L’ambientazione della piscina

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Piscine a forma regolare, piscine con curve fantasiose, piscine scavate direttamente nella roccia, con spiagge o sedute sommerse, idromassaggi incorporati, musica subacquea; rivestimenti in ceramica, piscine con linee tradizionali, con roccia o pietra naturale, con resine o malte osmotiche colorate, piscine su più livelli, con cascate, fontane e canali; piscine costruite in cemento armato, o costruite con elementi prefabbricati, o elementi a modulo, o casseri a perdere… La scelta è ampia e difficile perché non tutte le soluzioni sono valide e, soprattutto, talvolta la scelta cade su una tipologia assolutamente incompatibile con il nostro giardino. L’inserimento ideale della piscina dipende, infatti, da molti fattori.

Valutazioni tecniche
Tra le valutazioni tecniche da analizzare c’è lo spazio che abbiamo realmente a disposizione, le distanze di legge da mantenere verso i confini, il tipo e la topografia del terreno (da cui dipende in definitiva la scelta della struttura migliore). Terreni in piano o in collina, fondi rocciosi, sabbiosi, argillosi, franosi, sono tutti fattori che possono comportare anche preparazioni particolari, come la costruzione di muri di sostegno, l’eliminazione di rocce, la realizzazione di ancoraggi, piani consolidati ecc.

Condizioni ambientali
Non meno importante la valutazione delle condizioni ambientali, tra cui l’andamento del terreno, l’esposizione, la presenza di rocce e/o alberi da conservare, i venti predominanti.

Esigenze estetiche e funzionali
Infine, prima di decidere la posizione della piscina, occorre fare considerazioni estetiche e funzionali, come la distanza dalla casa, l’aspetto tecnologico o naturale, la forma, le rifiniture, il tipo e colore dei solarium attorno all’acqua, la scelta delle strutture e degli arredamenti di completamento.

Errori d’ambientazione
Da un punto di vista progettuale ed estetico, sono da evitare tutte quelle “ambientazioni” artefatte, che spesso rasentano il Kitsch, realizzate con sassi veri oppure (orrore!) finti, che creano un ambiente assolutamente fuori luogo. Anche in paesaggi adatti, è difficile trovare la giusta misura, la felice disposizione e un posizionamento equilibrato di rocce, massi e ciottolosi; ed è ancor più difficile in paesaggi meno rustici dove è facilissimo cadere in una sorta di Disneyland domestico! In genere, una volta individuato il tema “sassi” non ci si riesce a fermare ed è tutto una fiera di grezze e rustiche muraglie e pietraie alpine, assolutamente immotivate soprattutto in giardini pianeggianti e sostanzialmente eleganti. La creazione di un’ambientazione valida comporta la pietra giusta nel posto giusto, senso delle forme e dei volumi e una notevole esperienza derivata dall’osservazione della natura stessa: pietre e massi devono sembrare “nati” dal terreno stesso, non accatastati lì in qualche modo!

Eccessi da evitare
Considerando poi che non tutti abbiamo dei grandi spazi a disposizione, per piscine e solarium sono da evitare, in spazi molto piccoli, le forme troppo estrose e pluricurvate; lo stesso vale per i materiali e i colori di rifinitura: possono essere bellissimi anche i colori forti, ma l’eccessiva mescolanza di forme, colori e materiali, specie in luoghi ristretti, crea un effetto decisamente casalingo e poco elegante. Anche su piccoli spazi si possono ottenere risultati strepitosi con forme lineari, magari assolutamente standard, accompagnati da materiali sobri che sono di per sé elementi di decorazione.

