











Una lezione di giardinaggio sulle colline nella campagna a nord di Roma
Otto anni fa Gabriella Recrosio ha iniziato a progettare e a piantare il suo giardino, in uno spazio contenuto di circa 4000 m2 che sembra una grande nave di verzura in un mare d’erba. Un giardino sofisticato, ricco di piante rare e preziose, perfetto negli accostamenti sia dei colori, sia delle tessiture e volumi.
La divisione dello spazio è in piccole stanze collegate tra loro in una sequenza ricca di sorpresa e proporzione progettuale.
Giardino d’ingresso
Il giardino d’ingresso, giocato sull’equilibrio dei volumi e sulla scelta delle piante, introduce immediatamente in un mondo cerebrale, dominato dal senso estetico e dalle proporzioni perfette. Sulla sinistra si snoda una grande siepe a onda di Teucrium fructicans grigio, pianta rusticissima che ben si adatta a essere potata, a destra una morbida parete di cipresso. Un viale di ghiaia, fiorito di Helleborus corsicus e di Oenothera, conduce direttamente alla veranda d’ingresso incorniciata da un grande melograno scultoreo.
Primo giardino do destra
Entrando nel primo giardino di destra detto “dei ricordi”, l’atmosfera cambia immediatamente. E’ un sofisticato mondo bucolico quello che è stato realizzato attorno ad un vecchio fontanile pieno di ninfee e giunchi, avvolto dalla leggera trama della Meleleuca da cui si eleva una maestosa Dahlia imperialis bianca. Grandi cespugli di viburni (Viburnum sargentianum, V. carlesii, V. x burkwoodii), Poncirus trifoliata e Rosa banksia, potati a palla, si alternano a piccoli alberi da frutto (mela limoncella, cotogno, amarena). Ai piedi, macchie di fioriture sui toni del rosso scuro e bordeaux di rudbechia, monade, amaranti, perilla e dalie in tonalità. Lungo il confine si snoda un lungo bordo misto che cambia a seconda del piccolo giardino in cui è inserito.
Giardino dei ricordi
Nel “giardino dei ricordi”: Rosa ‘Lavender Dream’, Miscanthus sinensis ‘Gracillimus’ e Salvia leucantha sono le piante dominanti. Un piccolo cancello, ornato dai rami penduli dell’albero del pepe, ci introduce in uno stretto giardino di passaggio dalle tonalità azzurre. Un lungo rettangolo di prato raccoglie molti mirti potati a palla, tra i quali sono piantati grandi ciuffi di Iris unguicularis; sulla ghiaia sono piantati agapanti e Geranium pratense. Dal muro della casa scendono cascate blu di Salvia azurea e un enorme cappero. La bordura cambia inserendo piante dalla fioritura azzurra come la inusuale Clematis eracleifolia. Alcuni cespugli rari (Buddleia salvifolia, Bupleurum fruticosum), con a fianco la bordura divenuta gialla, formata di cespugli a foglia aurea ci introducono nel giardino più assolato di: agavacee, yucche, con sullo sfondo un maestoso corbezzolo.
Giardino di salvie
Sulla punta estrema si ammira il giardino di salvie, circa 120 varietà, caratterizzato da aromi intensi e atmosfera magica e selvaggia. Prima di entrarvi, una sosta per il cuore e la mente in un piccolo cerchio di prato, circondato da una siepe potata. Si inizia a salire verso la splendida veranda drappeggiata di Clematis armandii, che ci fa capire quanto casa e giardino siano in simbiosi (foto 10). Crinum e alti Hedychium coronarium si ammirano dall’interno assieme al giardino lastricato con al centro una vasca con Iris kempferi che raccoglie una collezione di piante in vaso quali Plectranthus e bacinelle di zinco piene di acqua con vasi di acquatiche rare.
Attraverso un arco di cipressi, si entra nell’ultimo piccolissimo giardinetto di salvie e Ceratostigma, dopo aver ammirato attraverso un asse ottico la cupola di S. Pietro in lontananza, ultima emozione di questa visita intensa e ricca di emozioni botaniche e estetiche.
(Foto di Giustino De Lorenzo)