… L’ A, B, C delle buone maniere

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Addestramento e comandi base

 

Quando si adotta un cane, che sia un cucciolo o un animale adulto, è importante fin dal primo momento stabilire delle regole base per garantire una felice convivenza tra noi e il nostro amico a quattro zampe.

Ciò che gli si permette di fare nel primo periodo dal suo arrivo a casa, diventerà per lui un’abitudine difficile da eliminare in futuro, occorre quindi essere intransigenti su dove può e non può andare, come ad esempio divani e letti, su quali siano i momenti di divertimento, sfogo e quelli di tranquillità, su ciò che può essere utilizzato come gioco e su ciò che invece sarebbe meglio evitare di mordicchiare e distruggere.

 

Chiariti i primissimi concetti da applicare al suo arrivo, bisogna sapere che ci sono diversi metodi di addestramento. Alla base, però, di ognuno di questi sono sempre presenti i tre criteri fondamentali: ripetizione, gratificazione e punizione.

I tre criteri devono essere applicati in modo paritetico: se il cane attua un comportamento giusto deve essere premiato se invece il comportamento è sbagliato deve essere punito. Un tempo per punizione si intendeva una punizione corporale, oggi invece ci riferiamo ad un rimprovero, il quale deve essere caratterizzato da un esclamazione vocale chiara e decisa, di solito si utilizza un bel “NO!” impartito con autorità.

Se il comportamento è stato giusto il cane deve essere invece premiato, la ricompensa deve avvenire alla fine dell’esercizio/comando richiesto e può essere costituita da un bocconcino, un complimento o un gioco.

In questo modo il cane associa l’azione richiesta alla ricompensa e attraverso il meccanismo della ripetizione memorizza che eseguire il comando richiesto è per lui fonte di piacere. Il comportamento vietato viene invece punito all’istante sgridando il cane. La punizione ha lo scopo di inibire psicologicamente un’azione negativa. Il cane in tal modo assocerà un ricordo negativo ad ogni comportamento negativo e tenderà a non ripeterlo di nuovo.

L’immediatezza è indispensabile nell’addestramento, perché dopo qualche secondo dalla fine di un’azione il cane la dimentica, quindi se viene sgridato uno o due minuti dopo non riuscirà ad associare l’azione negativa alla punizione. Il criterio della ripetizione è alla base di ogni sistema educativo, richiede pazienza e dedizione e mira a consolidare la memorizzazione dei comandi impartiti.

 

È importante stabilire le regole fin dal primo momento

 

Vieni!

Veniamo ora ai comandi base che il cane dovrà imparare, primo tra tutti il “vieni”, questo è considerato un comando salva vita, che permetterà di richiamare il cane a noi se si troverà in una situazione pericolosa, se si sarà allontanato eccessivamente o se si starà avvicinando ad un possibile rischio.

Insegnamo questo comando in un’area recintata in modo da poter liberare l’animale in tutta sicurezza, dopo di che allontaniamoci da lui e richiamiamo la sua attenzione chiamandolo per nome, appena inizierà a dirigersi verso di noi pronunciamo il comando “vieni” e appena ci raggiunge premiamolo.

 

Seduto!

Comando “seduto”, ogni tanto è necessario fermarsi, per una pausa durante una passeggiata, per aspettare il verde davanti al semaforo o se ci si trova in una situazione in cui il cane deve stare fermo e tranquillo. Insegnamoglielo in un luogo tranquillo, ponendoci davanti al cane, con un piccolo premio in una mano e portiamolo sopra la sua testa in modo tale che seguendola con gli occhi sia così indotto a sedersi.

 

Fermo!

Comando “fermo”, è utile in molte situazioni, soprattutto quando si incrociano altri cani durante la passeggiata per evitare che ci trascini da loro o quando ci si trova in prossimità di aree pericolose. Il comando “fermo” può essere insegnato dopo l’apprendimento del comando seduto, di solito senza troppe difficoltà, allontanandoci dal cane con la mano tesa verso di lui in segno di stop. E’ importante essere molto attenti e sgridare subito il cane appena da cenno di muoversi, in modo tale che mantenga la posizione fino a quando lo riteniamo opportuno.

 

No!

Comando “no”, è probabilmente il comando più immediato per il cane, deve essere esclamato con fermezza ogni qualvolta il cane sta compiendo un’azione che non vogliamo faccia. Sono innumerevoli le situazioni in cui potremo utilizzare questo comando, ricordiamoci sempre che se il cane si ferma e smette di compiere l’azione incriminata dovremo premiarlo anche solo con un complimento in modo tale che capisca di aver fatto una cosa giusta.

Dopo che il nostro cane avrà imparato i comandi base potremo sbizzarrirci insegnandoli qualsiasi cosa desideriamo, il momento di addestramento deve essere per noi e per il cane motivo di gioia e appagamento, è un tempo che condividiamo e utilizziamo per creare con lui un rapporto sempre più profondo. Ricordiamoci durante l’addestramento di fare delle pause per permettere a noi e al cane di rilassarci e di distrarci per poi ricominciare l’addestramento con la massima concentrazione.

 

AMBULATORIO VETERINARIO “XX SETTEMBRE”

Dott. Adriano Artoni Dott. Mauro Martini

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