Giardino di Villa Farnesina nel Parmense

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Piccolo paradiso verde a Sissa, nella bassa parmense

Quando dieci anni fa i nuovi propietari sono arrivati in questa villa Farnesiana del ‘600 hanno trovato solo 3 vecchi pioppi, un ciliegio e un salice centenari, in compagnia di pochi alberi da frutto, in una superficie di ben 9000 metri quadrati: il lavoro si prospettava decisamente impegnativo. L’idea iniziale è stata quella di creare “ideali stanze verdi” con un continuo variare di scenografie, un andirivieni di rientranze e protuberanze, un invito malizioso e intrigante ad avventurarsi dietro un cespuglio, una massa di erbacce, un fitto pergolato per scoprire chissà cosa si cela dietro di esso. Primo, indispensabile lavoro per delineare queste ideali stanze è stata la messa a dimora di siepi e arbusti: biancospino, viburni, Cornus alba ‘Elegantissima’, Buddleia, Berberis.

Alberi ad alto fusto

Sono essenze naturali locali della bassa, concesse dal Corpo Forestale di Parma: ontani, ippocastani, quercette, farnie (Quercus pedunculata), frassini, aceri campestri e noci. Tutte piante adatte al clima padano, piuttosto inclemente, fatto di lunghe estati calde e umide e altrettanti, infiniti inverni nebbiosi e freddi, e a quel terreno prevalentemente argilloso su cui non tutte le essenze possono crescere rigogliose.

Rose antiche e moderne

Una scelta felice in questo senso è stata quella delle tante rose antiche e moderne messe a dimora in particolare nella parte più orientale del giardino, ma che in realtà ravvivano tutto l’insieme del progetto. Sono le rose ‘Bonica’ circondate da una siepe di ligustro, ma anche le roselline ‘Bingo’ e ‘The Fairy’ che formando un “esuberante siepone” delimitano il frutteto a sud e sono, ancora, le rose che sul perimetro esterno, con bossi, tassi e carpini, difendono dagli sguardi indiscreti creando al contempo un gradevole contrasto tra le linee geometriche tipiche di questi ultimi e le loro più romantiche e contorte ramificazioni, per non parlar dei fiori.

È splendida la rosa rossa ‘Blaise’ che accoglie l’ospite (ma anche ogni giorno il padrone di casa!) all’ingresso della villa, mentre per ricoprire una pergola piuttosto rustica è stata scelta l’incontenibile ‘Alberic Barbier’.

Erbacee

Non mancano le erbacee: “Ho scelto le essenze a ‘bassa manutenzione’ – ci dice la proprietaria – perché il tempo a mia disposizione per la cura del giardino è limitato. Ho preferito piante rustiche che resistono al gran caldo estivo: Santolina, Sedum, lavanda, Stachys, iris, Hypericum. Solo a nord ho lasciato un piccolo spazio per Hydrangea quercifolia e qualche altra varietà di ortensia rampicante. Ho bandito le annuali più comuni sia per il notevole impegno idrico necessario per la loro sopravvivenza, sia perché non le reputavo consone allo stile di questo giardino essenziale. Tutto sommato sono riuscita a creare un progetto a ‘bassa manutenzione’, considerando l’estenzione della superficie, e ho raggiunto il mio scopo: avere un’oasi naturale di pace in armonia con il paesaggio circostante”.

Foto di Giustino De Lorenzo

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