ITALIA – ROMAGNA Villa Fantini nel forlivese

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Il gusto ricco della Romagna/Toscana è tutto scritto nella formalità divertita e sorprendente di questo giardino a balze, alto sul panorama appena appoggiato al loggiato a fasce della limonaia

Nel corso principale dell’antico comune di Tredozio, fra le dimore settecentesche, Palazzo Fantini, alza l’eleganza delle simmetrie su quattro piani in barocchetto toscano stemmati “da un gallo marmoreo passante, membrato, imbeccato, barbato e muovente in un campo” così descritto dall’avvocato Gianfranco Fontane, discendente e attuale proprietario del complesso. La bella facciata, voluta da Lorenzo Maria Fantini, raccordò il corpo centrale agli edifici laterali più antichi secondo l’uso architettonico dell’epoca.

Dopo il portale a volta, la corte d’onore accoglie con un gioco di bossi intagliati, salvie rosse, sculture contemporanee e una fonte per piante acquatiche, graminacee e ninfee, intorno, arricciati di pelargoni, gli ingressi privati in liberty e neogotico fine ‘800 e una serie di edifici un tempo pertinenze agricole, oggi museo della civiltà contadina.

Lucy Fontane mi accompagna fra i colori e le atmosfere “all’italiana” del giardino ottocentesco sopraelevato, seguito con infinita passione da suo marito.

Terrapieno terrazzato il giardino inizia recinto da una murata con agavi, hoste, aspidistre e si allarga in spirali colme di sorprese vegetali che lo innalzano fino alla fascia boschiva più alta.
Un viale di ghiaia raccorda i diversi episodi del paesaggio botanico: intagli topiari di bosso, tasso, cipresso, ordinate zolle di prato accese da mezzelune e arabeschi di begonie, arbusti rotondi da fiore e da foglia e l’ellissi di bosso intorno alla vasca delle ninfee.

Al centro, di fronte al loggiato della limonaia, si allunga l’ovale concentrico del parterre con un ricamo vegetale di bosso, sassifraga e curiosa stachis lanata, detta orecchie di agnello, limoni in conca e collezioni di rose antiche, oltre 100 esemplari, a tema come la Rosa chinensis ‘Mutabilis’. A destra della serra degli agrumi, d’estate appuntamento per concerti ed eventi, si sviluppa la risalita delle terrazze degradanti ritmate da spalliere, una vivida collezione di dalie, virgole di begonie, cuscini di stagionali e diverse forme di sculture vegetali.

L’orto delle aromatiche, di recente progettazione, raduna nelle geometrie trapezoidali separate dal bosso, nepeta, vinca, camedrio, dragoncello, menta, timo, alloro, ruta, santoreggia, salvia, achillea, rosmarino, rafano, origano e molte altre.

Da qui il territorio sale l’ombra del “selvatico” fra spalliere di sempreverdi, sedili di pietra. Lecci, sequoie, ippocastani, cedri, querce, tigli, svettano su acacie, robinie, agrifogli e fanno ombra al sottobosco di ciclamini, viole, margherite, primule, maonie e viburni che annidano un’edicola votiva. In cima, protetto dalla cresta delle mura, il “giardino roccioso”, romantico elemento decorativo dell’800, regala l’emozionante vista aerea sull’intero ricamo del paesaggio sottostante.
Villa Fantini è a Tredozio (Forlì) in via XX Settembre, 8
Visite al giardino durante il fine settimana su appuntamento
http://www.palazzofantini.net/

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