



L’utilizzo delle leguminose nell’orto e in giardino
L’agricoltura biodinamica fondata nel 1924 dallo scienziato austriaco Rudolf Steiner elargisce una vasta serie di tecniche agro ecocompatibili che possono essere applicate nei più svariati ambiti agronomici. In particolare l’orticoltura e il giardinaggio beneficiano di queste conoscenze. Nell’orto e nel giardino ad esempio, possiamo attuare delle tecniche semplici ed efficaci per creare fertilità, piante rigogliose e sane senza inquinare e avvelenare persone o animali.
Leguminose nell’orto
Per prima cosa dobbiamo pensare al suolo come base della vita, che sia ben lavorato, profondo, fresco, permeabile e arricchito con humus biologico. Nell’orto è buona norma destinare alcune aree alla coltivazione delle leguminose (fagioli, fagiolini, piselli, fave) che hanno nelle radici particolari batteri azoto fissatori che contribuiscono alla fertilità del suolo. Pertanto è consigliabile avere sempre un terzo della superficie del proprio orto coltivata con questa famiglia di piante.
Questi ortaggi sono particolarmente generosi perché oltre a dare i frutti non provocano consumi di sostanze nutritive nel suolo, ma addirittura lo arricchiscono con le radici e anche con le parti aeree. Le paglie e le foglie di questi ortaggi possono essere tritati e interrati nei primi dieci centimetri del suolo e fungere da ottimo fertilizzante soprattutto se poi facciamo seguire delle spruzzature dei preparati biodinamici 500k* e Fladen colloidale*. È bene quindi già organizzarsi per quanto riguarda la rotazione degli ortaggi e le loro consociazioni, cercando di introdurre il più possibile le leguminose.
Leguminose in giardino
Anche nel giardino è buona cosa introdurre le leguminose ovunque sia possibile. Nelle siepi possiamo usare ginestre, maggiociondoli, alberi di Giuda e altre specie importanti che potremmo adattare a specifici contesti. Anche per quanto riguarda il prato potremo scegliere delle zone dove seminare del trifoglio nano o nanissimo al posto delle classiche graminacee. Bastano piccole aree che però hanno un grande influsso su tutto il giardino. Anche in questo caso è bene spruzzare a primavera il preparato 500k* ed il Fladen colloidale* con lo scopo di stimolare in maniera naturale l’attività biologica del suolo. Per quanto riguarda il prato i residui organici del prato di trifoglio insieme alle foglie degli arbusti sopramenzionati potranno essere compostati e in autunno distribuiti come fertilizzante naturale.
I vantaggi
Con questi semplici espedienti il terreno si arricchisce di humus, diventa morbido e profondo, trattiene il giusto grado di umidità e soprattutto nel giro di poco tempo non avremo più bisogno di concimare l’orto o il prato con prodotti acquistati dall’esterno. Noteremo anche una diminuzione del consumo idrico e risparmieremo sulla bolletta dell’acqua.
La cosa più bella è che le piante saranno più sane, non avranno attacchi virulenti di insetti e ci saranno sempre meno patologie fastidiose create da funghi e batteri. Questo perché avremo attivato una concimazione naturale in sintonia con i cicli biologici del suolo. Si attuerà in maniera naturale il ciclo dell’azoto e di altri elementi nutritivi come accade negli agro ecosistemi (ad esempio il bosco). I cibi che derivano da un orto così coltivato sono più salutari e ci daranno molte soddisfazioni.
*reperibili presso la Fondazione Le Madri, tel. 0522 666246, www.fondazionelemadri.it