Giardino di Astrid Parker

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Il giardino é inserito in una proprietà più ampia a cui si collega senza recinzioni. Tutto intorno, il bosco e le dolci colline pisane. Il giardino originario risale al 1860, quando la villa fu ingrandita e ridisegnata nel suo stile palladiano. I proprietari in quel periodo piantarono lecci, cedri, grandi pini marittimi e arbusti di vario genere. Astrid Parker ha ristrutturato il giardino circa dieci anni fa, dopo essersi ritirata dall’insegnamento, quando il giardinaggio diventò una passione fino ad occupare gran parte della sua vita.

Australiana lei, inglese il marito John, in Toscana, si sentirono immediatamente “a casa” circondati dal sole e dalle piante mediterranee. Da quel momento cominciò a scavare e a piantare. “Un giardino – sostiene – sensibilizza tutti i sensi e aiuta a recuperare mentalmente e fisicamente!” “Non si è mai soli in un giardino!”. Nel villaggio chi ricorda racconta che c’erano rose toscane, una fontana e statue di fronte alla casa e quando i Parker arrivarono, il giardino era abbandonato da oltre vent’anni e gli alberi ad alto fusto chiudevano la prospettiva della villa. La prima operazione è stata di “aprire” il giardino, potando e sfoltendo gli alberi secolari, dando più luce e aria alla facciata, quindi di riorganizzarlo in diversi livelli definiti da siepi di alloro, pittosforo e rosmarino, sorprendendo così il visitatore ad ogni giro.

Lo spazio principale vicino all’abitazione, più formale é diviso da sentieri in ghiaia, bordati di siepi di bosso, in primavera è arricchito da fioriture di bulbi, sparse in controllato disordine, e di edera usata come tappezzante per le zone in ombra. Più vicino alla facciata una pergola fu costruita sopra la grande terrazza e decorata con rose ‘Iceberg’, ‘Madame Alfred Carriere’ e ‘Cocktail’ (che fiorisce tutta l’estate), glicine e furono aggiunte anche viti decorative. Tutto questo dà luce alle stanze in inverno. Al centro dell’area la vasca ottagonale con ninfee e papiri, è in asse con gli archi in metallo, sui quali, inseriti nella siepe di alloro, vi si arrampicano gelsomini, rose e Solanum rantonetii. Tra la casa principale e l’appartamento del custode c’è un cortile ghiaioso con la colombaia circolare nel centro, e una rigogliosa bignonia che si arrampica sui muri.

Vicino al cortile, a un livello inferiore, c’è il giardino mediterraneo informale attraverso il quale si accede alla piscina. Si affaccia a sud ed è stato studiato per non avere molta manutenzione e per essere fiorito tutto l’anno. Molte erbe aromatiche per la cucina ma anche euforbie, cinerarie, diverse lavande, agapanti, iris, plumbago, e un cespuglio con fiori blu cielo che fioriscono dall’estate all’inizio dell’inverno. Contro la parete, insieme alla passiflora e al gelsomino officinale, una buganvillea che esplode in piena estate. Accanto al giardino mediterraneo, una piscina o bagno romano fu costruito in sintonia con il luogo, e il Phormium della Nuova Zelanda in grandi vasi dà un effetto fortemente architettonico al muro sopra il piano dell’acqua. Alberi di limoni e arance crescono lungo il sentiero e altri vasi con la Yucca si contrappongono al Phormium . L’intimità è assicurata da una fitta siepe di pittosforo e gli scalini che portano ai giardini terrazzati sono bordati da una siepe cadente di rosmarino. Dalla piscina si scende ancora verso valle, e cipressi, agavi e papaveri si confondono con la campagna toscana.

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