USO DEI PREPARATI BIODINAMICI

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Per favorire la crescita e la maturazione di una pianta è importante che l’apparato radicale si sviluppi adeguatamente, espandendosi il più possibile, anche in profondità. Un capillizio radicale ampio permette alla pianta di nutrirsi adeguatamente e di entrare in relazione armoniosa con l’ambiente. Per ottenere una buona qualità dei frutti o una buona resistenza alle patologie occorre quindi una crescita vigorosa delle radici.

Per il giardiniere biodinamico buone lavorazioni del suolo, adeguate concimazioni, irrigazioni ben misurate sono la base di ogni coltivazione che miri ad avere piante sane e genuine

Per generare piante forti occorre che anche il suolo sia impregnato di adeguate forze vitali, il cui sintomo spesso sono una ricca flora microbiologica attiva del suolo. Il primo passo consiste nell’irrorazione del suolo con il preparato 500 o corno letame. Il passo successivo sarà aiutare i processi di maturazione.

Preparato 500 o cornoletame
Il preparato cornoletame o 500 ha la capacità di mettere in risonanza la parte minerale del suolo con le forze cosmiche. In particolare il 500 mette in relazione i diversi composti calcarei del suolo con le forze di Luna,Venere e Mercurio, rendendo il suolo più sensibile all’azione di questi pianeti. Si attivano, infatti, particolari flore endogene del suolo che hanno una specifica attività sullo sviluppo delle radici. Questo consente alla pianta di sviluppare un numero maggiore di radici, in particolare “secondarie”. In questo modo le radici a parità di peso nei confronti di terreni non trattati hanno una maggiore superficie esplorativa. Nella pratica agricola tutto ciò si traduce in un maggior vigore, in una migliore vegetazione ma soprattutto in una maggiore resistenza alla siccità. Le piante che hanno germinato e che sono cresciute su terreno trattato con preparato biodinamico 500 da più anni sviluppano un maggior numero di semi e fiori con una forza riproduttiva molto elevata e con una germinabilità più prolungata nel tempo. Per semplificare, spruzzare il preparato 500 è il presupposto dell’aumento della fertilità del suolo per rendere le piante più forti e vigorose, se coadiuvato da delle pratiche agronomiche svolte con saggezza.

Modalità per una buona efficacia del preparato 500
Il preparato biodinamico 500 si spruzza a gocce grosse sul suolo nel pomeriggio-sera e deve poter toccare il terreno in modo uniforme come una leggera pioggerellina. E’ importante che non vi sia vento e che il suolo sia umido. È bene quindi aspettare dopo una pioggia o preventivamente inumidire il suolo per almeno tre-quattro cm. Il preparato deve essere dinamizzato per un’ora, agitandolo vorticosamente in un senso, poi bruscamente nell’altro verso, è importante creare un vortice profondo eseguito con energia. Il preparato deve essere di ottima qualità, leggermente umido e provenire da centri specializzati*, se non ci sono i presupposti di qualità, l’intera procedura potrebbe essere inefficace. L’approssimazione e la superficialità ne farebbero una pratica inutile vanificando tutti gli altri sforzi.

Utilizzo del 500
Si usa spruzzato sul terreno prima delle semine e per il bagno delle sementi. È molto efficace anche per il bagno della radice prima dei trapianti e nella miscela della pasta per tronchi.
Si può impiegare il 500 classico o il 500 compostato, entrambi nella dose di 120 g per 30 litri d’acqua. L’impiego del liquido in base alla superficie può essere molto variabile. Da un piccolo orto fino a 10.000 mq. Non ci sono problemi di sovradosaggio. **
E’ consuetudine distribuire il 500 ad inizio autunno e inizio primavera o in altri periodi e in ogni caso rispettando le condizioni di umidità e le fasi di sviluppo dei processi microbici del terreno. Si consiglia almeno 4-6 volte l’anno.

* I preparati biodinamici si trovano presso Fondazione Le Madri tel. 0522 666246 www.fondazionelemadri.it
** Informazioni più specifiche si possono trovare nel “Calendario biodinamico delle semine e delle lavorazioni 2013” a cura di Paolo Pistis presso la Fondazione Le Madri.

Il preparato biodinamico “501” o cornosilice
È polvere di quarzo sottoposta a trattamento energizzante e rivitalizzante, agevola i processi di assorbimento della luce solare e aiuta la maturazione. Permette alla pianta di collegarsi con le forze di Marte, Giove e Saturno. Si spruzza sulla parte aerea delle piante ogni qual qualvolta si voglia portare “luce e qualità” ai frutti o agli organi destinati all’alimentazione. Sulle piante ornamentali favorisce la formazione di fiori, permette una buona elaborazione della linfa inducendo nella pianta una maggiore resistenza ai funghi e agli insetti. Le dosi sono di circa 2 g per ettaro in circa 30 l di acqua paragonabili a circa mezzo cucchiaino da caffè. Per frutteti e altri sistemi di coltivazione che necessitano di più acqua le dosi aumentano in proporzione: 4 g per 60 l di acqua per ettaro.

Preparazione e modalità d’uso del 501
Si usa previa attivazione con dinamizzazione, nelle stesse modalità del cornoletame. Si spruzza di mattina presto al sorgere del sole, nebulizzando finemente sulle foglie. Evitare le ore oltre le 11.00 del mattino pena il rischio di macchie e bruciature; dinamizzare nei giorni consigliati dal calendario biodinamico rispettando l’organo che interessa: radici, foglie, fiori e frutti. Dopo la dinamizzazione utilizzare entro 2 ore, dopodiché perde efficacia e non si conserva. Deve essere spruzzato sulle piante quando il terreno è già stato irrorato con il corno letame, in caso contrario produce un processo di invecchiamento repentino della pianta.

Utilizzo del 501
Il 501 sugli ortaggi va dato solamente quando c’è l’accenno spontaneo della pianta alla maturazione dei frutti o alla maturazione degli organi eduli (ad esempio carote che iniziano a colorare o nelle piante ornamentali quando stanno ingrossando le gemme a fiore) e quando la pianta raggiunge una certa forma. Quando inizia la fase fenologica della maturazione o nel caso di piante aromatiche e medicinali quando inizia il tempo balsamico. Nel caso ci sia una maturazione a scalare come in pomodori, melanzane, zucchine ed altro, il 501 va dato dopo la raccolta del primo frutto. In seguito andrà irrorata la pianta 2 o 3 volte durante il ciclo vegetativo. Si irrora il 501 dopo lo stacco del primo frutto per consentire alla pianta di radicarsi ulteriormente alla terra (naturalmente vi sono anche delle eccezioni). In un piccolo orto può succedere che vi siano molte colture in atto e non sempre è possibile dare il 501 nel momento esatto. Per cui spesso si sceglie l’irrorazione più propizia al maggior numero di ortaggi presenti favorendo le più diverse colture ma in altri casi sfavorendone altre. Starà all’orticoltore sviluppare il buonsenso dell’operazione. Le coltivazioni così trattate non solo saranno più produttive, ma il valore alimentare prodotto sarà straordinariamente elevato: i frutti saranno più gustosi, più saporiti, più digeribili e più conservabili.

La biodinamica si applica per il sostegno pratico all’essere umano e al contempo per la salvaguardia dell’ambiente.

 

I disegni sono di Daniela Baldoni

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