

















Napoleone III, ultimo Imperatore di Francia, visse qui, in un castello con un parco e giardino fortemente voluto dalla madre Hortense, figlia adottiva e cognata di Napoleone Bonaparte.
Hortense de Beauharnais ebbe una vita straordinaria: era figlia della prima moglie di Napoleone Bonaparte, Giuseppina di Beauharnais. Napoleone la adottò e in seguito la diede in moglie, per ragioni politiche, a suo fratello Luigi, re d’Olanda. Hortense divenne madre di Napoleone III, che fu alleato dei Savoia nelle Guerre di Indipendenza italiane. Un intreccio romanzesco di parentele e di potere caratterizza la sua esistenza, che rimane però anche fortemente legata a un luogo che amò molto: il castello di Arenenberg, nel villaggio di Salenstein sulla costa svizzera del Lago di Costanza. Qui Hortense visse a lungo, a partire dal 1817. Decise di restaurare il castello arroccato sulle acque del lago e di circondarlo con un parco e un giardino che dovevano essere in linea con le nuove tendenze dell’epoca; fece dunque arrivare alberi ancora rari a nord delle Alpi, come i cedri del Libano.
Un grande amore per il giardinaggio
Il suo amore e interesse per il giardinaggio, maturati nel meraviglioso giardino della madre a Malmaison, nei pressi di Parigi, erano tali che la sistemazione del parco ebbe la precedenza su quella del castello. Nel giro di pochi anni, mentre ancora le stanze del castello erano in corso di allestimento e di sistemazione, il parco era arricchito di pregiate essenze arboree, alcune delle quali sono ora gigantesche e in ottimo stato di salute. Nelle immediate vicinanze della dimora volle un giardino all’italiana, con bordure di bosso potate meticolosamente, e una collezione di rose; nei prati ben curati realizzava personalmente composizioni di piante annuali. Una volta all’anno, gli abitanti dei villaggi vicini erano accolti nel parco per poter ammirare le meraviglie in esso custodite.
E mentre Hortense si prendeva cura della proprietà, arredando gli interni con carte da parati pregiate, mobili e quadri a ricordo di Napoleone I, il figlio Luigi Napoleone, che qui spesso soggiornava, intraprendeva la carriera politica per diventare poi Napoleone III Imperatore, alleato dei Savoia nel periodo in cui andava a nascere la nuova nazione italiana unita.
Donna di grande eleganza e bellezza, Hortense si occupò del castello e del parco fino alla sua morte avvenuta nel 1837 nella stanza che ancora oggi è possibile visitare, arredata come allora.
Il castello ospita infatti il Napoleon Museum, realizzato grazie alla donazione della proprietà da parte dell’Imperatrice Eugenia, nel 1906. Continue opere di restauro e arricchimento ne fanno oggi uno dei maggiori musei napoleonici al mondo, con la peculiarità di presentarsi non come una collezione di reperti bensì come una dimora perfettamente arredata com’era all’epoca.
Una passeggiata tra alberi e fiori
Il parco si presenta oggi molto ben curato. L’area boschiva si stende sul ripido pendio che scende dal castello al lago ed è percorsa da una rete di sentieri che invitano a una tranquilla escursione nella natura, protetti dall’ombra generosa delle foglie. Il clima della zona è particolarmente mite e soleggiato, fattore che contribuisce al buono stato di salute di essenze arboree che hanno, in alcuni casi, più di due secoli: faggi, ontani, querce e alcuni grandi esemplari di specie sempreverdi, come i bellissimi cedri del Libano oggi divenuti maestosi. Già all’epoca di Hortense gli alberi erano stati collocati in modo da inquadrare abilmente il paesaggio per valorizzare il panorama sulle acque del lago, con lo sfondo di montagne dalle cime arrotondate; dalla terrazza superiore, dove la regina amava soggiornare, si coglieva una vista che i visitatori dell’epoca paragonavano a quella del Golfo di Napoli, complici i caldi colori mediterranei di questa zona lacustre.
Gli interventi di diradamento e di pulizia del sottobosco realizzati negli ultimi anni hanno permesso agli alberi di conservare la loro forma naturale e di allargare le loro chiome sui prati ben tenuti; un team di specialisti ne verifica periodicamente la situazione di salute e di stabilità, effettuando interventi di tutoraggio e sostegno per gli esemplari più vecchi.
Percorrendo il viale principale di accesso si giunge a un largo spiazzo erboso punteggiato da isole fiorite: sono composte, oggi come all’epoca di Hortense, con piante stagionali vivacemente colorate. Ogni anno i giardinieri cambiano la composizione delle aiuole, utilizzando specie dalla lunga fioritura estiva, ma non mancano mai le dature, coltivate in grandi vasi per poter essere trasportate in serra da ottobre ad aprile. In estate la loro fioritura è sorprendente: i rami si coprono di enormi corolle campanulate, bianche o gialle, che emergono da tappeti di begonie, Impatiens, tagete, agerati, bocche di leone e altre stagionali coloratissime.
Di recente, grazie alla Fondazione Napoleone III che ha finanziato il restauro del parco e giardino e all’impegno dell’attuale team manageriale, guidato dalla curatrice Christina Egli, il parco si è arricchito di un incantevole giardino neo medioevale che accoglie una serie di vasche in legno con piante aromatiche e officinali. Il piccolo giardino delle erbe, al quale si accede percorrendo un sentiero protetto da arcate ammantate di rose, contiene anche un laghetto circondato da fiori “antichi” oggi quasi dimenticati, come i fiordalisi dalle corolle blu, le brillanti bocche di leone, le zinnie, diversi tipi di lavanda e le calendule fiorite per mesi e mesi.
Una grotta di tufo emersa dal sottobosco
Nel corso dei lavori di restauro del 2008, la pulizia del sottobosco ha permesso di individuare una scarpata di tufo dall’apparenza artificiale. Grazie a un lento e paziente lavoro di ricerca, oggi la scarpata è stata restaurata e in parte rimane protetta da una struttura in legno, per evitarne il degrado. Si tratta di una folie, opera architettonica scenografica, tipica della fine del ‘700, realizzata per stupire e meravigliare i visitatori. In questo caso, l’opera voleva evocare un’antica caverna, e nelle occasioni in cui c’erano visitatori non mancava neppure l’eremita, assoldato tra i contadini del luogo per interpretare questo ruolo.
Il giardino neo medioevale di erbe e profumi
Tra le più recenti realizzazioni nel parco c’è oggi un giardino neo medioevale, angolo incantevole destinato ad accogliere una collezione di erbe aromatiche e officinali: in queste zone c’era infatti una grande tradizione erboristica. Il giardino, completato da un laghetto e da un ruscello che scorre tra grandi sassi di granito, accoglie una serie di vasche in legno con specie utilizzate da secoli in cucina e per la salute. Appartato e tranquillo, il giardino invita al riposo e al silenzio prima di scendere nuovamente verso il lago e le sue tante splendide mete da scoprire.
Per saperne di più
• www.napoleonmuseum.ch è il sito che raccoglie tutte le informazioni sul castello e sul parco, aperto tutto l’anno.
• Il castello è raggiungibile sia in auto che in traghetto da varie località del lago di Costanza. Info sul lago e sulle mete dell’area: www.bodensee.eu