ITALIA – TOSCANA Villa Le Balze a Fiesole

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Lungo il lato sud della collina di Fiesole i giardini di Villa Le Balze, affacciati “sulla stupefacente veduta circostante, frutto dell’abilità con cui Cecil Pinsent seppe sfruttare il luogo, sono fra i più interessanti giardini orientati ad un originale revival del giardino formale” così l’architetto Maria Chiara Pozzana li descrive nella sua guida “I giardini di Firenze e della Toscana”

Progettati tra 1911 e 1913 da Cecil Pinsent, raffinato paesaggista inglese di primo Novecento e dall’architetto Geoffrey Scott per il filosofo americano Charles Augustus Strong, i giardini, semplici e gioiosi, sono ritmati in una serie di terrazze decrescenti, orizzontali, appunto le balze da cui prende il nome la villa, poste in uno strettissimo spazio allungato intorno alla villa. Per sfruttare al meglio la difficile conformazione del luogo, Pinsent creò, lungo l’asse delle terrazze, una successione di “stanze verdi” o “garden rooms”, fantastico e curioso divertimento di scatole cinesi che in sequenza scoprono, uno dopo l’altro, un giardino segreto, uno formale, uno selvatico, l’allungo fiorito della stretta panoramicissima balconata e altri di diverso aspetto, tutti, fra cipressi e olivi, giocati d’aperture, finestre, parapetti sporti su Fiesole.

L’accesso al giardino, racchiuso da mura, di fronte a Villa Medici, si apre in una curva stretta di via Vecchia Fiesolana. Carissima e solare Simona Mocali, responsabile dell’Istituto, mi accoglie nella strepitosa “anticamera” rettangolare con una grotta in bugnato, attraversata dai filari di un boschetto di lecci scolpiti mentre sulla parete di destra si aprono una serie di arcate, con orci, pelargoni rampicanti e stagionali in vaso, incorniciano le cime dei cipressi della balza-giardino sottostante. Da qui, attraverso due aperture frontali alla grotta, si entra nell’ordine quadrato, fruttato di zagare dell’incantevole “Giardino dei Limoni” su cui affaccia un lato della villa.

L’allegra geometria di quattro aiuole bordate di bosso, intagliato in siepi e sfere, al cui centro campeggia una fonte circolare inalberata da una camelia, è scandita da alberetti di limoni in conca, collezioni di Camelia japonica, stagionali e dalla folta tessitura celeste di Plumbago che ricopre interamente le mura circostanti. Altri due varchi portano a destra, prima alla lunga e stretta balconata-belvedere, poi ad un’altra “stanza” a prato, trapunta di Bougainvillea, gelsomini e Plumbago con nicchie e alberetti di Camellia japonica fino ad un nuovo paesaggio, tipico di Pinsent, dove una folta, discendente bordura di iris, lavanda e rose separa e cuce idealmente i giardini agli oliveti dell’aperta campagna sottostante.

Un pergolato di Rosa banksiae e camelie, da un balzo superiore, permette di godere della vista del giardino dall’alto. Questa pergola si raggiunge attraverso il fascino barocco di una scala in pietra a doppia rampa posta di fronte agli ingressi posteriori della villa, che corre parallela ai giardini. Tra le due rampe e fioriture di azalee in vaso, s’innesta una grotta con fontana a spugne sovrastata da una Venere in nicchia, ai cui lati si aprono due pareti decorate a mosaico in ciottoli, con quattro medaglioni ad altorilievo, raffiguranti busti, uno dei quali è l’autoritratto di Pinsent.

Nel 1979 la figlia di Strong, la marchesa Margaret Rockefeller de Cuevas de Lorain, per rispettare le ultime volontà del padre di farla rimanere un centro di cultura, regalò la villa alla Georgetown University che da allora vi ospita i suoi studenti durante la loro permanenza di studi in Italia.

Info
Villa Le Balze, Via Vecchia Fiesolana, 26, Fiesole www.villalebalze.org

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