Chaumont sur Loire Festival Internationale dei Giardini 2011

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Grazie all’impegno ogni anno sempre più appassionato e lungimirante di Chantal Colleu-Dumond, direttrice del Domaine de Chaumont-sur-Loire e del Festival dei Internazionale dei Giardini, anche questa 20° Edizione è stata un successo infinitamente gioioso, una nuova, attesissima esperienza emotiva e sensoriale. Il tema scelto “Giardini dell’avvenire o l’arte della biodiversità felice” sottolinea il grave problema della salvaguardia del nostro ecosistema messo in pericolo dall’abuso compiuto dall’uomo sulle risorse naturali del pianeta. « Il giardino, tendendo a diventare un piccolo ecosistema, riunisce in sé tutto ciò che la natura dona celebrando la meraviglia delle diversità delle specie viventi e del loro necessario equilibrio oggi seriamente minacciato” Il Festival 2011 fa conoscere giardini d’attenzione, avvenire, ateliers di (ri)scoperta e ricostruzione delle nostre differenze, paesaggi vibranti di proposte, ricerca e innovazione esaltando la biodiversità senza smettere d’incantare il mondo.

Le jardin mediterranéen – Il giardino mediterraneo
Paesaggio ideato dall’équipes del festival con gli studenti dell’Institut National d’Horticulture d’Angers (I.N.H) – d’Agrocampus Ouest à Angers e Bernard Chapuis. La sua quiete serena, fra olivi, palme, pergole di legno e muri a secco fa sognare e immerge in una atmosfera mediterranea.
Entre ciel et terre – Tra cielo e terra
Wang Xiangrong paesaggista (Cina) ha evocato il paesaggio brumoso della sua terra. Padiglioni, terra rossa, acqua e cielo blu, nuvole bianche costanti con cui è giocato il paesaggio contemporaneo.
Le jardin pixélisé – Il giardino pixellizzato
Mattéo Pernigo, architetto e Claudio Benna, paesaggista (Italia): nell’acqua è la risorsa più preziosa e origine di vita, immersi dei tamburi, sorta di pixel colorati, trovano un senso come contenitori di piante acquatiche che purificano e ossigenano, a loro volta, l’acqua.
Le jardin à la rue – Il giardino della strada
Julien Maieli, architetto paesaggista e Germain Bourré, designer (Francia): il paesaggio propone une visione per l’avvenire dove il giardino e la biodiversità sono elementi strutturali della strada. Piante acquatiche prendono possesso dello spazio urbano filtrando e purificando l’acqua e creando una barriera di protezione naturale tra auto e pedoni.
Le jardin des marées – Il giardino delle maree
Space Invasion – Sarah Foque, architetto paesaggista, Aquarium Architecture – Roland Horne, Jeremy Clark, Jos Gibson e Olly Hurst e Stan Van Der Laan, paesaggista (Regno Unito): il progetto celebra la diversità tra il mondo sommerso e la sua relazione con la terra ferma con un paesaggio articolato. Al centro uno spazio d’acqua salata mostra il mondo sottomarino nascosto e colorato che s’ispira ad anemoni di mare, conchiglie e altre creature marine. Questo tratto di mare é limitrofo ad una palude salata che inonderà due volte al giorno a dimostrazione della stretta relazione tra mare e terra.
Célébrons et tissons la [bio]diversité – Celebriamo e intessiamo la (bio) diversità
Sandra Dufour, artista tessile, Simon Visconti, architetto e Manon Bordet-Chavanes, ingegnere paesaggista (Francia): con una grande diversità di tessuti e vegetali il giardino, intorno ad un albero centrale, gioca fra forme, tessiture. In cielo un patchwork simboleggia le aspirazioni umane. A terra la biodiversità risponde con una moltitudine di vasi e oltre 80 specie vegetali.
Les bulbes fertles – I bulbi fertli
Xavier Bonnaux, Stéphane Berthier et Clément Boucher, architetti – Mesostudio; Fabien Gantois, architetto – Gantois Malige Architecture; Etienne Panien, paesaggista – Les 2 Cyclopes; Olivier Duraysseix e Guillaume Pezet, giardinieri – L’Envers du Jardin (France): il giardino giocato con la maestà dei bulbi fertili rende visibile il lavoro nascosto del sottosuolo (decomposizione, fermentazione, riorganizzazione, riutilizzo).
Tu me manques – Tu mi manchi
Jacob Vilato e Marc Cunat, architetti (Spagna): il giardino è l’allegoria del nostro pianeta una serie di isolotti con differenti vegetazioni si sviluppano immersi in uno specchio d’acqua circolare attraversato da un ponte di legno, spazio di osservazione e riflessione sul mistero di una biodiversità in pericolo.
Le jardin bijou – Il giardino gioiello
Loulou de la Falaise creatrice di gioielli, con il concorso del paesaggista Paul-Antoine Penneau: giardino prezioso in ogni senso, quiete simmetrie per l’anima, gioia sensoriale di fragranze, colori e forme, da gustare cullati dal suono cristallino dell’acqua della fonte.
Graines d’espoir ou le jardin d’un regard partagé – Grani di speranza o il giardino di uno sguardo condiviso
Riflessione condivisa dalle Scuole Du Breuil e Boulle, dialogo tra architettura e orticultura. Luis De Lima e Maud Pascal, allievi di Bac Professionnel Aménagement paysager e Emilie Bozek, Pauline Doublier, Isaline Lapetite, Céline Lé e Olivia Zanchi studenti di primo anno del BTS Design d’Espace hanno ideato questo giardino, fra le cui architetture si scopre la bellezza delle piante e i semi sono gioielli fissati su un gambo.
Sculptillonnages
Corinne Julhiet-Détroyat, paesaggista e Claude Pasquer, architetto-paesaggista DPLG (Francia): scultura vegetale che indica al giardiniere gli spazi della biodiversità. Protagonista del paesaggio é la forza vitale del compostaggio, raccolto in tanti gioiosi champignon. L’acqua e la mano dell’uomo rappresentati dagli innaffiatoi mentre i girasoli sono nutrimento delle api e i fiori d’aglio di uccelli e coccinelle.
Le laboratoire – Il laboratorio
Méryl Fanien, paesaggista, Philippe Guillemet, scultore e Cyrille Parlot, paesaggista (Francia): il paesaggio racconta la storia di un giardino del futuro rinato dopo una catastrofe. Il superstite scopre nel suo rifugio vestigia del passato, fossili di vegetali spariti, collezione unica di piante sopravvissute, avvenire del pianeta.
Le jardin des plantes disparues – Il giardino delle pèiante scomparse
Denis Valette, architetto DPLG e Olivier Barthélémy, scultore (Francia): gli orti botanici sono testimoni privilegiati della biodiversità associando armoniosamente una moltitudine di piante con i loro nomi etichettati Questo è un giardino d’allarme, enunciando con l’evocazione sistematica delle specie sparite la dissociazione violenta tra l’uomo e la natura.
La bibliothèque du souvenir – La biblioteca del ricordo
Gaétan Macquet, architetto DPLG, Oreline Tixier, architetto e Pierre-Albert Labarrière, paesaggista (Francia): il paesaggio è il racconto di un misterioso giardino del futuro posto in un luogo unico al centro di una biblioteca vivente che contiene una raccolta di semi di piante sparite, memoria della storia del mondo.

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