








Costruzione di una piccola serra artigianale per le semine anticipate di marzo
In questo periodo si possono seminare tanti tipi di piante e con diverse modalità. Si parla di semina a letto freddo quando non vi sono fonti di calore che possano scaldare il suolo, oppure si può seminare a letto caldo fornendo il necessario approvvigionamento di temperatura al suolo. Per la semina a letto freddo si utilizzano diversi sistemi di riparo costruendo piccole serre in modo semplice e artigianale, magari con materiale di recupero. Sono tanti i modi per poter fare un piccolo semenzaio, quello che qui proponiamo è alla portata anche dei più inesperti. (disegno 1 b)
Costruzione del semenzaio
Procuriamoci un vaso rettangolare di 30×60 cm, profondo 40 e una lastra di vetro di plexiglass o di policarbonato, in alternativa si può usare un buon foglio di nylon che servirà per coprire l’intero vaso. (disegno 1 a)
Per evitare che vi siano sbalzi termici tra le radici delle piante e l’esterno (cosa indispensabile per una buona crescita delle piantine) si interra il vaso con il bordo a filo del terreno, oppure si coibenta l’interno del vaso con due cm di sughero o altro materiale isolante naturale. Quest’ultima soluzione è adatta soprattutto per un semenzaio in casa, sul terrazzo o all’interno di piccole serre non riscaldate. (disegno 1 c)
Il terriccio dovrà essere preparato con cura. Sul fondo del vaso-semenzaio metteremo prima uno strato di 4 cm di ghiaia, poi uno strato di 10 cm di terra di coltivo (terra di campo).
Il terriccio dovrà essere preparato secondo queste proporzioni : 70% di torba di sfagno di buona qualità, 25% di sabbia e 5% di un buon compost organico di origine animale (o in alternativa 5% di humus di lombrico biodinamico*)
Come prima irrigazione consiglio di utilizzare un concime liquido a base di borlanda fluida certificata per l’agricoltura biologica.
Un altro metodo abbastanza economico per avere un buon terriccio ed evitare quindi l’acquisto della torba, è quello di utilizzare un compost vegetale fatto con foglie recuperate in giardino. In questo caso però assicurarsi che sia tutto ben decomposto, poi setacciarlo per eliminare eventuali parti grossolane o ancora in fase di decomposizione. Per capire se il terriccio di foglie è pronto occorre valutarlo: esso deve profumare, essere scuro, umido e magari avere qualche lombrico al seguito; non deve emanare cattivo odore. Il compost di foglie può dare inconvenienti solo nel caso non sia ben trasformato.
Cura e tempestività di intervento sono aspetti importanti per ottenere piantine sane e robuste.
Sia che si utilizzi la torba sia si utilizzi il compost creato da noi è buona regola una volta preparato il semenzaio irrigarlo abbondantemente con acqua e microorganismi effettivi**.
Uno o due giorni prima di seminare spruzzare il preparato biodinamico 500k* al fine di ottenere un buon impulso alla radicazione delle piantine. Occorre poi comprimere piano la superficie del suolo con una piccola tavoletta di legno di 10×20 cm, per livellare il terriccio ed evitare che sia troppo soffice. Dopodiché si semina e si ricopre il seme con uno strato di terra pari alla sua altezza. Il terriccio adoperato per la copertura deve essere morbido e friabile; lo si comprime poi ancora leggermente con la tavoletta di legno, perché il seme deve aderire bene alla terra.
Successivamente si passa all’irrigazione utilizzando un semplice spruzzino nebulizzatore e non un innaffiatoio che con l’acqua a pioggia sposterebbe la terra e i semi. Annaffieremo così fino alla crescita completa delle plantule, irrigando una o due volte al giorno, naturalmente non nelle ore più calde. L’acqua deve essere a temperatura ambiente (a 20-25 °) e assolutamente non fredda.
Nelle giornate soleggiate è’ importante alzare il coperchio trasparente del semenzaio per far circolare l’aria ed evitare che il sole diretto lessi le piantine e le faccia filare.
E’ buona cosa dopo la semina stendere una leggera spolverata di perlite, reperibile nei garden specializzati. Essa impedisce che si formino alghe e funghi sulla superficie del suolo, qualora questo non si asciughi in tempi ottimali e resti troppo bagnato. Per evitare la formazione di alghe, funghi o batteri superficiali e dannosi, si può introdurre nell’acqua di irrigazione dello spruzzino un decotto di quecia di corteccia di quercia.
Preparando il semenzaio in questo modo e avendo cura di metterlo in una posizione ben soleggiata e magari al riparo dai freddi venti del nord si possono ottenere ottime piantine, ma non solo. Si possono coltivare anche tantissimi tipi di ortaggi. Si può prendere confidenza coltivando rucola, insalata da taglio, radicchio da taglio e ravanelli, per ottenere cibo sano fatto con soddisfazione e dalle nostre mani. (disegno 2 a, 2 b, c c)
Decotto di quercia
Ci si procuri una piccola scaglia di corteccia di quercia (Quercus robur), ne basta una piccola quantità pari ad un cucchiaino. Si prenda la corteccia che si stacca in maniera naturale con la lieve pressione delle dita. Si metta dentro ad un macinacaffè. Si può anche grattugiare con una grattugia da formaggio, se ne prenda un cucchiaino raso e la si metta a bollire per cinque dieci minuti in due litri d’acqua. Si lasci raffreddare e si prenda mezzo bicchiere di decotto filtrato e lo si diluisca in 5 litri d’acqua. Si utilizzino questi cinque litri d’acqua per le irrigazioni all’occorrenza. Il decotto rimanente potrà essere impiegato con la stessa modalità nell’orto e nel giardino. (disegno 3)
* reperibile presso Fondazione Le Madri tel. 0522 666246, www.fondazionelemadri.it
** reperibile presso Biosipuò tel. 349 5587577, info@biosipuo.it
I disegni sono di Daniela Baldoni