’anno, può formare una copertura verde ampia almeno 120-140 cm che si svilupperà per tutta la lunghezza che desideriamo. Ricordiamo che una siepe informale come questa non va potata con una forma compatta e regolare, ma bisogna rispettare la fisionomia delle singole piante, questo per favorire il loro sviluppo e la fioritura, non deve però superare l’altezza di 250 cm.

(Disegni di Daniela Baldoni)

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