






Questa è un’aiuola marzolina, formata da una squadra di piante temerarie e frettolose, stanche di aspettare la bella stagione e abbastanza rustiche da sopportare gli ultimi rigori, le piogge incessanti e la durata del giorno ancora troppo breve.
Come la Pulmonaria saccharata che al fogliame elegantissimo abbina la fioritura azzurro cielo con calici purpurei o rosati. Molto simile alla più conosciuta Pulmonaria officinalis che sicuramente sarà capitato di scorgere nel sottobosco umido o al bordo delle macchie di collina. Ambedue presentano un fogliame maculato che la teoria delle “signature” identificava come parte della pianta utile nella cura delle affezioni delle vie respiratorie. Anche questa presenta delle belle infiorescenze apicali blu con sfumature rosa o carminio alla maturazione. L’altezza di ambedue non supera i 50 cm e danno i migliori risultati in terreni freschi e ben concimati, magari riunendone in gruppo alcuni esemplari. Addossate a grandi arbusti (Viburnum, Sambucus, Syringa, ad esempio) sopportano bene anche le estati più calde, quelle che altrimenti non gioverebbero al fogliame tenero che si potrebbe deteriorare facilmente.
Molto più resistente è Bergenia cordifolia dal fogliame ampio, cuoioso e sempreverde. Di loro non si può dire che bene, sopportano i rigori dell’inverno virando il colore delle foglie dal verde scuro al rosso. Gli inglesi le chiamano “orecchie di elefante”, per le grandi dimensioni e la forma arrotondata delle foglie (h 50-60 cm). A noi interessano in questo mese soprattutto per l’appariscente fioritura rosa, porpora o bianca a seconda delle varietà, che se la stagione decorre appena tiepida, diventa abbondante e risveglia immediatamente la voglia di fare in giardino. Sono state ingiustamente accantonate e relegate a piante per il “retro”, ovvero per le posizioni meno visibili. Forse perché un tempo le “nonne” ne facevano un grande uso sia nelle abitazioni di campagna che per i viali d’accesso delle dimore cittadine, facendole diventare fin troppo comuni. Attualmente le molte varietà reperibili nei vivai specializzati aiuterebbero non poco a risolvere molte situazioni difficili, come l’ombra, che le bergenie preferiscono al pieno sole.
Di insospettabile rusticità e capaci di ripresentarsi puntualmente ad ogni fine inverno vigorose e colme di fiori è anche Pulsatilla vulgaris. Il colore, da viola chiaro a scuro, e la fitta lanugine argentea che ricopre quasi l’intera pianta rende veramente affascinante il loro show tardo invernale primaverile. Saranno belle anche dopo la fioritura perché manterranno per molto tempo i semi aggrappati agli steli, anch’essi lanuginosi. Amano le posizioni soleggiate, ma nei climi troppo caldi conviene scegliere per loro la mezz’ombra. Sono reperibili nei vivai di piante alpine anche le varietà a fiore rosso, bianco o giallo. L’altezza dei fiori non supera i 40-45 cm, per loro si devono riservare le posizioni mezzane dell’aiuola, tra le erbacee alte e le tappezzanti.
Nell’aiuola fiorisce anche Viola odorata, amante della mezz’ombra si autodissemina facilmente potendo nelle giuste condizioni colonizzare intere fette di giardino. Di queste sono reperibili anche le varietà a fiore bianco (V. odorata ‘Albiflora’) e giallo (V. odorata ‘Sulphurea’). Comunque le mettiamo, non sarà facile dominarne il desiderio di libertà e volendole in un primo piano dell’aiuola ci ritroveremo presto gruppi “vagabondi” nel bel mezzo del sentiero di ghiaia o nel roseto appena più in là, ma anche tra un porfido e l’altro, dove tra l’altro fanno una bellissima figura.
Molto meno comune è Adonis vernalis, una Ranunculacea che appare nella sua discreta bellezza dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera punteggiando di giallo brillante con riflessi bronzei il sottobosco umido o le sponde dei laghetti. Nell’aiuola sopporta solo la vicinanza di piante non troppo aggressive che non invadano il suo spazio vitale con radici e fronde troppo ampie. Anche perché non supera mai i 30 cm di altezza per altrettanti di diametro. Ama molto la vicinanza dell’acqua, quindi si adatta perfettamente ai bordi misti accanto ai laghetti o ai ruscelli.
La medesima passione per l’acqua è anche di Caltha palustris, un’altra Ranunculacea dalla fioritura gialla ma anche più abbondante della precedente. Caltha non è facilmente accostabile alle piante fin qui citate, desidera troppo stare con i “piedi” a mollo, quindi fate delle macchie solitarie sul bordo dei laghetti, considerando che può mantenere le sue radici nell’acqua fino a 25 cm di profondità. E’ comunque una delle prime ranunculacea a fiorire.
Al contrario, se l’aiuola presenta una buona esposizione e un drenaggio ottimo troverà senz’altro impiego Hutchinsia alpina, una piccola (h 15 cm) ma vigorosa Crucifera che inizia la fioritura in marzo e la prolunga per tutta la primavera e parte dell’estate, ripetendosi anche in autunno. Si tratta di un’ottima erbacea perenne adatta soprattutto al giardino roccioso ma non disdegna di apparire nel primissimo piano della nostra aiuola, potendosi allargare come una vera tappezzante e fiorendo di bianco puro. Oltretutto è anche sempreverde, l’ideale per incorniciare fioriture blu o rosse come le campanule, i garofani deltoidi, le primule o le stesse pulsatille sopra citate.
Ugualmente vigorosa è Draba sibirica, sempreverdeminuta e capace di chiudere gli interstizi sul bordo avanzato dell’aiuola, potendosi allargare su un terreno drenato alla perfezione, dovunque splenda il sole. Con questa Crucifera non abbondiamo con le irrigazioni e ci donerà primissimi fiori di primavera, gialli ovviamente, perché pare proprio che questo sia il colore predominante in questo periodo dell’anno. Draba non disdegna i muretti a secco e nemmeno i vasi sul davanzale, anche qui formerà un tappeto fitto di minuti fiori a croce su brevi steli (h 10-15 cm) che si muovono al primo alito di vento.
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