

















Un giardino dalla personalità forte e seducente, gioiello architettonico e botanico sulle colline di Pinerolo
Carlotta è la bella figlia del proprietario di questo giardino, ma è anche un nome prepotentemente evocativo, che richiama alla mente principesse antiche e nuove, ville lacustri, e l’indimenticabile creatura letteraria de Le affinità elettive. E poi ci sono le ortensie, Ortensia di Piossasco, in primis, che, a pochi passi da qui, capeggiò vittoriosa, il 27 settembre 1592, la rivolta di Pinerolo contro le truppe ugonotte del Duca di Lesdiguières, e le tante Hortense della storia che, seppure in epoche diverse (prima e dopo l’omaggio del Commerson a M.lle Hortense de Nassau, nel 1771), finirono per legare il loro nome a quello di una pianta. Insomma tutto uno stuolo di gran dame, reali o letterarie, sembra affollare di suggestioni e di sottili vezzi il palco di questa prima, perché proprio di una “prima” si tratta: è inedito, infatti, il piccolo gioiello piemontese che Giardini presenta oggi per la prima volta ai suoi lettori.
Quel che è certo è che qui la Storia si respira ad ogni passo…
Dal primitivo nucleo arroccato in posizione dominante, al castello medievale, agli ampliamenti difensivi del Vauban, allo smantellamento ordinato con il Trattato di Torino del 1698, si sono scritti in questi luoghi, infatti, interi capitoli della storia piemontese e francese, e villa “Le ortensie di Carlotta” si trova proprio dove un tempo sorgeva la cosiddetta cittadella fortificata, e più precisamente sul bastione angolare rivolto ad oriente.
Innumerevoli Savoia, il Richelieu, d’Artagnan, e il povero Nicolas Fouquet (sì, proprio il Sovrintendente generale delle Finanze di Luigi XIV) passarono di qui e, anzi, il Fouquet ci rimase prigioniero sino alla morte, “colpevole” di aver rivaleggiato con il re di Francia nell’ostentazione di ricchezze (lo straordinario castello di Vaux-le-Vicomte e i suoi meravigliosi giardini, questi ultimi opera rivelatrice del talento di Le Nȏtre). Dopo lo smantellamento del sistema difensivo (clausola imprescindibile per la restituzione di Pinerolo al Ducato di Savoia), la città si riappropriò progressivamente delle aree collinari fortificate, riconvertendo taluni edifici ad uso civile e costruendone di nuovi, ma le tracce della fortezza reale del Richelieu si indovinano ancor oggi nei muraglioni di sostegno dei terrapieni, nelle curve a gomito delle vie (che ricalcano l’andamento spigoloso dei bastioni), e nei perimetri dei confini di proprietà, adagiati sull’originario tracciato a stella.
Villa “Le ortensie di Carlotta” fu pertanto costruita, tra la fine del ‘700 e l’inizio del secolo successivo, su una delle privilegiate terrazze-belvedere deputate un tempo alla difesa, mentre il giardino, che si sviluppa intorno ad essa per circa 3000 m2 , fu verosimilmente realizzato, così come lo vediamo oggi, agli inizi del ‘900, periodo d’oro della belle époque cittadina, con i suoi circoli Ufficiali, la Scuola di Cavalleria, i ricevimenti mondani, e le evoluzioni equestri del Capitano Caprilli.
Tra le due guerre l’intera proprietà conosce abbandono e declino e dobbiamo attendere fino all’inizio degli anni ’70 per scrivere un nuovo esaltante capitolo della sua storia. Sono gli anni in cui l’attuale proprietario decide di ristrutturare l’edificio per dimorarvi stabilmente, e, appassionato di piante e di collezionismo botanico, porta a nuova vita anche il giardino, ripulendo e salvando, ripristinando l’elegante tracciato all’italiana, ridisegnando ex-novo alcune parti andate perdute (come il parterre ad est, quello custodito da un’enigmatica, acefala, vestale), e introducendo rose, peonie, clematidi, ed un gran numero di specie e varietà di ortensie. Alla fine ciò che egli restituisce è un autentico gioiello architettonico e botanico, un giardino dalla personalità forte e seducente dove le proporzioni armoniose tra gli spazi aperti e la cortina arborea, l’uso attento dei punti focali (statue e urne d’epoca in pietra serena), e il magnifico contrasto tra i piani orizzontali vuoti e le parti cesellate dal bosso sono elementi peculiari e distintivi.
Ci attraggono subito, poco oltre l’ingresso, le nitide geometrie del parterre a oriente della villa: realizzato dallo stesso proprietario in occasione di lavori di sistemazione dell’ala est, 25 anni or sono, si sposa perfettamente con il resto del giardino, ed è dominato da un imponente glicine-scultura e da una altrettanto imponente statua acefala su piedistallo, sulle cui origini e sul cui significato perdura il mistero. Ma la severità delle linee e il gioco sommesso dei verdi, qui preminenti, sono ben presto interrotti da un’esuberante, sonora e allegra compagnia di ortensie: rosa e rosse, bianche, azzurre e malva, macrophylla e serrata, si intrufolano tra i panciotti azzimati dei bossi e dei tassi, si arrampicano sul declivio terrazzato, e si spingono sino al limite settentrionale della proprietà; fra le tante riconosciamo: Hydrangea macrophylla ‘Libelle’, H. m.’Otaksa’, H. m. ‘Leuchtfeuer’, H. m. ‘Albrecthsburg’, H. m. ‘Europa’, H. m. ‘Möwe’.
Tornando sui nostri passi, non senza aver notato come l’andamento della balaustra ricalchi perfettamente il disegno dei bastioni, ci ritroviamo poi sul piazzale principale, davanti alla facciata sud della villa: qui lo scenario è grandioso e raccolto insieme, e non si può che ammirare in silenzio lo spettacolo offerto dal grande prato formale, dalle essenze arboree che celano e svelano a tratti la città sottostante e il profilo della chiesa di S. Maurizio, dal parterre secolare con le sue volute morbide e austere.
Imponenti magnolie sempreverdi, palme e cipressi di Lawson forniscono qui ombra e protezione alle ortensie più rare e alle varie specie collezionate nel corso degli anni. Oltre alle cultivar preziose e poco note, in questa parte della proprietà fanno a gara per sorprenderci ed affascinarci l’ingresso monumentale, il labirinto di bosso, la serra ottocentesca (sommersa di lavanda e rigogliose piante di agrumi), i velluti ricchi e burrosi di Hydrangea quercifolia ‘Harmony’, le opalescenze globose della sempre straordinaria H. arborescens ‘Annabelle’… Infine, paghi, storditi da tante meraviglie, ci lasciamo andare sui cuscini di un invitante salottino ombreggiato, ma è una breve sosta, poiché gli occhi e lo spirito volano intorno, alla ricerca delle leggi nascoste che ordinano questa straordinaria armonia, fatta di geometrie rigorose e di libertà informale e, soprattutto, di passione.
Villa “Le ortensie di Carlotta” è partner ufficiale Residenze d’Epoca; il parco annesso è aperto al pubblico, in occasione della fioritura delle ortensie, le ultime due domeniche di giugno, ma, nel periodo compreso tra le giornate di apertura previste, sono possibili visite infrasettimanali per gruppi e su prenotazione.
Per maggiori informazioni: 335 1228781 – www.leortensiedicarlotta.it