Interazioni tra erbe e farmaci

di

  • Condividi

 

I vegetali possono potenziare gli effetti dei medicinali, annullarne l’efficacia o favorire l’insorgere di controindicazioni: è quindi importante, quando si segue una terapia medicinale, fare molta attenzione alle erbe che si ingeriscono.

Farmaci anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici

Alcune erbe hanno un effetto simile a quello dei farmaci anticoagulanti e ne potenziano l’effetto, possono quindi procurare emorragie se assunti contemporaneamente. Alcuni esempi: la curcuma (Curcuma longa), specie officinale con proprietà digestive e carminative; il ginkgo (Ginkgo biloba) le cui foglie sono usate per prevenire la trombosi, l’arteriosclerosi e le microangiopatie; l’olmaria (Spiraea ulmaria) le cui sommità fiorite ed il rizoma sono diuretiche e antinfiammatorie; l’aglio (Allium sativum) con proprietà antimicrobiche e fluidificanti del sangue.

Farmaci antidiabetici, ipoglicemizzanti

Se si sta seguendo una terapia medicinale per abbassare il tasso di glicemia è necessario correggere il dosaggio del farmaco, se contemporaneamente si assumono piante ad azione ipoglicemizzante, come ad esempio, la bardana (Arctium lappa), in genere impiegata per le sue proprietà depurative, ma in grado anche di ridurre il tasso glicemico; il ginseng (Panax ginseng), che migliora il rendimento fisico e mentale, rinforza le difese immunitarie, e riduce leggermente il tasso di glucosio nel sangue; il leleuterococco (Eleutherococcus senticosus), pianta che aiuta a sopportare meglio le fatiche psico-fisiche, ma riduce anche la glicemia.

Farmaci sedativi del sistema nervoso

Se si associa una terapia di farmaci sedativi con estratti di valeriana (Valeriana officinalis), si potrebbe creare un sinergismo ed avere un eccessivo effetto calmante.

Farmaci immunosoppressori

Dopo un trapianto, quando si è costretti a sopprimere le difese immunitarie con farmaci immunosoppressori, per evitare il rigetto, non assumere ginseng e eleuterococco e nessuna delle tre specie di Echinacea in commercio (E. purpurea, E. angustifolia e E. pallida), tutte specie con proprietà immunostimolanti aspecifiche, perché l’uso contemporaneo ridurrebbe l’efficacia dei farmaci ed aumenterebbe le probabilità di rigetto.

Farmaci contro l’acidità gastrica

Se si assumono farmaci per curare l’eccesso di acidità gastrica, evitare il consumo di achillea (Achillea millefolium) le cui sommità fiorite in tisane vengono usate contro la dismenorrea e la colite spastica; e l’assunzione dell’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens), antinfiammatorio e antidolorifico nelle malattie reumatiche.

Farmaci per il malfunzionamento della tiroide

Se si soffre di ipertiroidismo evitare il consumo di ogni tipo di alga, tra cui anche il Fucus vesiculosus che si trova in molti prodotti dimagranti. Mentre per l’ipotiroidismo, è sconsigliato l’uso di Melissa officinalis, pianta aromatica, che normalmente viene usata a scopo sedativo ed antidepressivo.

Farmaci per l’ipertensione

Se si segue una cura farmacologia per abbassare la pressione arteriosa, è opportuno evitare l’assunzione di erbe che favoriscono la perdita di potassio con conseguente ritenzione di liquidi e di sodio, come ad esempio, la liquirizia (Glycyrrhiza glabra), e moderare l’uso di erbe con effetto tonico stimolante sul sistema nervoso, come il ginseng (Panax ginseng) e l’eleuterococco (Eleutherococcus senticosus), due specie adattogene, che agevolano, cioè, la sopportazione dello stress psico-fisico.

Farmaci antiaritmici, glucosidi digitatici

Per chi ha problemi cardiaci e fa uso di farmaci antiaritmici a base di glucosidi digitatici, dovrebbe evitare il consumo di alcune erbe che modificano l’equilibrio acido-base e idrosalino nell’organismo, tra cui la liquirizia (Glycyrrhiza glabra), la verga d’oro (Solidago virgaurea), ed alcune piante ad azione lassativa come la senna (Cassia angustifolia) e la frangula (Rhamnus frangula). Mentre l’uso del biancospino (Crataegus monogyna) è sconsigliato in quanto ne potenzierebbe l’effetto.

Per qualsiasi farmaco

Alcune piante possono ridurre o alterare l’assorbimento dei medicinali e modificandone l’efficacia: il pompelmo (Citrus maxima) contiene flavonoidi in grado di inibire gli enzimi intestinali che metabolizzano i farmaci; l’altea (Althaea officinalis) contiene nelle radice mucillagini che formano una certa viscosità che rende i medicinali meno assimilabili; l’iperico (Hypericum perforatum) contiene nelle sommità fiorite alcuni principi attivi come l’ipericina, l’iperforina ed i flavonoidi, utili per il trattamento degli stati ansiosi e delle lievi depressioni, ma interagisce anche con degli enzimi che metabolizzano i farmaci, compresi i contraccettivi orali, riducendone l’effetto terapeutico.

(Foto di Mario Giannini)

Logos Publishing Srl - P.IVA e C.F. 02313240364 - REA Modena No. 281025 - C.S. 42.200 Euro
strada Curtatona n.5/2, 41126 Modena (MO), Italia