Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont sur Loire 2008

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Il Festival Internazionale di Chaumont, nel settecentesco parco del castello omonimo, dal ’92, espone, da aprile a ottobre, la realizzazione tematica dei migliori progetti di giardini contemporanei, selezionati in un concorso internazionale fra i moltissimi provenienti da tutto il mondo. Quelli prescelti costituiscono uno straordinario panorama di paesaggi internazionali, insoliti, affascinanti, divertenti soluzioni dei giardini del domani e preziosa miniera di idee per i visitatori appassionati. Il tema di quest’anno é il “Giardino Suddiviso-Condiviso”, separazioni e fusioni sia fisiche che metaforiche dalle quali scaturiscono paesaggi originali, curiosi e ricchissimi di spunti da portar via.

“Espèce de…!”
“Specie di…!” Quatrieme dimension: Pierre Alexandre Cochez (tecnico agricolo), e Benoît Faure, Mathilde Félix-Faure, Frédéric Guillaud, Jean-Charles Liddel, Yann Magnet e Sylvain Boue (architetti) – Francia e Spagna
Paesaggio in cui due giardini, uno molto verde, l’altro arido (emblematici di differenti territori del mondo) si diffondono apparentemente separati da una struttura mobile, traslucida e trasparente che nell’ondeggiare rispecchia e mescola le differenze creando separazioni, incontri e scambi.
“Un Champ Partagé”
“Campo suddiviso” Laurence Kimmel (architetto-artista), Clara Sigalevitch (designer-architetto d’interni) – Francia
Come l’ape, nello stesso tempo una e multipla nei suoi compiti, così le sponde di legno declinano in questo giardino separazioni e prospettive fino a formare, al fondo, una capanna-alveare che rammenta ai visitatori la finalità ecologica della buona coabitazione fra uomo e natura circostante, sottolineando il ruolo essenziale e minacciato dell’impollinazione delle api e le differenze botaniche.
“Cinq pour Un”
“Cinque per Uno” Virginie Pigeon e Sébastien Ochej (architetti-paesaggisti) – Belgio
Carabottini in legno dividono lo spazio del giardino in cinque parterres di fioriture annuali e perenni, graminacee e ortaggi monocolori mentre gli specchi verticali che chiudono queste vivaci “strisce” botaniche riflettono la suddivisione ma nel contempo, in un gioco di riflessi, mescolano e moltiplicano le essenze, fanno convergere le parallele dei parterres trasformando il giardino “diviso” in un luogo da “condividere”.
“Espace des espèces”
“Spazio delle specie” Città di Lione – Jardin Botanique – Francia
Questo giardino onirico, dove un’amaca traslucida sospende una mezza sfera metallica che annida esemplari botanici dell’Orto Botanico di Lione sospesa su un parterre di luminosi frammenti e immersa nella vegetazione delle bordure, è allegoria che rammenta come gli Orti Botanici siano fondamentali punti di scambio culturale di vegetali.
“Mèli Mélo”
“Miscuglio” Città di Parigi – Direzione degli spazi verdi – Francia
Considerato dai creatori un giardino-tavola colmo di sorprese suddiviso in una serie di zone: un banco dedicato alle coltivazioni, una tavola curva in zinco che rammenta i caffè parigini quindi significativa di aggregazione intorno al giardino, punti di raccolta dell’utensileria per la manutenzione mentre le microparcelle di coltivazioni, che circondano il paesaggio, rappresentano la botanica regionale francese, ortaggi dimenticati e ritrovati. Un sacco di idee anche per l’arredo!
“Reflexions”
“Riflessioni” Majid Esfeyni Farahani (architetto-scultore), Véronique Hours e Fabien Mauduit (architetti) – Francia Simbolica delle illusorie divisioni umane sulla natura, dalla stessa spesso annullate, una rete lieve d’infiniti minuscoli specchi oscillanti si drappeggia e tende, come un sipario immaginario sulla ricchezza d’acqua e botanica di un bacino di piante acquatiche creando intorno lo spettatore la magia di sorprese da scoprire immerse nel sogno di un paesaggio onirico.
“Fragment’ère”
“Frammentare” Istituto Nazionale d’Orticultura d’Angers: 14 studenti, Vincent Bouvier, Guillaume Sevin, Claude Figuerau, Giardino Botanico di Nantes, e Service degli spazi verdi della città d’Angers – Francia
Questo paesaggio affascinante ed inquietante al contempo – creato da studenti e docenti e paesaggisti – vuole esemplificare come la frammentazione della terra ha dato origine alla biodiversità. Isole di mura spezzate e affastellate separate da camminamenti rappresentano i livelli d’evoluzione vegetale, la divisione e la deriva dei continenti della terra.
“Le Chou Romanesco et la Fougère”
“Il Cavolo Romano e la Felce” Jean-Marc Schneider (designer), Maurice Marchesi (paesaggista) e Gonthier Horticulture – Francia Questo speciale giardino oltre a proporre la divisione territoriale fra gli spazi spontanei della biodiversità e quelli coltivati con selezione organizzata, connessioni fra selvatico e domestico e spunti di recupero delle acque, descrive anche il principio di suddivisione-unione attraverso una fitta scacchiera colorata e divertente di contenitori vegetali che ricorda la forma del cavolo romano (Brassica oleracea var. botrytis), varietà di cavolfiore, simile al broccolo, color verde mela e dall’apparente compattezza in realtà data da un’infinità piramidale di fiorellini pressati in corone elicoidali.
“Graines de conscienc”
“Grani di Coscienza” Florence Mercier (paesaggista) – Francia
Scarde, lastre, lamine di pietre stratificate come pareti o a lastrico come camminamenti e guadi in questo paesaggio simboleggiano frammenti dei quattro continenti della terra: Oceania, Europa, Asia e Africa, insolite componenti di un grande giardino dove ogni cultura esprime l’essenza del proprio rapporto con la natura territoriale circostante tenendo intatte e separate molte caratteristiche condividendo invece altre costitutive, archetipi comuni a tutti i giardini-continente.
“Entre 2”
“Tra 2” Marion Robert e Laurent Gongora (studenti) e Alice Roussille (insegnante della Scuola Superiore di Arti Decorative di Strasburg) – Francia
Delizioso e raffinato paesaggio ecologico da tenere presente come arredo giardino formato da un armonioso e trasparente gioco simmetrico d’intrecci di una serie di pannelli-pagliarelle, (sorta di veneziane intessute di corda e assemblaggio di tronchi sottili come le canne delle pagliarelle) avvolgibili che separano e uniscono lo spazio divenendo di volta in volta finestre-giardino, sipari di aiuole e amache-fioriere.

Festival Internazionale dei Giardini
Castello di Chaumont-sur-Loire
Tra Blois e Tours, a 185 Km
(Autostrada A10 e A85 – uscita Blois o Amboise)
Tel. 0033 (0)2 54 20 99 22, www.domaine-chaumont.fr

 

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