





Giardini di luci, riflessi ed ombre
I tredici progetti selezionati a livello nazionale dal 3° Festival dei Giardini presso la 35 edizione di Ortogiardino, il Salone dedicato al giardinaggio e alla floricoltura del Nord Est, presso la Fiera di Pordenone del marzo scorso si sono distinti per la loro creatività, legati dalla tema “Luce ed ombra in giardino”.
Un approccio astratto degli architetti Veronica Beraldo e Luca Ariedi con Vivai La Gardenia, per i quali il progetto prevede un ventaglio di linee che partono da un punto focale dell’ingresso dove il disegno a terra ed il corredo verde ricordano un quadro astratto, ispirato all’opera di Kandinsky. Il giardino è composto da un punto focale all’ingresso, che permette al fruitore del giardino di giocare con i contrasti di luce ed ombra delle linee a raggiera che delimitano spazi e gli inserti composti da vetri colorati che contrastano con il verde, interrotti da vasche d’acqua, da una panca e da una serra aerea per proteggere le piante.
Con Luci e ombre nel percorso di vita di un uomo, l’agronomo Francesca Giurranna e l’ architetto Andrea Petreni con L’omino Verde di Menicacci Yari, comparano luce naturale a fanciullezza, luce artificiale a giovinezza, ombra naturale a maturità, ombra artificiale a vecchiaia, individuabili in 4 parti nel giardino attraverso uno spazio buio illuminato da lucciole, poi un tracciato naturale che conduce verso la luce artificiale, simboleggiata da una lampadina ricreata a terra; successivamente l’ombra naturale è invece un tratto rigoroso, una simbolica foresta mediterranea, per finire con l’ombra artificiale, percorso sinuoso di piante d’ombra, la cui altezza non ostacola la vista sulle altre parti del giardino o fasi della vita.
Si ispira all’archetipo medioevale, Hortus conclusus degli architetti Isabella Janes e Lucia Vedovi assieme a Belverde di Simone Furlanis, che mettono in luce le contrapposizioni fra esterno ed interno. Dall’esterno si accede all’interno della collina erbosa percorrendo pareti di mattone forato utilizzato in una insolita posizione ruotata, permeabile alla luce e filtro con il mondo esterno. All’interno, dall’acqua, sorgono come sculture sospese differenti varietà di rose collocate su vasi sorretti da steli dove la rosa è innalzata su piedistalli come protagonista.
Il dialogo degli opposti degli architetti Sara Cosarini e Silvia De Anna assieme a Vivai Filippetto, ispirandosi al simbolo del TAO, rappresenta l’incontro tra due mondi figurativi, quello della terrazza e quello del giardino: da un lato un giardino “zen”, essenziale e rigoroso, con all’interno un punto pieno delineato da aceri giapponesi su una porzione di terreno rilevato ricoperto di tappezzanti da ombra a contrastare il rigoroso ordine; dall’altro il terrazzo spontaneo, ricco e variegato, con lastre in cemento ed un orlo di sempreverdi dentro vasi neri, che si trasforma poi in una selva di graminacee, arbusti e piante da ombra da cui sbucano fioriture di colore bianco.
Spring Nightmare viaggio nel buio che buio non è dell’Istituto italiano di Design seguito dal docente architetto Stefano Chiocchini con Giorgio Tesi Group, è un percorso sensoriale nascosto dal verde attraverso un itinerario illuminato da ciottoli vetrosi fotosensibili e da elementi realizzati in vetro, popolato da farfalle fotoluminescenti stimolati dalle lampade di wood. All’interno sono state utilizzate delle piante tappezzanti da sottobosco che hanno avvolto l’ambiente del tunnel creando un’atmosfera da sogno.
Il giardino La ruota della vita del dott. forestale Pierluca Tondo con Vivai Poletto, esprime il concetto di luce ed ombra simboleggiando le difficoltà o le gioie che si incontrano nella vita. Suddiviso in due parti, unite da un sentiero, identifica come zona ombra quella ricoperta da una vegetazione tipica del sottobosco con tonalità di colore scuro ed accompagnata da esemplari arborei a simboleggiare la speranza. La zona come luce pone invece al centro due figure stilizzate nel prato, le quali sembrano danzare sostenendo il simbolo del sole, rappresentato da una vasca circolare, ispirate ai dipinti di Matisse.
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