
Suggerimenti biodinamici per evitare i danni
La presenza degli animali selvatici è di buon segno per l’ecologia urbana, tuttavia in alcuni casi occorre limitare i danni e trovare rimedi congrui al contesto ambientale e al rispetto degli ecosistemi. Danni lievi ma fastidiosi sono provocati a volte da merli, gazze, cardellini, picchi, colombi, sopratutto nel contesto urbano, mentre in quello rurale o extraurbano sono causati da fagiani, caprioli, cinghiali, lepri, topolini di campagna.
Il controllo dei merli
I merli, simpatici e molto astuti, nelle prime ore del mattino sono in grado di mettere sottosopra la pacciamatura di corteccia di intere aiuole o fioriere appena allestite; occorre allora scegliere della corteccia di grosso spessore, o del lapillo vulcanico di grosso diametro, così da rendere più difficoltoso il razzolare del merlo in cerca di luoghi freschi dove trovare lombrichi o altre larve. Possiamo dissuadere i merli anche con appositi fantocci raffiguranti uccelli rapaci, anche se si tratta di un rimedio di breve durata, perché i volatili si abituano presto a queste presenze. È sicuramente più efficace liberare il gatto domestico nelle prime ore del mattino…
Il controllo delle gazze
Le gazze sono utili perché si nutrono di sostanze morte nel giardino, ma quando si avvicinano all’orto mangiano, strappandole dal suolo, le giovani piantine e ancor peggio, quando si avvicina la maturazione dei frutti, beccano qua e là il frutteto, rendendo immangiabili tutti i frutti. Quando in certi ecosistemi sono troppe, costituiscono un danno indiretto, infatti la loro presenza allontana le altre specie di uccelli, incluse le cinciallegre che si nutrono di insetti e le rondini che si nutrono in particolare anche di zanzare. Un rimedio è quello di individuare il luogo dove vanno a dormire o a nidificare, per poi disturbare con suoni o fesci di luce. Alcuni comuni, in collaborazione con la guardia forestale, organizzano gabbia apposite per catturarle e limitarne così il ripopolamento.
Chi ha un orto in contesto rurale se trova piume o residui di carcasse segno di banchetti di rapaci durante la notte, basterà che esponga i ciuffetti di piume per creare un deterrente visivo molto efficace.
Il controllo di cardellini, fagiani e piccioni
Il controllo dei cardellini e dei fagiani riguarda chi ha un orto, o chi ha appena seminato fiori. Basterà semplicemente mettere delle reticelle a protezione dei giovani germogli, da togliere quando le piante saranno un po’ cresciute. I piccioni oltre a beccare le giovani piante, si posizionano su rami o cornicioni e rilasciano una quantità di guano che può compromettere il prato sottostante. Ci si difende mettendo appositi dissuasori, sorta di piccoli aghi che impediscono ai volatili di posarsi, o posizionando fari luminosi dotati di timer che all’imbrunire si accendono puntando sui luoghi di pernottamento.
Il controllo del picchio
Il picchio non fa danni alle colture ed è straordinariamente utile, ma a volte in cerca di larve prende di mira portoni, finestre, gazebo ed altre strutture in legno, crivellando di buchi. Si possono allontanare posizionando nei pressi del legno (e cambiandogli posto una volta alla settimana) dischetti metallici, come CD: i riflessi luminosi insospettiscono il picchio che si tiene all alarga.
Il controllo degli animali selvatici negli ambienti rurali, ecco cosa fare:
In alcuni contesti rurali una serie di animali selvatici provocano autentiche devastazioni e danni ingenti e chi si appresta a fare un giardino, un orto o un frutteto in prossimità di un bosco dovrà prevedere alcuni accorgimenti indispensabili.
Le lepri possono compromettere interi frutteti o divorare tutte le piante dell’orto.
Ci si difende recintando con apposite reti e proteggendo le piante da frutto con reticelle che in alcuni casi sono fornite gratuitamente dagli enti provinciali. Anticamente si pennellava il tronco con una mistura di calce e fiele, oggi nei centri specializzati si trovano apposite colle repellenti.
Le nutrie costituiscono un problema solo nella Pianura Padana, dove assalgono gli orti durante la notte e non lasciano nulla. Occorre recintare tutto, e chiedere aiuto agli organi provinciali che provvederanno alla loro cattura.
I caprioli nella notte possono scavalcare qualsiasi recinzione compiendo dei salti “olimpionici”, mangiano le giovani gemme e scortecciano irrimediabilmente gli alberi da frutto compromettendo la produzione.
Occorre recintare con reti alte almeno 2,5m, ma è una soluzione costosissima. In alternativa si raccolgono con un badile i loro escrementi e si sciolgono in acqua, poi si filtrano e con una pompa a spalla si irrorano più volte le piante: i caprioli sentendo il loro odore, si rifiutano di mangiare.
La presenza di cinghiali crea problemi seri, perché essi distruggono qualsiasi cosa e alterano la morfologia del terreno creando grosse buche. Solo forti e robustissimi recinti possono frenarli, o meglio ancora appositi recinti elettrici. Un forte deterrente è la presenza di cani a guardia del giardino o dell’orto.
Le arvicole o topi di campagna generalmente non danno scampo a nessun ortaggio, si possono controllare effettuando frequenti visite all’orto, perchè questi intrusi vengono disturbati dalle vibrazioni delle camminate; aiuta effettuare lavorazioni superficiali del terreno che distruggono le gallerie, o interrare panelli di ricino che fanno da repellente.
Questo vale anche per le talpe, ma in questo caso si piantano dei tondini di ferro sui quali si appendono delle lattine, il suono prodotto per effetto del vento dissuade a pascolare nel nostro giardino. Sia per allontanare i topolini di campagna che le talpe si possono mettere nelle loro gallerie pezzettini di pesce (sarde), l’odore forte agirà come efficace repellente.
Esistono altri metodi biodinamici per il controllo degli animali selvatici, come l’utilizzo delle ceneri di pelli di animali (trovati morti per cause naturali), ma la loro preparazione è complessa e l’applicazione difficile, viene quindi eseguita solo da personale specializzato.