Organizzazione degli spazi

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Non sempre si ha la convinzione che il giardino, come scriveva Leon Battista Alberti sul finire del Quattrocento, sia, o possa essere, un’estensione all’aperto della casa. La casa ha una suddivisione dello spazio interno funzionale alla vita di chi la vive: è ripartita in stanze ognuna delle quali ricopre una funzione specifica. Il giardino della casa dovrebbe seguire lo stesso concetto, cioè dovrebbe avere un’organizzazione degli spazi, funzionale alla vita all’aperto. Il più delle volte questo non accade. Il più delle volte il giardino diventa un insieme di alberi e arbusti sparsi qua e là, un prato se il giardino non è molto piccolo e poco altro, come, ad esempio una piazzola per collocarvi il barbecue. In realtà il giardino, anche piccolo, può essere organizzato per creare stanze all’aperto che non solo rendano funzionale il giardino stesso ma possano fargli assumere un aspetto gradevole e tutt’altro che banale. Più lo spazio è piccolo e più si dovrà decidere su quale funzione destinare al giardino mentre, disponendo di medi o ampi spazi, si potranno definire maggiori possibilità di utilizzo, così come una casa piccola avrà poche ed essenziali stanze mentre una casa grande potrà avere stanze essenziali, accessorie e di “rappresentanza”.

Uso

Per prima cosa occorre decidere che cosa si vuole ottenere o come si vuole utilizzare il proprio giardino, ad esempio: leggere all’aperto o fare conversazione o sorseggiare il caffè; pranzare all’aperto durante la bella stagione; avere un’area giochi per i bambini; avere un giardino di fiori; collezionare piante insolite; ottenere anche prodotti commestibili per la propria tavola (frutta e ortaggi); avere un bel giardino di design; avere un giardino dall’aspetto naturale per osservare la natura (piante e insetti o piccoli animali).

Manutenzione

Un’altra domanda a cui occorrerà rispondere è quanto tempo si intende dedicare alla cura e manutenzione del proprio giardino considerando che il miglior giardiniere è il proprietario. Il giardino potrà essere, infatti a bassa, media e alta manutenzione. A questo riguardo occorre ricordare, a titolo d’esempio, che per avere un bel prato all’inglese si dovranno prevedere da 1 a 2 sfalci settimanali; che le piante erbacee richiedono maggiore manutenzione di arbusti e alberi; che le piante topiate, cioè le piante a cui è stata data una forma artificiale mediante la potatura, richiedono maggiori interventi cesori di quelle in forma libera (da 2 a 6 volte a seconda della specie utilizzata); che le pavimentazioni in legno richiedono maggiori cure.

Stile

Una volta chiarite le idee in merito a cosa si richiede al proprio giardino, e a quanto tempo gli si vuole dedicare per tenerlo “in forma”, occorrerà definire l’aspetto estetico da dargli. Giardino regolare con gli spazi organizzati su linee rette; giardino formale organizzato su linee rette con elementi geomertrici presenti anche nella vegetazione quali piante dalla chioma di forma sferica o piramidale o conica o colonnare, siepi geometriche; giardino “eclettico” in cui all’organizzazione regolare degli spazi fa da contrappunto la vegetazione lasciata crescere liberamente; giardino irregolare o paesaggistico dove si imitano, in piccolo, i paesaggi naturali; giardino minimalista dove l’essenzialità del disegno è predominante, qui la vegetazione non è esuberante, sono importanti i materiali (pavimentazione, muretti) usati con parsimonia e magari si può aggiungere anche una scultura moderna; giardino “giapponese”, ispirato ai giardini zen, con uso di ghiaie, di piante in “miniatura”, abbastanza essenziale e contemplativo; giardino “creativo” in cui il disegno è “bizzarro”, qui si usano oltre alla vegetazione, materiali vari, muri colorati, vetro e cristallo, elementi di arredo insoliti, anche “riciclati”; giardino tematico, che riproduce un paesaggio, ad esempio mediterraneo, alpino, desertico, lacustre, e così tacendo.

