













Come si fa ad unire felicemente su meno di 150 mq una piccola collezione di rose e iris, bossi tagliati a forma, cipressi, vasi fioriti di tutte le forme e misure, un delizioso posto pranzo su un pavimento intercalato da un profumatissimo tappeto di timo, un piccolo orto, un grande olivo, allori, lavanda e le più svariate piante rampicanti, tappezzanti e perenni ?
Chiediamolo a Marinella che, insieme a suo marito Danilo, entrambi vivaisti di collaudata esperienza, ha creato questo piccolo paradiso
Il giardino di Marinella, colorato, profumato, utile e sorprendente, è la migliore dimostrazione che non servono grandi spazi ma fantasia e voglia di sperimentare per ottenere un risultato fuori dal comune.
Base di partenza, più di sedici anni fa, l’acquisto di una semplice villetta a schiera con un terreno antistante in salita e uno retrostante in piano, il tutto su un pendio delle dolci colline della Val Trebbia.
Inizialmente il giardino si forma quasi per caso: la mancanza di tempo per l’impegno pesante della giovane coppia nell’attività appena iniziata e l’inesperienza nella progettazione di un giardino, lo rendono per i primi anni un posto “normale”, dove Marinella accoglie qualche pianta scartata del vivaio.
Invece, da brava e curiosa pittrice amatoriale, inizia ben presto a trascurare le tele per sperimentare personalmente i colori all’interno e all’esterno della casa, prima ancora che le tinte sgargianti diventassero una tendenza nell’architettura. E il giallo sole e l’arancio tramonto dei muri, il blu intenso dei mobili della veranda e del giardino, destano stupore in un primo momento, ma staccano decisamente la casa dall’anonimo contesto del vicinato.
I mezzi muretti del piccolo portico d’ingresso si tingono di un forte arancione in mille sfumature, il muro cieco della villetta accanto che delimita il portico di Marinella prende il colore del sole. Vari contenitori in cemento si trasformano con una mano di giallo o di blu in originali vasi. Un’altra passione di Marinella incomincia poi a esigere posto nel ristrettissimo spazio a disposizione: le decorazioni floreali da creare, prima solo per la casa o per gli amici, poi, perfezionando le tecniche in molti corsi specifici (mentre il gusto non le mancava di certo già da prima), anche in stile più grande. Così, il portico si è popolato di armadi e tavolini d’appoggio, subito rinnovati con un luminoso blu, di vasi in ogni forma e materiale, attrezzi di lavoro e, nei momenti di preparazione, di bracciate di fiori, foglie, rami e frutta colorata.
Nel frattempo, la coppia aveva anche trovato il tempo e di ampliare il vivaio, e l’esperienza accumulata in anni di collaborazione con paesaggisti e altri progettisti si è fatta prepotentemente strada nel minuscolo giardino di casa.
Dall’iniziale groviglio, di esperimenti ed abbinamenti casuali e dopo qualche inevitabile insuccesso, improvvisamente è nato un vero giardino, in cui l’unico grande assente è il prato, una scelta anticonformista e intelligente in quanto avrebbe avuto comunque dimensioni ridottissime e avrebbe tolto la possibilità di tante soluzioni più divertenti.
Oggi, il giardino presenta tre piccole aree distinte, ognuna non più grande di 35 – 45 mq, oltre al portico che è diventato una estensione del giardino stesso.
L’ingresso
La zona d’ingresso, dove con un vialetto ed alcuni gradini si supera il dislivello che separa l’ingresso dal livello della strada. Qui, a destra del camminamento trovano spazio moltissime varietà di iris, rose rampicanti, botaniche ed alcune paesaggistiche, mentre la parte più formale a sinistra è caratterizzata da sfere di Buxus ben curate che accompagnano la salita, unite ad altri sempreverdi tra cui il profumatissimo Eleagnus ebbingei, aucube e nandine; un felice contrasto si è ottenuto con la linea verticale di due cipressi che spiccano davanti al muro giallo di confine.
Il portico
Alla fine del vialetto, si entra nel portico che costituisce anche la zona d’ingresso per la casa; delimitato con mezzi muri, quest’area riparata, pensata in origine come zona pranzo, oltre al tavolo oggi ospita anche molti degli attrezzi e dei contenitori per le composizioni floreali, e soprattutto una moltitudine di vasi a terra e sui muri con rigogliosissimi Impatiens, tutti bianchi.
La zona pranzo
Uscendo dal portico verso il retro, a destra si trova la deliziosa zona pranzo all’aperto il cui pavimento è formato da alcune lastre di pietra naturale, invaso da un soffice profumatissimo tappeto di Tymus serpyllum che sostituisce in modo divertente un eventuale prato. Elementi decorativi, come ovunque, alcuni pezzi da collezione, come due sedie antiche in ferro lavorato e tinteggiate di bianco spiccano nelle mille sfumature del verde, mentre un originale appoggio in ferro porta, a mò di cavalletti, una semplice tavola di legno in smagliante azzuro. Tutt’attorno, piante rampicanti su muri e sulla semplice rete di recinzione.
L’orto
Sulla sinistra della zona pranzo, divisa solo da un basso gruppo di lavanda e altre erbe aromatiche, trova posto l’orto, su cui sorveglia come spaventapasseri una deliziosa strega di pezza. Un grande alloro potato a forma, kiwi, ribes e lamponi lungo la recinzione e un olivo completano quest’area del giardino.
Il segreto di questo giardino sta nell’equilibrio della distribuzione delle forme, dei volumi e dei colori che isolano il pur minuscolo spazio dalle altre abitazioni; infatti, appena entrati, ci si dimentica come per incanto di trovarsi a dieci metri dagli vicini di casa.