






Un luogo dove raccogliersi in silenzio
Legenda:
1. siepe di Buxus sempervirens o Taxus baccata
2. Punica granatum
3. pali di castagno fissati con tondini di ferro
4. Lavandula angustifolia ‘Hidcote’ e Santolina chamaecyparissus
5. Taxus, Buxus, Ligustrum
6. ghiaia
7. panca in legno o ferro
L’aiuola che propongo in questo numero è antica e moderna allo stesso tempo, un giardino pensato come un luogo chiuso, magari all’interno di una siepe di Buxus sempervirens o di austeri e scuri tassi (Taxus baccata), un luogo dove l’effetto di raccoglimento e tranquillità è garantito.
Ci si accede da una breve scala in pietra che permette di scendere al giardino da un piano più elevato. Lo spazio è diviso in quattro aiuole simmetriche e della stessa dimensione che formano una croce centrale: uno dei simboli più antichi a rappresentare sacralità ed equilibrio.
Per lo stile di rigore che abbiamo scelto, i giardini conventuali sono il migliore esempio, in essi la croce (inizialmente a croce greca) è simbolo dei quattro fiumi biblici, generati da una sola sorgente sacra.
Punica granatum
Nel centro del giardino è l’albero della “vita e della morte” ovvero l’arbor vitae: un melograno, un bosso, un olivo, oppure una quercia, un pioppo, un agrifoglio. Io sceglierei Punica granatum, il melograno che oltre alla bellezza del fogliame e al portamento, offre frutti buoni e bellissimi, sopratutto se lasciati sull’albero per gran parte dell’autunno e dell’inverno. In alternativa si può utilizzare il solito bosso nella specie Buxus pumila a crescita contenuta e compatta.
Lavandula angustifolia ‘Hidcote’
Le quattro aiuole dovranno essere chiuse da un basso cordolo in mattoni vecchi o pietra, oppure da travi di legno o da semplici pali di castagno appoggiati al terreno e immobilizzati da qualche tondino di ferro. All’interno di esse, l’intera superficie potrebbe essere occupata da rose o da iris, Hemerocallis, timo o altre aromatiche, ma io opterei per un parterre con un paio di varietà di piante grigie, ovvero Lavandula angustifolia ‘Hidcote’ e Santolina chamaecyparissus, qui la libertà di scelta è solo limitata nella disposizione delle piante che dovranno formare ognuna un triangolo monospecie.
Il centro perfetto di ogni aiuola sarà occupato da un sempreverde facilmente addomesticabile in una di queste quattro forme: sfera, piramide, cono e spirale, facilmente reperibili nei vivai più forniti, magari nelle specie del tasso, del bosso o del ligustro.
La ghiaia aiuterà non poco nel rifinire questo spazio che dovrebbe esser dedicato a momenti di solitudine e di silenzio e nel quale non dovrebbe mancare una panca in legno o in ferro dove sostare.
VIVAIO ALPINIA
Maurizio Zarpellon
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