






Brassavola nodosa è una pianta graziosa di piccole dimensioni e di aspetto compatto per via delle foglie cilindriche che crescono ravvicinate una all’altra. All’apice di ogni nuova foglia si sviluppa un’infiorescenza che porta da 2 a 5 fiori a forma di stella, grandi da 12 a 15 centimetri, di colore verde chiaro con un grande labello bianco punteggiato di porpora. Poichè i fiori sono di lunga durata e le vegetazioni che recano le infiorescenze maturano in diverse epoche, una pianta adulta di Brassavola nodosa fiorisce 3 o 4 volte all’anno, e gli esemplari più grandi sono in fiore pressoché ininterrottamente.
Quando nel 1991 ho incominciato a ibridare e seminare orchidee mi sono subito reso conto delle potenzialità da stallone di Brassavola nodosa. Questa specie di facile coltivazione trasmette infatti ai suoi discendenti la taglia compatta della pianta e la grandezza dei fiori, la capacità di fiorire più volte l’anno, la lunga durata dei fiori, l’aspetto curioso delle foglie e in parte anche il profumo notturno. Nel corso di questi anni l’ho incrociata con Cattleya, Diacrium, Epidendrum, Laelia, ecc. ottenendo una gamma notevole di ibridi con l’inconfondibile aria di famiglia di Brassavola nodosa, ma caratterizzati dai molti colori ereditati dagli altri genitori: bianco, giallo, arancione, rosso o con bellissime combinazioni bicolori, rigate o punteggiate. Alcuni miei ibridi sono probabilmente nuovi o comunque mai registrati, come è il caso della mia Brassolaelia DiPozzi Con Brio (B. nodosa x L. angereri), registrata nel 1999, una pianta di taglia compatta che produce magnifici gruppi di fiori a forma di stella dal vivido colore arancio.
Coltivazione
Le Brassavola sono piante robuste che si possono coltivare in casa con grande soddisfazione a patto di attenersi a poche e semplici regole, sintetizzabili in: molta luce e poca acqua.
Dalla primavera all’autunno le piante saranno felici di stare all’aperto, in una posizione in cui possano ricevere il sole diretto del mattino o del tardo pomeriggio. Ai primi freddi riportare le piante in casa vicino ad una finestra ben esposta, di modo che possano godere della poca luce invernale. Sono piante epifite, cioè piante che vivono sugli alberi utilizzandone il tronco e i rami solo come sostegno senza recare loro alcun danno. Hanno radici aeree e per questo si coltivano in un composto a base di corteccia che permette una buona aereazione dell’apparato radicale. Ricordarsi di bagnare poco e posizionare un sottovaso con sassolini in modo che il fondo del vaso non rimanga a contatto con l’eventuale acqua di ristagno. Dalla primavera all’autunno si potrà diluire un buon concime nell’acqua di irrigazione alla concentrazione di 1 g/litro e somministrarlo ogni 15 giorni.
(Disegni di Daniela Baldoni)