Festival Internazionale dei Giardini di Chaumont sur Loire 2006

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Giocare al giardino
L’edizione 2006 di Chaumont ha proposto il tema del gioco nel giardino e con il giardino. Progetti vegetali per visitatori felici, liberi di giocare in giardini di fiabe, con tutte le emozioni insite nel divertimento: l’aspettativa, il mistero, la sorpresa, l’incanto, la gara. Progetti che hanno reso gli ospiti partecipi al gioco dei paesaggi interattivi e regalato nuovi spunti per giardini diversi.

La scacchiera di Alice 
Alice dall’altra parte dello specchio ispira un ridente gioco di scacchi metallici giganti in movimento su una scacchiera di composizioni floreali in rosso e bianco, asparago, lobelia, Miscanthus, Stipa, salvia e surfinie. Il giardino si anima con l’azione dei giocatori, vero paesaggio in movimento costantemente modificato.
Realizzato da Microclimax: Benjamin Jacquemet e Carolyn Wittendal (Francia)

Giocare a nascondino all’ombra delle stravaganze
Ecco una foresta immaginaria, di silhouettes dalle forme strane lupi, gatti cani, farfalle, coccodrilli. Zucche e pomodori annidati fra i rami, le silhouettes diventano alberi-legumi e ai loro piedi fioriscono rabarbari, Macleya, angeliche, dature, passiflora e inquietanti Aristolochia macrophylla. Dappertutto specchi prolungano e confondono i limiti di questo piccolo giardino della fantasia, ci si perde fra forme e riflessi, tra il vero e il falso…
Realizzato da Arpents Paysages: Laurence KaiserGruber, Christine Alban e Sarah Leterrier (Francia)

Rovescio o dritto
Rovescio o dritto? Curioso giardino bipolare con un lato… rovescio a significare con ombra, pietre disordinate, bambù, liane ed erbe irsute Parthenocissus, amaranto ecc. il senso della perdita, mentre il lato… dritto è espresso da un giardino luminoso assolato e, fiorito da papaveri, gerani, ipomea, russelia, zinnie e tagete che esprime la felicità d’aver saputo superare le paure e vinto la partita.
Realizzato da: Déborah Bocquet, Léonard Cattoni (studenti alla scuola di Breuil), realizzato con il sostegno della Città di Parigi e de l’Ecole du Breuil (Francia)

Trottolare!
Vertigine del turbinio, delle feste di fiera, in questo insolito, coloratissimo giardino ruotano bambini e piante. Mulinelli, trottole e piattelli dei giardini pubblici sono stati maliziosamente trasformati in giochi. Il giardino si mette in moto, poco a poco, sempre più velocemente, le forme si fondono, i rumori si confondono, i colori di Myosotis, salvie, festuca, Miscanthus e viole si mescolano e i giocatori sono portati via dal movimento.
Realizzato da: Anne-Marie Arbefeuille, Eliane Cumet e Gérard Pontet (Francia)

Giochi di ruolo nella prateria
Qui si diventa lillipuziani per penetrare l‘evasione immaginaria nel mondo infinitamente piccolo di un prato. Guidati da uno stelo, si penetra la corolla purpurea di un fiore da cui sbuca una farfalla  e intorno Myosotis, narcisi, agli giganti, convolvoli, lino rosso ed Helianthus fioriscono  sotto trame ragnatele gigantesche come inquietanti nidi di ragno… lo spaesamento e il cambio di scala fanno gioco e un  po’ paura.
Realizzato da: Stefano Bonadonna, Marie-Sabine Gouriou,Virginie Ort e Luc Richard (Francia)

Il Gioco dell’Oca
Il gioco dell’Oca è come la vita: pericoli, casualità, felicità, progresso, scelte… propone il piacere di vivere qualche peripezia senza conseguenze in un giardino bianco di pervinca, decentra, rose rampicanti ‘NewDawn’, Myosotis alpestri, Gaura, Cosmos, clematidi, santolina, salice e aster candidi come il piumaggio dell’oca. Il piacere di mettersi in gioco… un califfo preferiva quello d’azzardo agli scacchi «se perdo posso sempre accusare il fato».
Realizzato da: Ludovic Biaunier e Rodolphe Chemière, con il sostegno di Eric Bernard (Francia)

Ventaglio sinestesico
Baudelaire scrisse «La natura é un tempio in cui colonne viventi emettono parole confuse». Questo giardino sollecita i sensi del visitatore in un gioco di percezioni sensoriali – appunto sinestesie – e di associazioni «Profumi e colori di clematidi, viti, aromatiche, gelsomini e Parthenocissus quinquefolia e suoni» conducono attraverso un ventaglio di pareti elusive, sipari mobili, quinte sonore fino al proprio riflesso nello stagno di Narciso che gli sussurra come tutto parli solo di lui.
Realizzato da: Francesca e Annacaterina Piras (Italia)

