Progetto di ristrutturazione in pianura padara

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Analisi delle caratteristiche

Il problema principale: la posizione
La proprietà non si trova né in panoramiche colline, né in poetiche pianure e neppure in centro storico, bensì è posto nella periferia urbanizzata di un grosso paese della pianura emiliana, fortemente improntata su attività artigianali e industriali, tanto che il giardino è costeggiato a nord dalla trafficatissima strada provinciale, a est fiancheggiato da abitazioni stile anni ’70, a ovest da capannoni e a sud dagli ultimi campi rimasti, ma con forte sospetto di imminente lottizzazione.

Regione: Emilia
Topografia: pianura padana
Altitudine 115m sl/m
Esposizione: centrale
Estensione: ca. 2500mq, forma rettangolare
Terreno: argilla pesante
Architettura: costruzioni nuove, moderna
Problemi principali: posizione nel tessuto urbano, accessibilità carrabile

Spazio comune in vista
Poste una di fronte all’altra, rispettivamente verso il confine a nord e quello verso sud del terreno, due abitazioni, per tre nuclei della stessa famiglia, si affacciano entrambi sulla parte centrale del giardino. Forte quindi, e ulteriormente evidenziato, da ampie vetrate, il contatto visivo non solo tra interno – esterno, ma anche tra le due case.

La piscina al centro
In un precedente progetto appena abbozzato, una piscina di grandi dimensioni occupava tutta la parte centrale del giardino, lasciando lateralmente quattro strette strisce di terra quasi inutilizzabili. Una scelta difficilmente condivisibile, non solo per lo spreco di prezioso spazio in un giardino non molto grande, ma soprattutto per la possibilità che, in un futuro prossimo, la centralità della piscina, utilizzata da più nuclei familiari (seppure in ottimi rapporti) con relativi amici, avrebbe creato prevedibili problemi.
Inoltre, tutto lo spazio disponibile sarebbe stato dominato, anche visibilmente, da questo impianto per dodici mesi, quando l’effettivo uso non supera i tre mesi all’anno.

La richiesta dei proprietari
Era di avere un giardino di rappresentanza, da vivere con familiari e amici, ma anche per ricevimenti di lavoro.

I problemi da risolvere
Erano molteplici:
• un inserimento meno dominante della piscina, senza la riduzione della dimensione prescelta (7,00 x 15,00 m)
• la mimetizzazione della visuale poco invitante verso l’esterno del giardino
• la creazione di alcuni spazi più intimi per i singoli nuclei familiari
• la soluzione per un ingresso carrabile verso l’abitazione in fondo alla proprietà senza recare disturbo all’altra
• a tutto si aggiungeva un altro problema: quello di un ampio garage sotterraneo, posizionato in vicinanza del muro di confine verso ovest, proprio nel posto in cui occorreva una consistente barriera visuale per via dei capannoni confinanti

Le soluzioni

Le soluzioni hanno richiesto più che altro un accurato calcolo matematico degli spazi disponibili, dove anche un mezzo metro in più o in meno poteva essere determinante.

Spostamento della piscina
Il primo passo non solo è stato quello di spostare la piscina, ma anche di abbassarla, insieme all’ampio solarium e alla poolhouse, su una quota inferiore di – 0.50 m, rispetto al resto del giardino. Questa soluzione, insieme alla nuova posizione scentrata il più possibile verso il confine ovest, comporta innanzitutto una maggiore privacy nell’utilizzo, un valore meno dominante dell’impianto nell’insieme del giardino, ma anche la possibilità di un gioco prospettico di assi visive che indirizzano lo sguardo verso i pregi, invece che verso i difetti. Ampie gradinate, utilizzabili come sedute o appoggi, circondano l’area della piscina e permettono senza ostacoli il collegamento tra i due nuovi livelli.

Lenee
Linee geometriche accompagnano tutto il giardino sia come camminamenti, che come disegni grafici nel prato.

Il muro verde
L’interruzione visiva tra l’abitazione sul lato nord e la piscina si è creata con una fitta siepe di Osmanthus fragrans, ammorbidita da due aperture ad arco che portano sul livello inferiore. Con una accurata potatura formale della siepe in pochi anni si otterrà l’aspetto di un muro verde che in altezza sarà fermato solo quando raggiungerà la sommità degli archi.

Una rete di pilastri
La divisione semitrasparente tra la seconda casa e la piscina è invece formata da un gioco di moderni pilastri, costruiti con rete d’armatura e successivamente zincati. Aperture a porta, larghe 2,00 m tra i singoli pilastri, permettono il contatto visivo e effettivo tra casa e piscina. I singoli pilastri sono collegati in alto con una rete orizzontale che regala la necessaria stabilità alla costruzione. Piante assortite rampicanti, poste una per pilastro all’interno di questi, ingentiliscono la struttura dall’aspetto tecnico e si raggiungono a vicenda tramite la rete orizzontale che collega tutto.

Viale d’ingresso
Lo spostamento della piscina verso il confine ovest, lascia invece solo lo spazio necessario per un lungo viale carrabile d’ingresso verso l’abitazione in fondo. L’antiestetica situazione confinante e la necessità di privacy verso la prima casa e il giardino, ha portato in questo caso alla scelta di una ampia arcata verde, che risolverà entrambi i problemi. Basata inizialmente su una semplice struttura di ferro, in breve tempo i filari laterali di Carpinus betulus formeranno l’arcata intera. Per la sana ed equilibrata crescita di queste piante, data l’impossibilità di creare capienti aiuole per mancanza di spazio, saranno indispensabili concimazioni regolari e un ottimo impianto d’irrigazione. Larghezza ed altezza dell’arcata permettono un accesso senza problemi anche a furgoni e, in caso di necessità, anche ad un’ambulanza.

La vista dei capannoni
Il problema della visuale verso i capannoni è stato risolto con l’aiuto di alcune soluzioni interattive. Nell’impossibilità di mimetizzare l’alto muro di confine in cemento armato (per fortuna di proprietà), la scelta è stata quella di evidenziarlo: intanto, un deciso colore arancio in tonalità sovrapposte distoglie lo sguardo dall’alto. Alcuni graticci in ferro zincato, fissati a regolare distanza sul muro, servono per l’appoggio di rose rampicanti dei colori intensi. Per via della presenza del garage sotterraneo in questa zona, con una disponibilità di terra alta solo 0,30 m (oltre alla portata limitata del solaio), è stata esclusa da subito la possibilità di una barriera con piante alte, sicuramente un bene, in quanto queste avrebbero ombreggiato in modo esagerato una gran parte del giardino, proprio durate il tardo pomeriggio e nei bellissimi momenti del tramonto. Il posizionamento e il successivo riempimento con terra di 7 anelli in cemento, alti 0,50 m, a distanza di 6,00 m uno dall’altro lungo il muro, ha invece creato sufficiente profondità per la piantagione di 7 alberi ben formati di Ligustrum sinensis, alti 5,00 m, il cui fogliame lucido verde scuro crea un piacevolissimo contrasto con il colore arancione del muro.

Le siepi
Un altro gioco di prospettiva, creato con siepi di Abelia rupestris, curvate e tagliate in forma, alla base di questi alberi, porta invece con un disegno geometrico al punto focale del giardino: un grande specchio fissato sul muro e incorniciato da un antico portale di pietra crea l’illusione di entrare in un altro giardino, facendo dimenticare la realtà poco poetica al di là del muro.

 

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