













Una bellezza mediterranea in un clima continentale
All’inizio di marzo neve e gelo sono la norma a Milwaukee, nello stato del Wisconsin. Questa estesa città del Midwest americano, affacciata sulla costa occidentale del lago Michigan, si espande a ventaglio per decine di chilometri.
Quel giorno era pericoloso guidare tra la neve e il vento, ma ero decisa a visitare una mostra speciale di quadri toscani perché sarebbe stata l’ultima occasione. La mostra si teneva a Villa Terrace, una proprietà privata sul lago, donata successivamente alla città.
Visto dalla strada, l’edificio sembrava una tipica villa italiana con tanto di tetto in coppi: inusuale per Milwaukee, dove le altre lussuose ville sul lungolago sono tutte in stile nordeuropeo. Mi tirai su il bavero per ripararmi dallo sferzante e gelido vento e mi avviai verso l’entrata principale convinta di trovare una splendida mostra di arte in un ambiente italiano falso e kitsch.
Fui subito colpita dall’elegante cancello in ferro battuto che introduceva nel cortile, all’interno del quale una grossa statua di Mercurio sfidava il gelo e la neve; intorno una siepe evidentemente antica, perfettamente curata a classico parterre, con un camminamento di ghiaia bianca e nera nel centro. Per un secondo fui trasportata in Italia.
L’atrio che circondava il cortile interno di forma quadrata era sormontato da un tetto disposto su più livelli, fatto di meravigliosi coppi di terracotta antica: era l’apoteosi dell’eleganza mediterranea! La temperatura era polare e mi avviai verso la porta d’ingresso.
La collezione di dipinti toscani era deludente ma la villa ed il giardino, nonostante la tormenta, furono una sorpresa esilarante. Il vecchio e ben tenuto pavimento in terracotta e i tappeti persiani rendevano la casa accogliente ed io fui subito attratta dalle finestre che si affacciavano sulle ampie terrazze della villa ben al di sopra del lago. Guardai i maestosi giardini sotto di me ammantati di neve.
Quasi un secolo fa il ricco industriale di Milwaukee Lloyd Smith, della A.O. Smith Corporation, visitò l’Italia accompagnato dalla sua famiglia. Qui si innamorò delle ville e dei loro fantastici giardini ed in particolare rimase colpito da Villa Cicogna, in Lombardia.
Tanta fu l’impressione suscitata da questo viaggio nel bel Paese che, al rientro a casa nel 1923, incaricò l’Architetto David Adler di costruire una villa in stile Rinascimentale Italiano per la sua famiglia. Molti dei materiali da costruzione, incluse le mattonelle di terracotta, furono importati dall’Italia ed i giardini furono progettati in stile. Lloyd Smith, decise di posizionare nel cortile alcuni veri capolavori di ferro battuto di Cyril Colnik. Oggi la villa e il giardino, magnificamente ristrutturati, vengono utilizzati per matrimoni, mostre ed eventi particolari.
Nel 1966, dopo la morte di Lloyd Smith, la vedova donò alla città di Milwaukee la proprietà ed il magnifico giardino i quali, a causa dei tagli dei budget dell’Assessorato Parchi, conobbero un inesorabile declino.
Nel 1997 l’associazione “Gli amici di Villa Terrace” decisero di riportare il giardino agli antichi splendori. Sul progetto paesaggistico di Buettner & Associates, i volontari del “The Renaissance Garden Club” lavorarono per due anni interi solo per ripulire il sito. I lavori veri e propri iniziarono nel 2000 e nel 2002 il giardino fu finalmente aperto al pubblico.
Dennis Buettner, il famoso paesaggista americano, il cui studio ha realizzato i progetti di almeno una ventina di importanti giardini pubblici, distese la planimetria sulla grande scrivania del suo studio aggrottando le ciglia: “il problema più grosso”, disse, “era quello di riuscire a creare un’atmosfera da giardino rinascimentale mediterraneo con piante capaci di resistere al nostro impietoso clima continentale, dove d’inverno le temperature raggiungono i –20 °C.” Aveva studiato approfonditamente tutti gli aspetti dei giardini rinascimentali prima di accettare questa sfida e con orgoglio tirò fuori la lista delle piante di Villa Terrace, perché sapeva di aver centrato l’obiettivo.
