Ghiandaia

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Un tempo poco comune la ghiandaia (Garrulus glandarius) è uno degli uccelli che meglio hanno saputo adattarsi ai cambiamenti apportati dall’uomo all’ambiente sfruttando spesso spazi nuovi quali parchi, giardini, e la vicinanza agli insediamenti come occasione per procacciarsi cibo e rifugio. Uccello tipico dei boschi, ed in particolar modo dei querceti, dal piano al monte, si trova spesso a saltellare sul prato dei giardini dove trova vermi, semi, bacche e protezione da gazze e cornacchie che ne depredano i nidiacei.

Oggi piuttosto comune è uno degli uccelli più facilmente riconoscibili per le dimensioni tutt’altro che trascurabili (34 cm di altezza e 54 cm di apertura alare), per la livrea colorata e per la modalità di volo che prevede partenze da terra con rapidi tratti ascendenti verso la vegetazione dove trova rifugio. Uccello abbastanza timido una volta individuata la presenza dell’uomo tende a nascondersi e frequenta le mangiatoie invernali solo quando deserte.

Il piumaggio, uguale in tutto e per tutto nei due sessi, a terra è poco vistoso quando predomina il color di fondo nocciola sfumato in toni più accesi, una volta in volo, ad ali spiegate, si manifesta in tutto il suo splendore evidenziando le barrature nere e azzurre delle copritrici, le remiganti bianche e nere, la coda nera che contrastano nette con il colore del corpo. Il becco e i grandi occhi tondi sono scuri, nera la picchiettatura della fronte, bianca la gola ornata lateralmente di nero.

Diffuso in tutta Europa ad eccezione dell’area baltica e dell’Islanda ha carattere stanziale assumendo soltanto dopo l’involo dei piccoli un habitus erratico. Le migrazioni invernali, ed il conseguente incremento nelle nostre regioni di questi uccelli, riguardano le sole popolazioni del Nord Europa.

La dieta della ghiandaia è molto varia e questo le permette di potersi adattare ad ambienti diversi. Si nutre di vegetali, in autunno, ad esempio, predilige le ghiande, ma non disdegna all’occasione anche prede animali, le uova di altri uccelli in primis.

Il nido è di norma collocato su di un pino o altra conifera ben esposta alla luce. Ad un’altezza di circa quattro metri da terra la ghiandaia forma un nido abbastanza grande e di forma esternamente non troppo curata, costruito ammucchiando rametti, muschio, erba secca e materiali diversi. Nei giardini può nidificare anche nelle siepi in mancanza di conifere oppure se queste sono già state occupate dalle più combattive gazze.

Ogni coppia produce una sola nidiata nell’anno perché i piccoli una volta involatisi dal nido restano insieme ai genitori. La femmina depone al massimo sette uova, più normalmente cinque, lunghe poco più di 3 cm con il guscio a colorazione finemente puntinata. La cova, ad opera di entrambe i genitori, dura due settimane e mezzo, e tre settimane dopo la schiusa i piccoli abbandonano il nido.

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