Organizzazione dello spazio

Lo spazio a disposizione, una volta definiti usi e stile di riferimento, va organizzato in modo tale da ottenere un risultato finale funzionale ed estetico insieme. Si può partire dai contorni, ovvero dal rapporto che il giardino deve avere con ciò che lo circonda. Se l’intorno è scadente meglio prevedere schermature che possono essere costituite, a seconda delle circostanze, da veri e propri muri, da staccionate o graticci, da quinte vegetali costituite da alberi e arbusti. Se invece l’intorno è gradevole o se ci sono alcuni punti gradevoli allora si possono creare aperture visive del giardino su questi punti. Gli inglesi, per descrivere questa operazione usano l’espressione “to borrow the landscape” ovvero “prendere a prestito il paesaggio”. In questo modo il giardino si estende, visivamente, abbracciando il paesaggio circostante. Il disegno interno è dato dalla successione delle “stanze” cioè dalle varie zone funzionali che, nel caso di piccoli giardini, si possono limitare ad una o due. Il disegno delle “stanze” può essere espresso da figure a linee rette (quadrato, rettangolo, esagono, rombo, trapezio, ecc.), da cerchi, da linee ad andamento variabile (mistilineo) o dall’insieme di queste figure. Occorre tener presente che in uno spazio rettangolare l’asse visivo che lo attraversa lungo la diagonale fa sembrare più lungo il giardino. Che, nel caso di piccoli giardini, gli alberi o i grossi arbusti è meglio tenerli ai bordi, in modo da avere uno spazio da poter utilizzare. Un giardino deve essere anche un buon compromesso tra spazi pieni e spazi vuoti, deve avere un equilibrio nei volumi perché sia vivibile. Se l’area è piccola, di fronte alla casa un prato o a piante basse forniscono respiro alla casa stessa. Se invece occorre avere una zona funzionale esteticamente non esaltante, come un’area giochi o la zona ove stendere il bucato al sole, allora è meglio disporla lontano da casa e concentrare arbusti, erbacee e piccoli alberi vicino all’abitazione. Quando si entra in un giardino sarebbe meglio non riuscire a cogliere, con lo sguardo, tutto e subito ma avere delle parti non, o poco, visibili che si scoprono quando ci si addentra nel giardino. Ciò rende interessante percorrerlo e fornisce un senso di varietà e di movimento del disegno.

I percorsi

Le varie zone funzionali del giardino saranno collegate dai percorsi che, anche questi, sono parte integrante del disegno. La funzione del percorso è quella di organizzare il movimento all’interno del giardino e assicurare un comodo raggiungimento dei vari punti anche con terreno bagnato. La scelta dei materiali con cui pavimentare i percorsi dovrà essere collegata allo stile che si vuole dare e dovrà tenere conto anche dello stile e dei materiali della casa (muri esterni, porte, marciapiede). In linea generale è sempre consigliato non utilizzare troppi materiali diversi tra loro (ad esempio marciapiede in autobloccante, percorsi con ghiaia, pietra naturale, area sosta auto con ciottoli). In un giardino formale i percorsi sono rettilinei mentre può essere una soluzione efficace utilizzare percorsi curvilinei per collegare tra loro zone dal disegno rettilineo.

La vegetazione

Anche la scelta dei colori delle fioriture e del fogliame delle piante è importante per ottenere determinate effetti sulla percezione dello spazio. Ad esempio i colori chiari allungano la prospettiva mentre gli scuri l’accorciano (azzurro, bianco, rosa tenue). I colori tra l’azzurro e il viola tenue su uno sfondo verde tendono a far sembrare più ampio il tratto di giardino in cui si utilizza questa combinazione. I colori intensi detti anche “colori caldi” (come il giallo carico, l’arancione, il rosso) tendono invece ad accorciare la prospettiva per cui lo spazio sembrerà più piccolo di quanto non sia. Ad esempio il colore rosso tenuto come sfondo accorcerà la prospettiva mentre si avrà un maggiore senso di profondità visiva se accade il contrario cioè se il rosso si appoggia su uno sfondo verde. I cosiddetti “colori caldi” possono essere utilizzati per attirare l’attenzione in un determinato punto del giardino. Il bianco e il rosa di notte si vedono con la luce lunare mentre il rosso e l’arancione non si vedono per cui occorrerà valutare le scelta delle piante anche in funzione dell’uso notturno e diurno delle varie zone. Nella scelta dei vegetali occorre tener conto della percezione che vogliamo si abbia del giardino in inverno. Infatti impiegando solo piante a foglia caduca il giardino invernale risulterà un luogo poco affascinante. Sarebbe sempre utile, comunque, utilizzare anche delle piante sempreverdi (sia arbusti piccoli e grandi che erbacee perenni) o anche graminacee che, seppur secche, hanno un ottimo aspetto ornamentale, in modo tale da non avere un giardino completamente spoglio durante la fase invernale.

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