Bio-piscina nell’appenino umbro

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Paesaggio acquatico su linee infinite di colline boscose e falchi in silenzioso volo nei venti ascensionali

“Poco prima dell’inizio dei lavori per la costruzione di una piscina normale, con concessione già ottenuta e la ditta già pronta, scoprimmo la biopiscina…” così racconta, sorridente, la simpatica donna avvocato, proprietaria di questo pezzo incantevole di collina umbra, un terreno collinare e solitario, circondato da boschi e fiancheggiato da vecchi oliveti.
Subito organizammo un sopralluogo per valutare la fattibilità, poichè, l’impianto naturale rispetto alla superficie della concessione, richiede più del doppio dello spazio a causa di tutte le aree di rigenerazione e di depurazione. Lo spazio c’era, l’esposizione a sud-est era ottimale per il funzionamento, due freschissime sorgenti di proprietà potevano garantire sia il riempimento iniziale che i necessari rimbocchi della piscina e infine il panorama era spettacolare!

Il dislivello
Picchettando il terreno e fissando le quote dell’impianto, l’area di costruzione presentava, da valle a monte, un dislivello naturale di 2.00 m. Per via della presenza dei tipici muri a secco sul terreno, che servono dai tempi antichi per il caratteristico terrazzamento destinato all’uso agricolo, si è deciso di creare un piano “a metà”, spostando e alzando un muro esistente a valle e tagliando la scarpata a monte, per sostenerla poi con un nuovo muretto dietro la piscina.

I massi per i muri
Il caso – o la fortuna? – ha giocato a nostro favore, trasformando un problema in un aiuto: iniziando il lavoro di scavo, presto trovammo uno strato roccioso. Lo abbiamo estratto con un escavatore a piccone, così in seguito potemmo utilizzare i massi, debitamente selezionati e ridotti di misura, per costruire i muri di contenimento attorno alla piscina. Questo non solo ci consentì di risparmiare in costi di smaltimento di terra da scavo, ma diede più armonia all’insieme, dato che il materiale del luogo nelle costruzioni annesse si integra sempre meglio.

Il lago di sorgente
Sfruttando invece il naturale dislivello, il necessario lago di sorgente fu costruito a monte, a un livello di ca. 2.20 superiore a quello della piscina.

L’area per i più piccoli
Una specifica richiesta della proprietaria riguardava l’inserimento di un’area sicura per il bagno dei più piccoli: così, considerando la innata tendenza dei bambini ad usare l’acqua non per nuotare ma per giocare, pevedemmo che presto si sarebbe riempita di sassi, sassolini, terra e altro, come succede abitualmente nella vasca dei piccoli. Niente male: trattammo quest’area, unica in tutto l’impianto, con una soletta in cemento, rivestita con il telo impermeabilizzante e fornita di uno scarico di fondo. Questo permette che l’area si possa svuotare e pulire separatamente senza coinvolgere la piscina stessa, pur essendo l’acqua in comunicazione diretta con il corpo centrale della piscina. Due ruscelli collegano il lago della sorgente/depurazione con il livello sottostante: uno si immette direttamente nella piscina grande, l’altro arriva nella vasca dei piccoli. Dove la sicureza e il divertimento dei piccoli è garantito da un largo e comodo bordo in granito stondato, una piccola cascata d’arrivo del ruscello e un masso tondo che emerge a mò di isolotto dall’acqua.

La doccia
Non mancano infine, alcune rifiniture scenografiche e utili: una doccia a funzionamento solare (con 150 litri di autonomia e un miscelatore incorporato), collocata vicino alla vasca dei piccoli, è sempre pronta all’uso.

Le luci
Nella tiepida e ventilata notte umbra invece, si possono accendere le luci subacquee, sufficienti per un piacevolissimo bagno notturno, ma non così forti da disturbare il fascino della notte tra boschi e colline.

Pulizia naturale
La superficie acquatica totale di questa biopiscina è di ca. 230mq, così suddivisi: area balenabile 90 mq, aree di sponda/rigenerazione 80mq , area bambini 20 mq, lago di sorgente 25mq, ruscelli 15 mq.
La pulizia dell’acqua avviene in modo naturale ma pilotato, con l’assoluta esclusione di prodotti chimici. Dalla sorgente a monte, l’acqua passa in un filtro orizzontale arricchito di substrati naturali filtranti che fa parte del lago di sorgente. Qua si trovano anche le piante acquatiche maggiormente depuranti tra cui Phragmites. Il lago di sorgente sfocia nei due ruscelli che portano l’acqua a valle. Nei ruscelli, piccoli salti alternati a bacini circondati da piante palustri, fanno sì che l’acqua si ossigeni durante il suo corso. Arrivata nella vasca grande, si rigenera ulteriormente nelle aree spondali tramite il filtraggio naturale attivato dai substrati stratificati presenti in queste aree, abbinato al potere rigenerativo della vegetazione acquatica e palustre. Infine, una pompa sommersa la riporta al punto di partenza, nella sorgente. Il continuo flusso tiene l’acqua sempre leggermente in movimento, supportato anche dallo skimmer galleggiante che aiuta meccanicamente nella pulizia della superficie. In questo modo l’acqua, oltre ad essere limpidissima, dà quella sensazione di freschezza, così lontana dall’idea dello stagno.

 

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