“Decidemmo di tenere le siepi di bosso, risalenti al periodo in cui il complesso era ancora di proprietà Smith, per dare un aspetto secolare al giardino; queste sono state potate in modo da impedire che la neve vi si accumulasse sopra.” disse. “La fontana, chiamata la Scaletta d’acqua, che va dal terrazzo del Ninfeo alla Vasca sottostante, fa parte del disegno originale e fu copiata dalla Villa Cicogna-Mozzoni (circa del 1540) vicino Varese.” L’acqua viene riciclata da una pompa e d’inverno la fontana viene svuotata per impedire che il gelo spacchi i tubi.
Fino al 1929 il giardino arrivava al lago; in quell’anno poi una striscia fu confiscata per costruire il lungolago ed il relativo parco municipale. Oggi vi si accede dal lago attraverso il Cancello di Nettuno che fu costruito da tre fabbri del Wisconsin e che rappresenta uno delle migliori opere di ferro battuto del secolo scorso dell’intero Stato.
Nel 1980, durante una tempesta di magnitudo eccezionale, le acque del lago inondarono il lungolago e la parte inferiore del giardino, causando molti danni. “Oggi le piante impiegate” aggiunge Buettner “dovrebbero resistere ad un evento, seppur improbabile, come quello del 1980.”
Tra gli alberi, Buettner incluse l’acero Acer x freemanii ‘Armstrong’, il frassino americano Fraxinus americana ‘Autumn Purple’, il larice (Larix laricina) e anche il carpino (Carpinus caroliniana). Lungo il dirupo inoltre sono ordinatamente piantati sei differenti meli ornamentali (Malus) per un totale di 94 esemplari ai cui piedi si trovano oltre 5000 tra narcisi, crocus, e Scilla siberica, specie che si espande rapidamente. In primavera la fioritura di questi alberi è spumeggiante ed in autunno la produzione di frutti del Malus è spettacolare. Il dirupo che collega la parte alta con quella a livello lago è così ripido che, un tempo, i giardinieri calavano giù i tosaerba legati a delle corde.
Tra i cespugli sempreverdi vi sono Juniperus chinensis ‘Mountbatten’, e Taxus x media ‘Denisformis’ oltre a quattro tipi differenti di Thuja occidentalis. I sempreverdi a foglia larga sono Euonymus fortunei ‘Vegatus’ e ‘Sarcoxie’. Gli arbusti decidui impiegati sono Aronia melanocarpa, caprifoglio, Diervilla lonicera, ortensia (Hydrengea arborescena ‘Annabelle’), Rhus aromatica, salice (Salix purpurea nana), sambuco (Sambucus canadensis), Spiraea x bumalda ‘Froebelii’, Viburnum dentatum ‘Chicago Lustre’, Viburnum lentago, Viburnum trilobum ‘Hahs’ e ‘J.N. Select’. Come tappezzanti si notano Aruncus dioicus, Euonymus fortunei ‘Coloratus’, oltre all’argentato ed elegante tappeto di Stachys byzantina ‘Helene von Stein’.
La pergola della parte bassa è coperta da Vitis ‘Reliance’, una vite molto resistente alle temperature basse.
Buettner indicò le rose utilizzate “cespugli vigorosi che ricordano I Giardini della Madonna ai Giardini di Boboli a Firenze”.
Il capo (ed unico) giardiniere, Michele Boyle, è una giovane e bella donna laureata in Storia. Giardinieri professionisti esterni si occupano delle tosature e potature, mentre l’innaffiamento e la manutenzione quotidiana è affidata ai volontari del “The Renaissance Garden Club”. Il giardino di Villa Terrace e’ una bellezza Mediterranea in un clima continentale.
Museo di Arti Decorative di Villa Terrace
Indirizzo: 2220 di North Terrace Avenue, Milwaukee, WI 53202, USA
www.villaterracemuseum.org