Wisteria brachybotry

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Il glicine è il rampicante più conosciuto e forse più amato dagli appassionati di giardinaggio, ma qualcuno rinuncia a piantarlo perché teme la sua invadenza vegetativa. C’è però un gruppo di glicini che crescono meno del glicine comune e sono precoci e generosissimi nella fioritura, si possono quindi piantare senza problemi quando si teme che il nostro glicine diventi troppo invadente. Questo gruppo arriva dal Giappone, si chiama Wisteria brachybotrys (il glicine giapponese) un nome un po’ difficile nella pronuncia che in greco significa “a fiore corto”. I grappoli delle varietà appartenenti a questa specie sono tozzi e lunghi solo 15/20 cm mentre i singoli fiori al contrario sono molto grandi, anche i bocci sono grandi e quando iniziano ad aprirsi fanno un effetto straordinario.

Solo quattro varietà

Al momento sono reperibili nei vivai italiani quattro varietà. Una bianca, una rosa, una viola ed una lavanda con le foglie gialle.

La varietà bianca si chiama Wisteria brachybotrys ‘Shiro Kapitan Fuji’ ed ha i fiori profumatissimi, di un bianco assolutamente puro. Veramente questa non è una novità perché nel lontano 1913 fu presentata al Chelsea Flower Schow col nome di  Wisteria venusta e quindi non è una pianta nuova, ma è rimasta rara e sconosciuta sino a che per il glicine non sono state messe a punto le  tecniche di innesto che si usano oggi.

Recentissima è invece la varietà a fiori rosa che si chiama Wisteria brachybotrys ‘Showa Beni’ profuma un po’ meno della bianca e il colore è di un rosa pastello molto forte.

Interessante anche la varietà viola che si chiama Wisteria brachybotrys ‘Ykoyama fuji’, sono soprattutto spettacolari i suoi bocci mentre iniziano ad aprirsi.

L’ultima arrivata in ordine di tempo è una varietà a fiori blu lavanda che ha le foglie della prima vegetazione primaverile di colore giallo. E’ stato Gianfranco Giustina, capo giardiniere del giardino botanico dell’Isola Madre a segnalare che nel giardino della ‘sua’ isola c’era un glicine con questa curiosa caratteristica. Le piante che possiamo trovare nei garden sono tutte figlie di quella pianta della quale non sono state trovate precedenti descrizioni botaniche per poterla classificare e così nell’anno 2001 le è stato dato il nome commerciale di Wisteria brachybotrys ‘Golden Dragon’.

Le esigenze sono come per gli altri glicini

I glicini della specie Wisteria brachybotrys hanno le stesse esigenze colturali di tutti gli altri glicini, devono avere un sostegno per potersi arrampicare, sono adatti per essere allevati a spalliera, a parete, su una colonna, coltivati in vaso o a cespuglio. Non sono adatti invece per coprire un grande pergolato perché crescono 5/10 metri o poco più. Come tutti gli altri glicini amano il sole e non tollerano i terreni calcarei.

Sinonimi

Alcune varietà di glicini hanno dei sinonimi, spesso più di uno e questo può ingenerare confusione, anche due delle varietà menzionate in questo articolo non sfuggono a questa regola.

I sinonimi di Wisteria brachybotrys ‘Shiro Kapitan Fuji’ sono: W. brachybotrys ‘Alba, W. ‘Shirobana Yama Fuji’, W. Venusta, W. venusta ‘Shiro Kapitan’.

I sinonimi di Wisteria brachybotrys ‘Showa Beni’ sono: W. brachybotrys ‘Aka Capitan’, W. brachybotrys ‘Akebono’, W. brachybotrys  ‘Alborosea’.

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