Swings 
Come nella villa di Adriano, vicino a Roma, dove nello stagno circolare sorge un padiglione che sembra galleggiare oltre la realtà, così “Swings” il giardino con il padiglione “delle oscillazioni” é l’incanto delle memorie di fanciullo al centro di uno stagno popolato dall’ondulare delle altalene e da un piccolo giardino con cestoni assolati di lavande, caprifogli e petunie e, nell’ombra, muschi, edere e licheni. Profumi e dondolii dell’infanzia tutti da giocare.
Realizzato da Extra Paesaggio: Francesco Riccardo Ghio, Federica Benelli, Vincenzo Di Siena e Stefania Lorenzini (Italia)

Giocate come vi piace!
Questo giardino teatro, in cui il visitatore è attore e spettatore, è una successione di decori e scorrevoli organizzati in scene e ambienti di fioriture. Quelle rosse e gialle evocano la porpora e l’oro dei teatri barocchi; buddleie e éliotropi – per attirare le farfalle – simbolizzano l’effimero del teatro mentre mostarda, cavoli e cappuccine rifocillano i bruchi. Forse anche qui Carrol ha lasciato la sua impronta irridente…
Realizzato da: Céline Dodelin, Matthieu Lanher e François Wattellier (Francia)

Did you say Pig or Fig?  
Le ingannevoli sembianze e il titolo del giardino alludono ai dialoghi surreali tra Alice e il Gatto a Strisce nel Paese delle Meraviglie, personaggio che riassume lo spirito faceto, illusorio e intrigante di questo giardino dalla scivolata del toboga, che fa atterrare in un mondo onirico, fantasmagorico di specchi riflettenti che attraggono in curiosi paesaggi fra catalpe, brugmansie, strelitzie giganti, rampicanti fitti e la vegetazione lussureggiante di banani e piante tropicali.
Realizzato da Hautes Scenes: Alice Roussille, Valérie Crouslé, Laurence Garfield e Alexandra Torossian (Francia)

Il panpano sull’acqua
Il « panpano » affiora al centro di uno stagno, ogni salto sulle caselle provoca fiori d’acqua, pioggia, bolle, vapore, getti… memoria di giardini e fontane monumentali e semplice gioco d’infanzia giocato fra l’asfalto, sotto un argine, in un cortile; universo fluttuante, fra Gunnera manicata, giunchi, Equisetum, Hosta, Iris germanica, Pontederia, agapanti e Cyperus, di una bimba che salta le caselle per raggiungere il cielo… a suo rischio e pericolo.
Realizzato da: Pierre Luu e Christian Qui (Francia)

Niente paura
Il bosco é oscuro, bosco d’ombre popolato di spettri e mostri che riporta ai terrori dell’infanzia quando avere/fare paura era parte del gioco. Alla fine del bosco, fra felci, alchemilla, primule, papaveri, Thumbergia alata, Stipa, Laurus nobilis e timo, si approda finalmente nella radura assolata e il premio dell’ansia è far deliziosamente rabbrividire gli altri gridando, cantando, soffiando, facendo rumori rochi e inquietanti attraverso lunghi e torti tubi d’oro che solcano la foresta.
Realizzato da: Yves Rolin e Adélaïde Fiche (studenti alla Scuola di Architettura di Bretagna, à Rennes), con il sostegno dell’insegnante Louis-Michel Nourry (Francia)

Flower’n’roll
Sette enormi palloni con i colori dell’arcobaleno rullano lungo parallele in questo giardino pensato per evocare un gioco fra viali di basalto nero, gruppi di vegetali monocromatici verde scuro e chiaro (edera, tasso, bosso, lauro, cipresso, caprifoglio, alchemilla ed Hemerocallis). L’esagerazione è la componente del divertimento fra queste leggere rocce di Sisifo che rammentano come la vanità del gioco e quella del giardino non hanno mai fine.
Realizzato da Dutertre & Associe(e)s: Philippe e Grégorie Dutertre e Arnauld Delacroix (Francia)

Il gioco della Venere e del caso
Sulla superfice di uno stagno affiorano e vanno alla deriva fra la vegetazione acquatica di ninfee, canne, Thalia, Equisetum, Cordyline, Pontederia, Tipha e giunco, le tessere di un puzzle gigante che rappresenta la Venere del Botticelli, nata dal mare, portata da una conchiglia e spinta alla riva dai venti, gli stessi venti che giocano e muovono le tessere impedendo ai giocatori di finire il puzzle.
Realizzato da: Dimitri Xenakis e Maro Avrabou (Francia)

Chaumont-sur-Loire

www.chaumont-jardin.com

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