Giardino sul Lago di Varese

di

  • Condividi

Tradizione e modernità

Condizionati dall’immaginario comune leghiamo i laghi del Nord Italia con un certo tipo di clima e di ambiente: quelle vecchie case che costeggiano l’acqua, con orti nascosti e misteriosi, con giardini spesso involontariamente romantici perché trascurati, e di certo un po’ retrò, che avvolgono edifici dall’aspetto fatiscente, anche se freschi di restauro. Ebbene, guardando questa realizzazione dimentichiamo finalmente quasi tutti questi stereotipi.

La modernità

Una delle caratteristiche che più colpiscono osservando questo giardino è la sua modernità. Non colori stantii e un po’ sbiaditi, né immagini di un’epoca antica non sempre e non necessariamente da salvare né tantomeno da rispolverare nel presente, ma molta vivacità e un brillante e allegro aspetto moderno. Sarà per la casa, che non è un’antica costruzione bensì una villa contemporanea con grandi vetrate che si affacciano sul verde, sarà per l’ampiezza e la luminosità del prato, che costituisce una caratteristica centrale, un perno attorno al quale ruota tutto l’impianto, sarà per la scelta cromatica delle varietà di rododendri, azalee e roselline rampicanti, sarà, ancora, per i camminamenti in lastre di pietra che formano sinuose curve, ma questa realizzazione di Emilio Trabella, della Ratti Flora di Como, emana un’allegria insolita, inusuale per l’abituale melanconia lacustre.

Nulla è frutto di torpore e abbandono; nessun angolo tradisce inutili debiti verso l’estetismo tardoromantico. Qui la natura è libera, ma guidata, per poterne godere pienamente. E, sotto le mentite e raffinate spoglie di un inno alla intensa bellezza della vegetazione, questo giardino vince qualsiasi senso di oppressione.

L’omaggio alla tradizione

Eppure quella chiesetta affrescata che vediamo in vari scorci ricoperta di rose rampicanti in varietà dai fiori gialli, comunque originali rispetto alle più comuni tonalità di rosso e rosa, mantiene intatto tutto il fascino della tradizione. È un esempio perfetto di inserimento di un elemento architettonico antico (restaurato solo al fine di valorizzarlo) in un contesto moderno, circondata da una bella radura aperta da un lato e un boschetto di alberi autoctoni dall’altro, opportunamente sfoltito e non opprimente, in modo da lasciare spazio alla luce e non creare quel buio e spesso umido sottobosco che rattrista certi giardini che potrebbero invece vantare ben più arioso aspetto. Nel progetto, in questo senso, importante anche sottolineare la presenza di quei sentieri appena accennati dalle pietre, posizionate come linee di demarcazione ma al tempo stesso con la naturalezza di una traccia spontanea.

La chiesetta ha attorno a sé il medesimo spazio luminoso che circonda la casa, gli arbusti lasciano aperta la vista sul panorama, il gazebo è in posizione aperta e circondato solamente dal prato. Ma al contempo la forte fruibilità del progetto non penalizza minimamente la presenza di essenze rigogliose. Questo giardino è una bella storia, ben raccontata e moderna.

Testo di Giustino De Lorenzo

Logos Publishing Srl - P.IVA e C.F. 02313240364 - REA Modena No. 281025 - C.S. 42.200 Euro
strada Curtatona n.5/2, 41126 Modena (MO), Italia