Quando la piscina è troppo in vista

Un importantissimo fattore da considerare nella scelta del posizionamento è l’uso effettivo che si farà della piscina, poiché spesso si limita ai mesi estivi ed eventualmente a quelli della mezza stagione. Per il resto dell’anno, la piscina tradizionale diventa un elemento assolutamente privo di fascino, anzi, temporaneamente quasi di disturbo nell’insieme del giardino, infatti non si può certo dire che una copertura o una piscina svuotata siano elementi decorativi!
Se nel caso delle abitazioni estive si può optare anche per soluzioni stravaganti, lo stesso non si può certo sostenere per le abitazioni fisse, proprio per l’aspetto desolante dell’impianto in inverno.
Quindi, in questo caso, cerco sempre di evitare le soluzioni che uniscono materialmente o visivamente la casa alla piscina, posizionandola fuori dalla visuale di soggiorno e cucina, in genere gli spazi più frequentate durante tutto l’anno.
Livelli diversi tra casa e piscina
Cosa fare quindi se lo spazio a disposizione si trova solo a diretto contatto visivo con la casa? In questo caso una piacevole soluzione è quella di movimentare le quote, abbassando o alzando la piscina rispetto al livello dell’abitazione: l’effetto è garantito.
Già un semplice abbassamento di circa 50 cm dello specchio d’acqua, rispetto al piano abitabile della casa, apre varie soluzioni nuove, come per esempio il contenimento del dislivello con una ampia quanto decorativa gradinata da estendere su tutto un lato della piscina o un muretto di contenimento, abbinato a siepi formali basse o di media altezza.
Tra siepi o quinte verdi
Altre soluzioni possono essere:
• una siepe formale decisamente alta, con aperture “a porta” che lasci intravedere la piscina
• una divisione semitrasparente realizzata con grigliati in ferro, bambù o legno, abbinata o meno con piante rampicanti
• un camminamento a pergolato in costruzione viva
• pannelli in acciaio o plexiglass (che fungono anche da frangivento)
Perché non tutto l’anno?
In alternativa, si può, specie per piscine non grandissime, optare per il funzionamento invernale: un’opzione che ormai fa parte dei impianti tecnici di qualità di ogni piscina, e che permette di non coprire o svuotare l’acqua, tenendo invece l’impianto in funzione a basso consumo. Questa soluzione diventa interessante, specie in situazioni dove la piscina si trova davanti a grandi vetrate e ben in vista: l’acqua aperta ha un suo fascino anche durante l’inverno!

In collina

Relativamente facile individuare la giusta posizione in giardini di media e grande estensione, specialmente in collina, dove si può giocare su posizioni laterali, e su livelli diversi rispetto al piano soggiorno. Per posizionare la piscina ad un ragionevole livello superiore alla casa, e renderla “invisibile”, basta già una altezza media di 160/170cm (circa l’altezza degli occhi). Nel caso, invece, di una posizione inferiore rispetto il piano soggiorno, si può lavorare piacevolmente con l’aiuto di muri e/o terrazzamenti per contenere il dislivello, abbinati a decorative piantagioni che mascherano l’impianto verso la casa. Inoltre, entrambe le soluzioni creano una non trascurabile privacy sia per la casa, che per la stessa piscina, dato che l’uso dell’impianto spesso crea diverbi tra adulti e ragazzi, amici e ospiti di genitori e figli. In questi casi è quindi salutare un minimo di distanza e schermatura visiva.
Colori e materiali in armonia con la casa
Soprattutto in un giardino piccolo, per ottenere un risultato piacevole, bisogna inoltre rapportare casa e piscina con cura e attenzione: camminamenti di collegamenti, spazi verdi e pavimentati; aperture e chiusure visive devono seguire un preciso e logico disegno per evitare l’effetto di un impianto casuale e disordinato.

Nella casa di vacanza

Molto più facile è l’inserimento della piscina nella casa estiva. In questo caso l’impatto visivo andrebbe invece quasi esaltato, poiché la piscina diviene qui un elemento decorativo. Vanno bene quindi tutte le posizioni: dall’inserimento diretto sulla terrazza del salone, all’elevazione sul terreno con cascata a sfioro, all’inserimento nel giardino stesso. La scelta potrebbe invece dipendere dal tipo di vita sociale: una piscina attorno alla quale organizzare feste mondane, richiederà una posizione diversa rispetto alla piscina nata solo per uso familiare.

Nessuna soluzione ci va bene? Allora perché non considerare la piscina biologica: in questo caso qualsiasi posizionava bene, vicino o lontano dalla casa; l’aspetto piacevolissimo segue l’andamento delle stagioni, e questa piscina non si deve ne svuotare ne coprire!

 

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